giovedì 28 giugno 2012

Lo stile di Ti-che-te-tarchett-i-ball





Nomen omen. Mi è già capitato di segnalare la versatilità dell’ingegno di Ti-che-te-tarchett-i-ball. A seconda delle necessità, e sempre con la massima disinvoltura, egli veste i panni dello statistico, dell’epidemiologo (per esempio, nel campo delle allergologie e in quello dei disturbi psichici), del dietologo, dell’urbanista, dell’econometrista dei consumi idrici, dell’esperto della finanza pubblica, del pianificatore dei trasporti metropolitani, ecc. Solo che ogni tanto gli capitano degli spiacevoli incidenti, soprattutto quando si cimenta con i numeri [click qui].
Per esempio, per quanto riguarda la specialità dell’econometria dei trasporti metropolitani, egli recentemente è stato incoronato con l’alloro della delega ad occuparsi della fantomatica metrotranvia Milano Comasina-Limbiate. Ma, poverino, il maligno subito gli ha provocato un bel guaio, cioè la scoperta (anzi, la conferma [click qui]) che i finanziamenti (del CIPE per la nuova linea e del Comune di Milano per riparare intanto quella vecchia) erano (e sono) un’invenzione, e lo stesso progetto non fa parte dell’elenco di quelli in attesa di finanziamento [click qui].
Per quanto riguarda la finanza pubblica, invece, egli ha dato prova delle sue capacità anche ieri sera, nel consiglio comunale, durante il quale ha compiuto una completa disamina storico-comparativa delle finanze del Comune di Limbiate negli ultimi dieci anni. In particolare, ha stupito tutto l’orbe terracqueo (i lavori del consiglio sono diffusi sulle onde della radio) quando, con tono grave, ha dichiarato che non una sola voce del bilancio previsionale era sfuggita al suo severo esame. Quindi il suo giudizio è stato netto ed inappellabile: nonostante uno Stato fedifrago che continua a tagliare i suoi finanziamenti, quella del 2012, la prima della giunta De Luca, è la “manovra” più leggera degli ultimi dieci anni!
E già oggi ritroviamo il giudizio nella rete [click qui], in un testo che, per caratteristiche “logiche” e sintattiche, nonché per essere la quasi fedele riproduzione di quanto egli ha detto ieri sera, penso si possa attribuire proprio a Ti-che-te-tarchett-i-ball. Il testo, però, sembrerebbe voler essere anche un ammodernamento  del Cortegiano di Baldesar Castiglione, ad uso degli avversari del centrodestra. E forse per questa sua natura ibrida, non dice dove sono state reperite le cifre della tabellina finale che pone a raffronto la “manovra” della giunta Romeo del 2007 con quella della giunta De Luca, quali voci sono state aggregate o disaggregate, sulla base di quali criteri, ecc.; pertanto nessuno può “dare una seconda occhiata”, ovvero controllare se per caso anche in questa occasione ci troviamo di fronte ad una bufala. Inoltre, lasciando da parte la posa ridicola di parlare del Bilancio previsionale del Comune come di una “manovra”, che serve per darsi un’aria alla Mario Monti, salta subito all’occhio questo: per dimostrare che quella appena approvata sarebbe “la manovra” più leggera degli ultimi dieci anni, si fa riferimento a dati di due soli anni, 2007 e 2012. Cominciamo a sentire puzza di bruciato.
Meglio quindi andare a dare una seconda occhiata, cioè a cercare le cifre degli ultimi dieci anni. Solo che, in mancanza di qualsiasi indicazione sulla/e fonte/i delle cifre utilizzate, quello che si può fare è di guardare le entrate tributarie, che sono versate direttamente dai cittadini e dalle imprese (compresa la “compartecipazione all’IRPEF”, girata dallo Stato al Comune), e i proventi di servizi pubblici, che sono versati anch’essi direttamente dai cittadini e dalle imprese. Le cifre controllabili che si possono utlizzare sono quelle trasmesse dal Comune al Ministero dell’Interno e da questo inserite nel suo sito web [http://finanzalocale.interno.it/]. Le cifre da raffrontare, ovviamente, sono quelle del Bilancio preventivo (la “manovra”) di ciascun anno dal 2002 al 2012, e quelle di ciascun anno precedente del Rendiconto consuntivo dal 2001 al 2011, rispetto alle quali è possibile misurare il peso di ciascuna “manovra” annuale.

