“…somma stolidità nel ricusare la credenza ai fatti,
nel ricusare l’esame di un avvenimento così
interessante;
somma superstizione nell’esigere dal cielo un miracolo…”
Pietro Verri, 1770-1777
Metrotranvia:
ci sono i 60 milioni di euro, ripetevano nell’ennesimo enfatico comunicato
il sindaco più intelligente della storia di Limbiate e quell’assessore che
merita addirittura metà di una celeberrima definizione aristotelica. E i
giornali-spazzatura locali, servilmente, hanno riportato: “I soldi ci sono!
Ci sono!” Ma, ovviamente, non era vero. Tutti, ancora una volta,
falsificavano la realtà: vale a dire che lo stato attuale del progetto
della faraonica “metrotranvia” (incompleto ed indeterminato sia sotto l’aspetto
tecnico, sia sotto l’aspetto economico, nonché sotto l’aspetto giuridico) rende
impossibile che il finanziamento sia davvero assegnato. Questo l’ho ribadito
più volte, già negli anni passati, semplicemente basandomi sui documenti
ufficiali del CIPE (v. links riportati sotto), ed è stato ribadito anche dalla
risposta di un sottosegretario di governo ad una interpellanza (risposta che ho
riportato nell’articolo del 23 febbraio 2015, Tram
Milano-Limbiate: finalmente finanziato, ma solo sulla carta. I soldi veri
saranno spesi per EXPO 2015).
Ora la delibera del CIPE di cui
parlavo sta per essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (v. il Testo delibera pubblicato sulla G.U. il 16-5-2015; ndr) e vi si legge che il CIPE ha deliberato quasi esattamente quello
che preconizzavo fin troppo facilmente (poiché bastava tener conto delle norme
e dei documenti ufficiali), e cioè che con un’operazione puramente
scritturale si cancella un finanziamento “erogabile” per la Provincia di Milano e
lo si scrive come “erogabile” per la Città Metropolitana
(che ha sostituito a tutti gli effetti la Provincia). Ho scritto “quasi
esattamente” perché c’è una differenza, rispetto a quanto io prevedevo
(anche tenendo conto di precedenti affermazioni, a proposito dei finanziamenti
da reperire per EXPO 2015, dell’allora ministro Lupi e del sindaco della
Città Metropolitana, Pisapia). Si tratta di una differenza formulata abilmente,
che tuttavia conferma ancor più la mia previsione che per il tram
Milano-Limbiate non sarebbe stato stanziato nessun reale
finanziamento.
Infatti, dice la delibera
(v. a p. 4, e si presti attenzione alle parole che ho evidenziato):
“considerato che, trattandosi di somme in perenzione amministrativa le
quali, secondo le regole contabili,
possono essere reiscritte in bilancio solo in favore del creditore per
la finalità originaria, l’importo di 58.934.983,20 euro, da riassegnare alla
Città metropolitana di Milano (ex Provincia di Milano) per la realizzazione
dell’intervento relativo alla metrotranvia Milano-Limbiate, quale intervento
prioritario di cui all’articolo 1, comma 88, della legge n. 147/2013, sarà
reiscritto sul pertinente capitolo di bilancio, senza transitare nel Fondo
revoche di cui all’articolo 32, comma 6, del decreto legge n. 98/2011”.
Nel mio articolo, tenendo a mente le norme più volte ribadite dal CIPE, facevo una previsione benevola, e cioè che il finanziamento sarebbe stato assegnato alla
Città Metropolitana, ma che questo ente (che già il primo giorno
della sua vita, il 1° gennaio 2015, aveva un deficit di 112 milioni di euro)
intanto lo avrebbe utilizzato per opere a suo carico comprese fra quelle dei progetti per
EXPO 2015, già in cantiere ma che ancora dovevano essere completate. In questo
modo, il finanziamento della riqualificazione della linea tramviaria Milano
sarebbe stato rinviato, ma giustificatamente, e tuttavia sarebbe rimasto
inscritto nel bilancio della Città Metropolitana.
Invece, il testo della delibera
richiamata dapprima ribadisce, ancora una volta, quanto stabilito dall’articolo
32 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 (convertito, con modificazioni,
dalla legge 15 luglio 2011, n. 111), ovvero
“che le quote annuali dei
limiti di impegno e dei contributi revocati e da iscrivere in bilancio
affluiscono al Fondo appositamente istituito nello stato di previsione
del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (“Fondo revoche”)”
ma poi, con le parole che ho
evidenziato nella citazione precedente, stabilisce che la previsione
di spesa di 58.934.983,20 euro, “sarà reiscritta sul pertinente
capitolo di bilancio, senza transitare nel Fondo revoche”…
Ora è il "transito" nel Fondo revoche che garantisce la riassegnazione del finanziamento ad un'opera, che nel Fondo viene specificatamente indicata, ma a patto che sia attuabile (v. http://www.programmazioneeconomica.gov.it/2014/09/16/anagrafe-delle-regole-e-riassegnazioni/), invece il progetto della linea Milano-Limbiate non è nella condizione di essere attuato, e non lo sarà ancora per molto tempo. E pertanto, almeno per quanto riguarda il tram Milano-Limbiate, alla Città
Metropolitana (e non al Comune di Milano, come si sproloquia nel comunicato citato) non viene
assegnato nemmeno un euro e il finanziamento rimane una semplice
previsione che, forse, in un futuro più o meno prossimo, sarà re-iscritta, ma per l'appunto come
previsione, nel bilancio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
È sicuro che anche in questa
occasione il sindaco e l’assessore di cui sopra, e anche quella deputata
aspirante cavallerizza (e barricadiera leader del movimento di lotta per il
coiffeur pour dame a Montecitorio), che si profonde in interpellanze che ogni
volta riscrivono la storia universale a partire da Adamo ed Eva, diranno che “i
soldi ci sono”, ma in realtà ancora una volta costoro sono stati gabbati elegantemente dai loro compagni di partito, che
recentemente hanno occupato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Non v’è da dispiacersene. Dispiace, invece, che molti cittadini (utenti e non del
tram) si facciano gabbare tanto facilmente da tutti questi cialtroni.
- 23 febbraio 2015 Tram
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Milano-Limbiate
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