mercoledì 14 luglio 2010

L’antimafia degli omertosi e dei collusi




Fino a prova contraria (della quale, eventualmente, sarei felice di rallegrarmi) l’unico che negli ultimi anni ha portato alla magistratura esposti analitici e documenti ufficiali su vari affari edilizi, nei quali, sembra, si concretizzano le presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta a Limbiate - l'unico sono io, Salvatore Ricciardi, cittadino semplice.

Invece, fra quelli che in questi giorni si stracciano le vesti a proposito della presenza della ‘Ndrangheta a Limbiate, nessuno ha mai denunciato pubblicamente, nemmeno vagamente, le infiltrazioni di 'ndranghetisti e/o di loro amici negli affari edilizi di Limbiate. Nessuno ha mai presentato un esposto o una denuncia alla magistratura, né a quella ordinaria, né a quella contabile. Nessun “politico” limbiatese ha mai denunciato alla magistratura almeno uno dei fatti concreti del malaffare edilizio che sono tutti ben visibili, poiché spesso non sono nemmeno coperti da un velo di discorso mistificatorio, nei documenti ai quali i consiglieri comunali dei vari partiti, a differenza dei cittadini comuni, hanno libero accesso. Un cialtrone come Ti-che-te-tarchett-i-ball ha pronunciato (ma solo qualche rara volta) qualche generica frase sulla "cementificazione", ma niente di più, anche se adesso, nel solito mare di invenzioni e distorsioni, millanta crediti antimafia del tutto inventati. L'ipotesi che in certi affari edilizi di Limbiate potessero esservi interessi riconducibili a personaggi sospettati di legami con la 'Ndrangheta, l'ho fatta solo io, già il 18 novembre 2008, quando (con le opportune cautele, ma in modo chiarissimo) ho fatto riferimento agli interesi edilizi in Limbiate di Andrea Nucera, l'immobiliarista ligure il cui nome si ritrova nelle intercettazioni che circolano in questi giorni (ma a suo carico non sembra che siano stati mossi rilievi) [Siamo già al due. Il tre sarà la bocciatura del P.I.I. di Via Monte Sabotino? ]. E solo io ho denunciato fatti come i seguenti:

- terreni comunali sottostimati con una perizia truffaldina, preparata da un farfugliante perito e dalla sua figliola per giustificare una permuta con terreni privati che con la medesima perizia sono stati sopravvalutati;
- vendita di terreni comunali sottostimati dalla medesima coppia di periti con una procedura solo apparentemente sofisticata, ma in realtà truffaldina (e con ripetuti errori aritmetici!);
- terreni di altre amministrazioni mai acquistati dal Comune, ma che questo tuttavia “gira” ai privati per quattro soldi, per compensare aree standard non cedute;
- scomputi abusivi di oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
- scomputo abusivo del contributo sul costo di costruzione;
- spese (ingenti) per lavori privati scomputate dagli oneri di urbanizzazione;
- scomputo dagli oneri di urbanizzazione di opere pubbliche di proprietà di altre amministrazioni;
- monetizzazione di aree standard alle quali, con la solita perizia della solita coppia, è stato attribuito solo un quarto del valore di mercato;
- inclusione della medesima area sia nel conteggio delle superfici cedute per il recupero dello standard pre-esistente, sia in quello delle superfici cedute per lo standard indotto;
- stima dell’indennità di esproprio con procedure dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale;
- fideiussioni non presentate al momento della firma della convenzione attuativa;
- procedure per escludere la V.A.S. affidate abusivamente agli stessi funzionari del Comune (il controllore controlla se stesso!);
- assenza del parere di conformità con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale;
- ecc.

Questi fatti sono il risultato di procedure truffaldine lunghe e complesse, alle quali partecipano consapevolmente molti tecnici e funzionari pubblici, oltre ad una folta schiera di “politici” altrettanto consapevoli. Ma non sono necessariamente il risultato delle infiltrazioni della malavita organizzata nell’amministrazione pubblica. Al contrario, le infiltrazioni malavitose sono possibili perché queste procedure pre-esistono alle infiltrazioni della 'Ndrangheta, sono ben collaudate e sono tipiche della gestione dei rapporti tra economia e amministrazione pubblica quando (quasi sempre) essa è dominata dalla corruzione. E quindi in queste procedure la ‘Ndrangheta può collocarsi... naturalmente, per investire in affari formalmente legali i proventi del traffico della droga e dell’usura. Queste procedure si ritrovano anche in affari edilizi nei quali della ‘Ndrangheta non vi è nemmeno l’ombra.