Dopo aver composto le nostre tabelline, e dopo averle riepilogate (v. sotto) abbiamo alcune… sorprese:

1) le cifre delle “manovre complessive” del 2007 (giunta Romeo) e del 2012 (giunta De Luca) sono ben diverse da quelle pubblicate dal nostro econometrista ‘mbriago;

2) in particolare la” manovra” del 2007 è addirittura negativa rispetto al consuntivo del 2006;

3) quella del 2012 non è la "manovra" più leggera degli ultimi dieci anni ma, al contrario, è quella più pesante: le entrate tributarie e i proventi dei servizi pubblici (+1.155.272,26) aumentano di quasi il doppio della cifra indicata da Ti-che-te-tarchett-i-ball!

Nomen omen, dicevo all’inizio. Quella che è una ”manovra” lacrime e sangue, e che già si manifestava come tale all’annuncio degli aumenti spropositati delle tariffe dei servizi pubblici, viene mistificata, cioè falsificata, come la manovra più leggera degli ultimi dieci anni!
Se Ti-che-te-tarchett-i-ball andasse a concorrere al “Campionato Italiano della Bugia – 36° edizione" – Le Piastre (PT), 3-4 agosto 2012 [ click qui], potrebbe aspirare al primo premio e  sicuramente otterrebbe la patente di bugiardo che lì viene rilasciata dopo severi esami.



2001 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE............10.030.109,44
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......2.178.027,86

2001 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE..............9.546.509,01....(-483.600,43 sul preventivo)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE   
Proventi dei servizi pubblici.......2.150.904,06......(-27.123,80 sul preventivo)
Totale.............................................................(-510.724,23 sul preventivo)

2002 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE...............8.179.500....(-1.367.009,01 sul consuntivo 2001)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......2.021.466.........(-129.438,06 sul consuntivo 2001)
Totale..........................................................(-1.496.447,07 sul consuntivo 2001)
 
2002 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE..............7.867.757.....(-1.678.752,01) sul consuntivo 2001)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE   
Proventi dei servizi pubblici.......1.858.573.........(-292.331,06) sul consuntivo 2001)
Totale..........................................................(-1.971.083,07 sul consuntivo 2001)

2003 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE..............8.590.460......(+722.703 sul consuntivo 2002)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......2.214.300......(+355.727 sul consuntivo 2002)
Totale......................................................(+ 1.078.430 sul consuntivo 2002)

2003 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE............ 12.506.905  (+4.639.148 sul consuntivo 2002)
(di cui 4.101.680 di “compartecipazione
all’IRPEF” trasferiti dallo Stato)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE   
Proventi dei servizi pubblici.......2.222.115.... (+363.542 sul consuntivo 2002)
Totale....................................................(+5.002.690 sul consuntivo 2002)

2004 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............12.677.729..(+170.824 sul consuntivo 2003)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......2.789.300..(+567.185 sul consuntivo 2003)
Totale......................................................(+738.009 sul consuntivo 2003)

2004 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............13.370.476 (+863.571 sul consuntivo 2003)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE   
Proventi dei servizi pubblici.......2.970.145  (+748.030 sul consuntivo 2003)
Totale....................................................(+1.611.601 sul consuntivo 2003)

2005 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............12.808.500..(-561.976 sul consuntivo 2004)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......2.974.000       (+3.855 sul consuntivo 2004)
Totale.......................................................(-558.121 sul consuntivo 2004)

2005 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE............ 13.600.351   (+229.875 sul consuntivo 2004)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE   
Proventi dei servizi pubblici.......2.804.465    (-165.680 sul consuntivo 2004)
Totale....................................................... (+64.195 sul consuntivo 2004)

2006 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............13.794.500 (+194.149 sul consuntivo 2005)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......2.958.300  (+153.835 sul consuntivo 2005)
Totale.......................................................(+347.984 sul consuntivo 2005)

2006 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............13.902.689  (+302.338 su consuntivo 2005)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE   
Proventi dei servizi pubblici.......2.876.332...(+71.867 sul consuntivo 2005)
Totale.................................................... (+374.205 sul consuntivo 2005)

2007 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............11.563.271 (-2.339.418 sul consuntivo 2006)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......3.095.000..(+218.668 sul consuntivo 2006)
Totale...................................................(-2.120.750  sul consuntivo 2006)

2007 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............11.945.288  (-1.957.401 sul consuntivo 2006)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......3.147.388....(+271.056 sul consuntivo 2006)
Totale..................................................... (-1.686.345 sul consuntivo 2006)

2008 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............12.550.216   (+604.928 sul consuntivo 2007)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......3.267.000    (+119.612 sul consuntivo 2007)
Totale.......................................................(+724.540 sul consuntivo 2007)

2008 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............11.010.096 ...(-935.192 sul consuntivo 2007)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......3.147.568.........(+180 sul consuntivo 2007)
Totale......................................................(-935.012 sul consuntivo 2007)