Per questa motivo nessuno dei “politici” limbiatesi ha mai portato alla Procura della Repubblica e a quella della Corte dei Conti i documenti dei vari interventi edilizi. Questi documenti solitamente non vengono nemmeno letti dai consiglieri, che tuttavia li votano nel Consiglio Comunale, ma in essi regolarmente si ritrovano, nero su bianco, fatti come quelli elencati sopra, ognuno dei quali provoca alla cittadinanza di Limbiate centinaia di migliaia (e a volte addirittura milioni) di euro di danni erariali. Questi fatti caratterizzano sia gli affari edilizi che la banda di procacciatori denominata Giunta Comunale organizza su proposta di imprenditori e tecnici organici al centro-destra, sia quelli che organizza su proposta di imprenditori e tecnici organici al centro-sinistra. Senza alcuna differenza sostanziale.

Ciò che io ho documentato con i vari esposti che ho presentato alla Procura della Repubblica e a quella della Corte dei Conti [1] non è stato documentato da nessuno dei consiglieri comunali, che pure avrebbero l’obbligo di conoscere in modo non superficiale le questioni sulle quali devono prima discutere e poi votare, e di denunciare i danni erariali di cui venissero a conoscenza. Questa conoscenza, tuttavia, non viene mai acquisita, nemmeno superficialmente, né dai burattini-consiglieri della maggioranza (e questo è ovvio), né (ma non sarebbe altrettanto ovvio) dai consiglieri della minoranza, che dovrebbero mettersi in condizione di criticare i provvedimenti della maggioranza. Invece, regolarmente costoro dimostrano che o non leggono i documenti sui quali devono votare, oppure, se li leggono, non capiscono un’acca del loro contenuto. Certamente si tratta di incompetenza, o di ignoranza bella e buona (semmai l’ignoranza potesse essere bella e buona), che viene dimostrata (non sembri incredibile) anche da chi si trova ormai al terzo o al quarto mandato; anche da chi è stato assessore e/o sindaco. Ma non solo. L’incompetenza e/o l’ignoranza, in realtà, sono determinate ferreamente dalla natura e dalle scelte politiche dei personaggi che in questi giorni si stracciano le vesti parlando di ‘Ndrangheta. Ad essi ben si attaglierebbe l'espressione coniata da Leonardo Sciascia in un famoso articolo, “professionisti dell’antimafia”, se non fossero dei dilettantucoli e se la loro “antimafia” non fosse recentissima. In realtà si tratta di omertosi, cioè di personaggi che ben sanno, o che devono sapere, ma che continuano a tacere, e/o di collusi, almeno oggettivamente, poiché il malaffare edilizio a Limbiate è diffuso ormai da molti anni, e nelle forme attuali è cominciato con il centro-sinistra. Per esempio, le perizie truffaldine, firmate sempre dalla stessa coppia di periti padre-figlia, le ritroviamo anche nell’intervento che ha cementificato Piazza della Repubblica. E infatti non è un caso che sulla vendita del terreno comunale di Via M.te Sabotino per 105 euro/mq, un prezzo giustificato dalla solita perizia della solita coppia, nessuno (a parte il sottoscritto) ha parlato mai del modo in cui quel prezzo è stato stabilito. Ti-che-te-tarchett-i-ball due anni fa ha scritto in una sua propaganda elettorale che il suo partito, il PD, aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti. Ma era falso. Terragni, invece, ha dichiarato apertamente, in una riunione, che egli non presenterà mai una denuncia, e nemmeno un esposto, “perché comunque è una denuncia”. Rubes da molto tempo dovrebbe conoscere i fatti illegittimi del P.I.I. di Via Verdi-Via Corelli, perché un suo amico, funzionario pubblico escluso dall'affare, per ripicca gliene ha spifferati alcuni, ma non ha mai fatto nessuna denuncia. E quindi, a costoro ben si attaglierebbero, invece, le severe parole dette dal sostituto procuratore Ilda Boccassini a proposito delle vittime di usura che non hanno mai denunciato i loro aguzzini: omertosi, appunto. Se anche per le vittime della 'Ndrangheta, l'alternativa non può che essere: o con lo Stato, o contro lo Stato, figuriamoci per dei consiglieri comunali! Ma capita invece di leggere che un figuro come Ti-che-te-tarchett-i-ball e i suoi gretti amici del Comitato delle Pacciade (quasi tutti sostenitori di Romeo) non si peritano di usare le parole del magistrato per la loro recita, volta a nascondere la connivenza del primo con alcuni protagonisti del malaffare edilizio, e la grettezza dell'unico, meschino e ormai quasi disperato obiettivo dei secondi: non far costruire niente nell'area pubblica che hanno considerato e usato per molti anni come un loro privatissimo cortile. Che schifo.