2009 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............11.679.409  (+669.313 sul consuntivo 2008)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......3.136.300.....(-11.268 sul consuntivo 2008)
Totale.....................................................(+658.045 sul consuntivo 2008)

2009 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE...........12.218.960 (+1.208.864 sul consuntivo 2008)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.....3.199.173.....(+51.605 sul consuntivo 2008)
Totale.................................................(+1.260.469 sul consuntivo 2008)

2010 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............11.465.000 (-753.960 sul consuntivo 2009)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......3.338.700 (+139.527 sul consuntivo 2009)
Totale......................................................(-614.433 sul consuntivo 2009)

2010 Consuntivo
ENTRATE TRIBUTARIE...........11.896.293..(-322.667 sul consuntivo 2009)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.....3.260.888...(+61.715 sul consuntivo 2009)
Totale....................................................(-260.952 sul consuntivo 2008)

2011 Preventivo
ENTRATE TRIBUTARIE.............11.817.059 (-79.234 sul consuntivo 2010)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......3.212.000 (-48.888 sul consuntivo 2010)
Totale....................................................(-128.122 sul consuntivo 2010)

2011 Consuntivo (dati della Relazione dell’organo di revisione)

ENTRATE TRIBUTARIE..............18.324.217,76  (+6.427.924,76 sul consuntivo 2010)
(di cui 4.284.888,07 di “altri tributi 
propri" non meglio specificati)                                                                                                            
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Proventi dei servizi pubblici.......2.736.450,98  (-524.437,02 sul cons. 2010)
Totale......................................................(+5.903.487,74 sul consuntivo 2010)
                                                                                                             
2012 Preventivo   (dati del documento approvato il 27 giugno 2012)

ENTRATE TRIBUTARIE.............18.342.741.... .(+18.523,24 sul consuntivo 2011)
ENTRATE EXTRATRIBUTARIE              
Proventi dei servizi pubblici.......3.873.200 (+1.136.749,02 sul consuntivo 2011)
Totale.....................................................(+1.155.272,26 sul consuntivo 2011)


Riepilogo delle “manovre”

2001       11.697.413,07  (consuntivo entrate tributarie + proventi da servizi pubblici)
2002      -1.496.447,07  (preventivo)
2003   + 1.078.430,00    “               “
2004       +738,009,00    “               “
2005          -558.121,00    “               “
2006        +347.984,00    “               “
2007     -2.120.750,00   “               “
2008       +724.540,00     “               “
2009       +658.045,00     “               “
2010         -614.433,00     “               “
2011          -128.122,00     “               “
2012    +1.155.272,26     “               “

martedì 26 giugno 2012

Il sepolcro imbiancato dell'Asinistra di Limbiate





In uno stato moderno il potere reale, che non si esercita né nei discorsi parlamentari né nelle enunciazioni dei sovrani, ma nell’uso quotidiano dell’amministrazione, è necessariamente e inevitabilmente nelle mani della burocrazia. [1]

Per quanto questi signori possano essere capaci e perspicaci, diventano pur sempre deboli nello scontro quotidiano d’interessi (…) Solo una comunità (Gemeinwesen) che è libera dagli interessi di un padrone può praticare alla lunga una «politica sociale». [2]




Il grido doloroso è stato lanciato dal sito web dell’Asinistra il 20 di questo mese, poi nei giorni seguenti è stato propalato (e mistificato: “la Sinistra insorge”!) da altri siti e dai giornali locali: mentre noi cittadini eravamo in fila per pagare l’IMU, “la casta” dei dirigenti si concedeva un premio incentivante di 54 mila euro, da spartirsi in quattro! Scandalo! Anatema!
Per raggiungere il suo obiettivo, l’autore dello scrittarello (individuarlo è facile: ha fatto il sindaco per tre volte) non poteva inventarsi una strada più facile. Chi non reagirebbe con un: “Cooosa? Mentre una larga parte delle famiglie limbiatesi già all’inizio della terza settimana non sa più come arrivare alla fine del mese, ma intanto è costretta a pagare l’IMU, ci sono dei funzionari che solo come premio incentivante si attribuiscono, ciascuno, cifre che quasi corrispondono al salario di un anno intero di un operaio?!” Gli zebedei cominciano a girare. L’IMU per le famiglie, i premi enormi per chi già guadagna tanto… Cosa ci vuole di più, per suscitare indignazione?
 Solo che, prima ancora di cercare di approfondire la notizia, c’è già qualcos’altro che rallenta la velocità degli zebedei e anzi comincia a farli girare in un altro senso. L’autore dice: “Non è certamente il momento per fare cose di questo genere”!... Perché, in un altro momento cose di questo genere si potrebbero fare?
Cominciamo a sentire un lezzo di putridume, ma mettiamoci una mascherina e cerchiamo di approfondire. Gli atti autorizzativi di queste laute prebende non sono affatto le determine, riportate sul sito dell’Asinistra, firmate da una funzionaria; gli atti autorizzativi sono invece le seguenti delibere della Giunta Comunale:

- n. 206 del 18/10/2011, “Nomina organismo indipendente di valutazione monocratico” [OIV];
- n. 222 del 09/11/2011, “Approvazione del piano delle performance - anno 2011 - d.lgs. n. 150/2009”;
- n. 235 del 23/11/2011, “Personale dirigente - fondo per la retribuzione di posizione e di risultato anno 2011 e rettifica anno 2010”;
- n. 236 del 23/11/2011, “Personale non dirigente - indirizzi e direttive per la costituzione del fondo risorse decentrate per l’anno 2011”.

Tutte queste delibere sono state approvate all’unanimità. L’assessore dell’Asinistra, Paride Tatti, è stato sempre presente. Vale a dire che anche a lui spetta interamente la responsabilità di aver autorizzato le procedure che si sono concluse il 13-6-2012 con la determina n. 33, per la liquidazione del premio di produttività ai dipendenti e della retribuzione di risultato ai titolari di posizione organizzativa; con la determina n. 34, per la liquidazione della retribuzione di risultato ai dirigenti; con la determina n. 35, per la liquidazione della retribuzione di risultato alla segretaria comunale. Quindi, anche l’assessore Tatti, dell’Asinistra, ha approvato l’ avvio e la prosecuzione di procedure che hanno portato alle liquidazioni per le quali anche lui oggi finge di menare scandalo: sul “Giornale di Desio” dichiara che “in un momento come questo dove il lavoro è in crisi, non era proprio il caso di andare a incrementare il premio dei dirigenti, ma è stata una scelta valutata sul piano delle performance” (sic) (!!!).
Si ha l’impressione che costui non domini pienamente le sue facoltà mentali: prima decide di avviare e di concludere, senza opporvisi minimamente, le procedure che hanno portato “a incrementare il premio dei dirigenti”, ma poi si indigna… delle sue stesse decisioni! Tuttavia si rende conto che deve giustificare in qualche modo la porcheria alla quale ha partecipato serenamente e, con fare tecnocratico, butta là: “ma è stata una scelta valutata sul piano delle performance” (sic), volendo significare che delle “performances” dirigenziali effettivamente vi sono state, e non potevano che essere valutate positivamente!
Ma di quali performances blatera costui? Delle seguenti?

1) La mancata costituzione di parte civile del Comune di Limbiate nei processi contro la ‘Ndrangheta che, prendendo per buone le scuse diffuse un anno fa, era da ascriversi all’inesperienza: vale a dire che né l’allora segretario, né l’avvocato Micaela, né il comandante della Polizia Locale (laureato in giurisprudenza) hanno fatto in modo di informare il sindaco sui termini e le modalità (facilissime) per la costituzione.

2) L’omissione delle denunce delle truffe ai danni della cassa pubblica contenute nei vari P.I.I. varati dalla giunta di centro-destra e passati per le mani di diversi funzionari del Settore tecnico e dell’Ufficio legale (nonché del segretario comunale). A proposito di queste truffe, il comandante della P.L., che è ufficiale di polizia giudiziaria, non ha mai fatto un’indagine, nonostante io continui ormai da anni a parlarne in questo blog.

3) L’omessa denuncia della tentata truffa degli OO.UU. del P.L. Hi-tech/Euronics, passato per le mani di diversi funzionari del Settore tecnico e dell’Ufficio legale (nonché del segretario comunale), della quale io ho più volte parlato, che avrebbe dovuto interessare particolarmente il comandante della polizia locale, visto che si trattava di scomputare gli oneri per la demolizione e la ricostruzione di una strada non appartenente al demanio comunale. Nello scomputo di oltre 800.000 € erano inclusi anche 258.000 € per demolizioni di capannoni di proprietà di Hi-tech!

4)  Le mancate riscossioni di OO.UU., anche relativi a provvedimenti di sanatoria, delle quali è responsabile non solo il ragioniere comunale, ma anche il dirigente del Settore tecnico.

5) L’emissione del provvedimento per impedire il montaggio di un impianto pirolitico, la cui autorizzazione in nessun modo competeva al Comune. Questo provvedimento è stato giudicato totalmente illegittimo e del tutto ingiustificato dal T.A.R. e quindi annullato, ma è costato alla cassa pubblica 7.500 €. Responsabili di tutta questa vicenda sono: la segretaria comunale; la responsabile dell’Ufficio legale; il dirigente del settore tecnico; la responsabile dell’Ufficio ambiente; il comandante della polizia locale, assunto con il requisito discriminante di aver frequentato, a nostre spese, un master in diritto ambientale!

6) La mancata riscossione di milioni di residui attivi, poi cancellati per intervento della Corte dei Conti. (Non si sa quali residui, precisamente, sono stati cancellati, né con quali motivazioni, poiché il rendiconto della gestione dei residui non è stato pubblicato). I responsabili di queste perdite di milioni di euro sono, oltre al ragioniere comunale, anche vari altri dirigenti.

7) La vicenda, che mi ha riguardato personalmente, di un verbale di Consiglio Comunale prima negatomi e poi concessomi, ma quando ormai era imminente l’udienza avanti il TAR, al quale avevo fatto ricorso. Il TAR ha comunque condannato il Comune a rifondermi le spese che avevo sostenuto, e quindi la vicenda è costata al Comune, considerando anche le spese per il suo legale, circa 4.500 €. Di questa vicenda sono responsabili la segretaria comunale e la responsabile dell’Ufficio legale.

8) La sottoscrizione e il mantenimento degli “strumenti di finanza derivata” (SWAP), che hanno già causato al Comune perdite per più di 50.000 € e un costo di estinzione di circa 200.000 €. I contratti, come ha rilevato la Corte dei Conti, sono stati sottoscritti dal ragioniere comunale senza che ne avesse titolo.

9) L’omesso invio al TAR di una memoria chiarificatrice sul contenuto dei verbali elettorali, che era ancora possibile dopo la seconda notifica del procedimento avviato dai ricorsi di Bova e Carrara. Questo atto, che sarebbe stato comunque esaminato dai giudici, avrebbe impedito al tribunale di commettere l’errore clamoroso che ha commesso proclamando eletto Bova. Di ciò sono responsabili gli ultimi due segretari comunali e la responsabile dell’Ufficio legale, che è anche la dirigente responsabile dell’Ufficio elettorale del Comune.

9) La mancata notifica della sentenza sul ricorso di cui al punto precedente, e l’omissione della sua pubblicazione all’albo pretorio (l’una e l’altra erano da fare obbligatoriamente entro termini perentori). La pubblicazione della sentenza è avvenuta con venti giorni di ritardo e solo dopo che io, chiedendo copia del certificato di pubblicazione, ho costretto la segretaria a rispettare la legge.

10) Il raggiro del Consiglio Comunale che, dopo un avvilente traccheggiare della segretaria comunale durato due mesi, è stato convinto da costei che “doveva eseguire” la sentenza del TAR sul caso Bova convalidandone obbligatoriamente l’elezione. Invece il TAR aveva solo ordinato di correggere, in un modo tuttavia errato, il verbale dell’Ufficio elettorale per le elezioni del 2011. Restava al Consiglio Comunale la prerogativa di convalidare o non convalidare l’elezione di Bova. Tutti, e prima di chiunque altro la segretaria comunale, sanno che Bova non ha ottenuto i voti per essere eletto e prima o poi sarà escluso dal Consiglio Comunale per ordine del Consiglio di Stato. Il Comune si troverà con un bel po’ di delibere, compresa quella sul Bilancio previsionale, che non saranno più valide perché sono state votate da un Consiglio costituito illegittimamente.

Ecc. ecc.