Lo scopo reale del vociare scomposto (e incurante del rispetto di almeno uno straccio di garantismo) dei vari Archetti, Terragni, Rubes è solo questo: sollevare un polverone, approfittando di inchieste (che certamente non hanno potuto giovarsi delle loro inesistenti denunce!), che manifestamente, almeno in questa fase, non riguardano i vari interventi edilizi già in corso o che ancora non sono stati cominciati (infatti, il magistrato che se ne occupa è un altro), per confinare il discorso sul malaffare edilizio nell’ambito delle genericità "antimafia". Con queste genericità (con le quali è illusorio sperare di far annullare i vari P.I.I. non ancora cominciati) cercano di nascondere i fatti illegittimi reali, dei quali sono responsabili anche molti personaggi legati al centro-sinistra, poiché gli affari, previa esclusione degli 'ndranghetisti, devono continuare. Mantenendo il discorso nell’ambito delle genericità antimafia, nessuno dei vari responsabili materiali (tecnici, funzionari e, certo, politici: ma altro che “responsabilità politiche”!) si sentirebbe inquietato dal rischio di finire nei guai, e così gli affari di tutti potrebbero essere mandati avanti. Il centro-sinistra, invece, potrebbe recuperare un po’ di voti in vista di un’ipotetica sostituzione dell’attuale Giunta Comunale di centro-destra con una Giunta di centro-destra-sinistra, per la quale potrebbe ottenere la benedizione dello stesso Romeo (sotto la forma dei voti di un po' di finti dissenzienti, necessari per arrivare al 51%), ma a patto di salvarlo anche sulla questione delle infiltrazioni ‘ndranghetiste, dopo averlo già salvato almeno tre volte negli ultimi mesi (voto sul bilancio di previsione 2010 con varianti urbanistiche illegittime; voto sul rendiconto consuntivo 2009 con entrate fittizie; voto dei debiti fuori bilancio senza la richiesta di dimissioni del responsabile, Romeo, che contemporaneamente è responsabile dei danni e garante dell’ utilità pubblica dei debiti necessari per coprirli!).



[1] A proposito dell'esposto sul P.I.I. di Via M.te Sabotino preciso per l'ennesima volta che Mauro Varisco l'ha solo firmato, ma non l'ha presentato alla magistratura. Egli non ha compiuto nessuna analisi, e dell'esposto non ha scritto nemmeno una virgola. Il testo l'ho scritto interamente io concentrando il discorso esclusivamente sugli aspetti di interesse pubblico (le procedure truffaldine che hanno determinato milioni di danni erariali e cancellato migliaia di mq di standard urbanistici), senza dedicare nemmeno una riga agli interessi privati (presunti), gli unici che stanno a cuore al Comitato delle Pacciade di Mauro Varisco, anche se episodicamente tenta di mascherarli con qualche vaga frase contro "la cementificazione". Infatti, costoro non hanno mai detto nulla sui danni erariali, non hanno mai parlato della cancellazione degli standard urbanistici nel loro quartiere, nemmeno in occasione della vendita di un'altra area standard, quella di Via San Giovanni Di Dio (a 250 m da Via M.te Sabotino!), e addirittura sono rimasti del tutto silenti quando la Giunta dei procacciatori d'affari, quasi di nascosto (ma la delibera era ben visibile sul sito web del Comune), ha attuato, anche per il P.I.I. al quale dovrebbero essere interessati questi intelligentissimi campioni di disinteresse civico, l'ennesima procedura abusiva di esclusione della V.A.S. Con questa procedura di esclusione Romeo & C. tenteranno di sanare l'omissione della V.A.S. che aveva determinato la sentenza del T.A.R. di Milano sfavorevole al Comune e alla SAN INVEST. E probabilmente vi riusciranno, visto il discorso che il Consiglio di Stato ha abbozzato con la concessione della sospensione dell'esecuzione della sentenza del T.A.R.