L’Asinistra (l’assessore Tatti, il consigliere grant, gross, pussé ciula che baloss Fossati, il loro mentore Terragni) che cosa ha fatto prima, affinché la Giunta Comunale esprimesse sulle vicende ricordate valutazioni negative da inviare all’Organismo Indipendente di Valutazione, che non avrebbe potuto non tenerne conto? Niente, perché non può mettere il becco in questioni che sono di esclusivo dominio dei suoi padroni del PD, per il quale è assolutamente vitale proprio l’alleanza (a pagamento, con i nostri soldi!) con dirigenti responsabili di fatti come quelli ricordati: per poter mandare avanti la sua politica neoliberista, che è la coerente continuazione di quella della giunta precedente, quale migliore garanzia dei dirigenti che c’erano con Romeo, più un altro paio nuovi ma della stessa risma?
Che cosa ha fatto l’Asinistra, dopo aver preso conoscenza del Verbale della riunione del Collegio dei revisori, n. 4 del 03/05/2012, con il quale, seppure in ritardo e in un modo alquanto contorto (i revisori avevano messo a verbale la delibera n. 206 già l’1/3/2012, ma stranamente allora non avevano avuto nulla da eccepire sulla sua legittimità), veniva segnalata l’illegittimità della nomina dell’OIV, nonché della cifra del suo compenso annuale? Niente. Che l’organo di indirizzo politico-amministrativo è il Consiglio e non la Giunta, è scritto da molti anni nel T.U.O.E.L. (D.lgs 267/2000), ma ad ogni modo il verbale dei revisori lo ha fatto rilevare anche all’Asinistra, presso la quale, più che altrove, ci si riempie la bocca con la “centralità del Consiglio Comunale”. Tuttavia, neppure dopo aver appreso che è il Consiglio, e non la Giunta, che deve nominare l’OIV, e che questo deve riferire sulle sue attività direttamente all'organo di indirizzo politico-amministrativo, cioè al Consiglio stesso, l’Asinistra non ha fatto niente affinché il presidente da avanspettacolo non si limitasse a “trasmettere” il verbale, ma mettesse all’ordine del giorno l’approvazione di un atto di indirizzo su tutta la questione.
L’Asinistra non ha fatto niente, perché il suo unico, vero obiettivo, al quale subordina tutto, è quello di restare nella Giunta e nella maggioranza: senza questa collocazione, l’Asinistra, minuscolo rassemblement elettorale in costante perdita di consensi, non saprebbe cosa fare, né ha intenzione, in realtà, di fare qualcosa. E si guarderà, ovviamente, dal far seguire i fatti alle parole. L’Asinistra non ha fatto niente, infine, perché la critica della burocrazia è una modalità di azione politica che è rivoluzionaria quant’altre mai, e quindi non fa parte del peraltro striminzito armamentario politico-ideologico dell’Asinistra; né può, ovviamente, essere acquisita in quattro e quattr’otto.
L’Asinistra (o meglio: l’”indignatissimo”, ai tavolini dei bar,  Terragni) ha fatto stampare al “Giornale di Desio questa vibrata implorazione: “Ci sarà qualche consigliere di maggioranza che alzerà la mano insieme a noi, per dire che non ci sta e per dire che, al di là di tutto, questo non è certamente il momento per fare cose di questo genere?”, ma accompagnandola con la precisazione che “con ciò non si vuole presupporre nulla su nostre azioni sul bilancio”. Si accontenterà della solita “doverosa riflessione politica”. Sono auspicati alcuni ponzamenti “politici”, ma non ci sarà nessuna alzata di mano nell’aula del Consiglio comunale, né altrove. Nessuno dirà “che non ci sta”, perché sono parole pericolosissime, dicendo le quali non si sa dove si potrebbe andare a finire, magari anche nella condizione di dover far seguire alle parole degli atti coerenti con esse. L’Asinistra al massimo può arrischiarsi a dire qualcosa sul giornale, ma ovviamente continuando a manifestare tutta la sua inconsistenza politica, si veda la dichiarazione di Fossati: “Considerando come si sta predisponendo il bilancio [che in realtà è già stato predisposto in forma immutabile] avrei mantenuto il premio da parte per farlo a progetto, non so se è una strada possibile ma politicamente mi sembrava l’indirizzo più giusto da dare”.
Di fronte a dichiarazioni tanto squinternate, non si sa se ridere o piangere: il premio, formalmente è stato concesso sulla base di norme (leggi, contratto collettivo nazionale, ecc.) e dopo una procedura complessa, alla fine della quale è stato dichiarato che sono stati raggiunti gli obiettivi di un progetto dai molteplici aspetti (tutto ciò si ritrova nelle delibere citate e nei loro allegati). In tutta questa procedura, l’assessore dell’Asinistra la mano l’ha alzata sempre per approvare. Il mentore Terragni e il suo degno allievo Fossati, che pure, a differenza di noi comuni mortali, sono (o dovrebbero essere) costantemente informati di tutto ciò che avviene nel palazzo comunale, in tutti questi mesi sulla questione non hanno mai aperto bocca. E loro stessi ne rivelano la ragione (oltre al servilismo nei confronti del PD): Fossati dichiara senza alcun imbarazzo che non sa se è una strada possibile, ma ciò non gli impedisce di dire che lui avrebbe mantenuto il premio da parte per farlo a progetto!
È una demagogia molto facile, che certo può far raccattare qualche consenso. Anche Bersani, Casini, Alfano, per recuperare un po’ di consensi non mancano di dire qualcosa contro “la casta” (un termine stupido, come quasi tutti i termini giornalistici, che occulta, piuttosto che rivelare, le cause vere della separatezza della politica e della burocrazia nella società capitalistica).
Ma nessuna scialbatura può eliminare il fetore sepolcrale.





[1] Max Weber, Parlamento e governo nel nuovo ordinamento della Germania. Per la critica politica della burocrazia e del sistema dei partiti (1918), nel volume con lo stesso titolo, Einaudi, Torino 1982, p. 80.  

[2] Max Weber, Sulla burocrazia (1909), in Scritti politici, Giannotta, Catania 1970, p. 117


lunedì 25 giugno 2012

Bilancio previsionale: ricominciare da capo o caricare a testa bassa?





Il Bilancio previsionale del Comune non è semplicemente un documento contabile nel quale sono determinate le risorse che si prevede di introitare e di utilizzare per raggiungere gli obiettivi programmati nel periodo di riferimento (la competenza finanziaria dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno). Nel Bilancio, il sindaco e la giunta esplicitano (o dovrebbero esplicitare) la strategia con la quale, previa analisi delle risorse e dei limiti del Comune, definiscono gli obiettivi futuri da perseguire nell’ambito delle molteplici attività dell’ente locale, e individuano le priorità e le modalità operative per conseguirle. Tuttavia, proprio per queste caratteristiche di strumento fondamentale per mettere in atto la pianificazione strategica del Comune, il Bilancio previsionale non è un atto della Giunta che il Consiglio Comunale è chiamato a ratificare. La legge, infatti, garantisce all’organo consiliare la prerogativa di partecipare direttamente alla definizione della programmazione delle attività dell’ente e degli obiettivi da conseguire, individuando le risorse di entrata e i relativi interventi di spesa.
Sulla base di questi principi il T.U.O.E.L. (D.lgs 267/2000) stabilisce che ciò che viene presentato al Consiglio Comunale è uno schema di bilancio predisposto dalla giunta comunale” che i consiglieri possono “emendare” presentando emendamenti scritti, che devono rispettare i vincoli tenendo conto dei quali il Bilancio deve essere redatto; in particolare gli emendamenti “non possono determinare squilibri di bilancio” (art. 174 T.U.O.E.L.).
Ma il testo unico va oltre, e allarga ai cittadini, organizzati o no, la partecipazione alla discussione del Bilancio. Infatti, il comma 7 dell’art. 162, Principi del bilancio, così recita:

“ Gli enti assicurano ai cittadini ed agli organismi di partecipazione, di cui all'articolo 8 [che rinvia agli statuti degli EE.LL.], la conoscenza dei contenuti significativi e caratteristici del bilancio annuale e dei suoi allegati con le modalità previste dallo statuto e dai regolamenti”.

Lo Statuto del Comune di Limbiate, nel definire al Titolo III, Capo I, gli “Istituti della partecipazione” indica innanzitutto le “Libere forme associative”, con le seguenti parole (art. 53, comma 1):

“Il Comune valorizza le libere forme associative, comprese le aggregazioni non formalmente istituite che tuttavia perseguono scopi e svolgono attività che potrebbero inerire le scelte dell’amministrazione e promuove strumenti ed organismi di partecipazione popolare su base territoriale finalizzate alla determinazione delle decisioni dell’Ente”.

E il comma 3 precisa:

“Il Comune promuove la raccolta di proposte e suggerimenti delle libere forme associative sulle diverse materie di propria competenza e ne valorizza i contributi”

Il comma 7, infine, precisa la natura dei compiti assegnati alle associazioni e agli organi decentrati:

Le associazioni svolgono funzione consultiva del Comune e degli organi decentrati anche attraverso l’istituzione delle consulte”.

La legge, quindi, dispone che all’elaborazione del Bilancio previsionale, fino alla forma definitiva che viene messa ai voti, partecipino in modo articolato e dialettico diversi soggetti, i cui apporti sono vagliati e accettati, o respinti, dal Consiglio Comunale.  In questo processo all’organo di revisione non è assegnata affatto la funzione di controllo sulla legittimità delle proposte di emendamento, funzione che ha inventato il tronfio presidente del Consiglio comunale la sera del 20 giugno, per giustificare la bocciatura di alcuni emendamenti presentati dall’opposizione senza nemmeno metterli in discussione. Il T.U.O.E.L., invece, all’art. 239, comma 1 definisce i compiti dei revisori dei conti in questo modo:

a) attività di collaborazione con l'organo consiliare secondo le disposizioni dello statuto e del regolamento;
b) pareri sulla proposta di bilancio di previsione e dei documenti allegati e sulle variazioni di bilancio. Nei pareri è espresso un motivato giudizio di congruità, di coerenza e di attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti, anche tenuto conto del parere espresso dal responsabile del servizio finanziario ai sensi dell'articolo 153, delle variazioni rispetto all'anno precedente, dell'applicazione dei parametri di deficitarietà strutturale e di ogni altro elemento utile. Nei pareri sono suggerite all'organo consiliare tutte le misure atte ad assicurare l'attendibilità delle impostazioni. I pareri sono obbligatori. L'organo consiliare è tenuto ad adottare i provvedimenti conseguenti o a motivare adeguatamente la mancata adozione delle misure proposte dall'organo di revisione”.

Vale a dire che, assegnata all’organo di revisione una funzione collaborativa, questa non si può  certo esplicare con un giudizio inappellabile di legittimità; al contrario, l’organo di revisione deve esprimere obbligatoriamente pareri nei quali il motivato giudizio di congruità, di coerenza e di attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti ecc., ha la funzione di mettere l’organo consiliare nella condizione di apportare alle proposte in discussione tutte le modifiche necessarie per discutere e votare su previsioni di bilancio (che siano contenute nella bozza della Giunta, oppure negli emendamenti) che abbiano tutte le caratteristiche di  “congruità, di coerenza e di attendibilità contabile” richieste dalla legge. L’organo di revisione non può limitarsi a prendere atto che una previsione di bilancio non ha tutte le caratteristiche appena rammentate; nel suo parere deve suggerire anche “le misure atte ad assicurare l'attendibilità delle impostazioni”. E tuttavia, l'organo consiliare non è obbligato ad adottare le misure proposte dell'organo di revisione, poiché può anche decidere di non adottarle sulla base di adeguate motivazioni.
Pertanto, nessun emendamento al Bilancio previsionale, anche qualora l’organo di revisione abbia espresso un parere sfavorevole, può essere escluso dall’esame e dalla discussione del Consiglio Comunale, poiché chi lo ha presentato, tenendo conto dei suggerimenti che i revisori dei conti devono fare, può apportarvi le correzioni necessarie per fargli assumere le caratteristiche di "congruità, di coerenza e di attendibilità contabile atte ad assicurare l'attendibilità" della sua proposta, oppure può accogliere emendamenti al suo emendamento proposti nel corso della discussione in aula.  

Nel Consiglio Comunale del 20 giugno la maggioranza di centrosinistra ha commesso un abuso gravissimo, poiché per rifiutare di prendere in esame alcuni emendamenti ha preteso di attribuire un carattere vincolante ai pareri sfavorevoli dell’organo di revisione, senza esplicitarli compiutamente e senza esplicitare, quindi,  quali “misure atte ad assicurare l'attendibilità delle impostazioni” fossero state suggerite.
Ma con la presentazione del Bilancio previsionale 2012 non è stato ignorato e violato solo l’art. 239, comma 1 del T.U.O.E.L. È stato ignorato anche  l’art. 12, comma 1 dello Statuto del Comune, poiché non risulta che “il responsabile dei servizi finanziari” abbia inviato, come impone l’articolo, “entro 15 giorni dall’avvenuto deposito di cui al precedente art. 10, un estratto dello schema di bilancio annuale corredato della relazione del collegio dei revisori agli organismi di partecipazione aventi sede nel comune", ovvero alle associazioni (costituite o non costituite formalmente), che, sulla base dell’art. 53, comma 1, sono attualmente gli unici istituti di partecipazione esistenti; e men che meno risulta che questo “responsabile”, "in presenza di emendamenti significativi allo schema di bilancio", abbia provveduto ad integrare  la comunicazione di cui al comma 1 entro tre giorni dalla loro presentazione.
Pertanto, vista la figuraccia che la maggioranza di centrosinistra ha fatto il 20 giugno; visto il pericolo che, anche tenendo conto delle osservazioni e delle considerazioni che ho formulato sopra, sia presentato un ricorso per annullare quanto è stato votato in quella seduta; e visto che il termine per l’approvazione del Bilancio previsionale 2012 è stato prorogato al 31 di agosto, sarebbe opportuno che nel Consiglio Comunale del 27 giugno si deliberasse: a) di annullare quanto approvato (abusivamente) il giorno 20; b) di ricominciare dall’inizio l’iter della discussione e della approvazione del bilancio, questa volta rispettando le prescrizioni di legge, sia per quanto riguarda l’informazione agli istituti della partecipazione, sia per quanto riguarda la formulazione di pareri effettivamente collaborativi da parte dell’organo di revisione, sia per quanto riguarda, infine, l’esame e la discussione in aula degli emendamenti presentati.
Il centrosinistra aspetterà che questa delibera sia proposta dal centro-destra, per respingerla con slancio taurino, oppure nella maggioranza c’è qualcuno che non se la sente di condividere il modo belluino di stare nel Consiglio Comunale che una settimana fa ha mostrato (ancora una  volta) il segretario del PD, e avrà il coraggio di presentare questa delibera?