Quanto fosse giusto sostenere, come io da subito sostenni, che prima di procedere alle vendite dei terreni demaniali era necessario far approvare le varianti urbanistiche del Piano delle Alienazioni sia dalla Provincia che dalla Regione, e che pertanto qualsiasi vendita di terreni inclusi nel Piano approvato dal centro-destra era illegittima, lo dimostra la decisione della Giunta De Luca che, con la fame di entrate dalla quale è attanagliata, ha deciso, tuttavia, di non inserire nel Bilancio previsionale 2012 proventi dalla vendita di terreni. Qualcuno più intelligente e più posato di Ti-che-te-tarchett-i-ball sa, evidentemente, qual è il valore delle norme, e ha ritenuto troppo pericoloso inserire nel bilancio cifre derivanti da vendite di terreni (peraltro solo sperabili) le cui varianti di destinazione non sono più valide dal gennaio 2010.
giovedì 12 luglio 2012
Archetti&Campisi gemelli narcisi
Non è vero che quando
furono portati nel Consiglio Comunale il Bilancio di previsione e il Rendiconto
consuntivo, nell’aprile e nel maggio del 2010, “era un periodo in cui [Campisi] si aggrappava … agli
aspetti tecnici per mettere in discussione un bilancio che sapevamo tutti che
invece meritava una discussione politica”, come dice Ti-che-te-tarchett-i-ball in
“Campisi
come Mestrone”.
A quell’epoca il consigliere comunale
Campisi era nella stessa condizione dei consiglieri di adesso, in altre parole
dipendeva totalmente dai dettati “tecnici” dei Cambria e dei Cogliati. Fuori
dal Consiglio, invece, ricordo che era arrivato a scrivere, qualche tempo
prima, a proposito dei ricorsi alla magistratura amministrativa sui P.I.I. di
Via Monte Sabotino e Via Belluno, che un’azione politica (annullare o no i
P.I.I.) non doveva essere messa nelle mani di un giudice: una posizione
sostanzialmente simile a quella che sostiene Ti-che-te-tarchett-i-ball, vale a dire
che le scelte amministrative non devono essere regolate da criteri giuridici
pre-ordinati, bensì da criteri politici, cioè dalle scelte discrezionali
di chi ha il potere, che stabilisce ciò
che è politico, cioè qualsiasi sua decisione, e ciò che non è politico, ovvero tutto quello che contrasta le sue decisioni.
In quella occasione, Campisi e tutto
il centrosinistra accettarono le segnalazioni, le proposte e i suggerimenti che
feci io, che già avevo sostenuto che le varianti urbanistiche del Piano delle
Alienazioni dei beni demaniali del Comune, e i bandi per la vendita di alcuni
lotti di terreno, erano diventati illegittimi in seguito ad una sentenza della
Corte Costituzionale. Inoltre mi ero anche accorto (io, e non i consiglieri
Archetti, Campisi, Terragni, Binacchi, Pecora), pochissime ore prima del Consiglio Comunale del 9 aprile 2010, che dopo quella sentenza il centro-destra
di Romeo & C. stava tentando di riapprovare
il Piano delle Alienazioni con l’inserimento nei documenti del Bilancio previsionale
di una delibera della quale nessuno (tranne chi l’aveva fatta) era a conoscenza,
e che era stata pubblicata solo il
giorno prima. Chiesta su mio suggerimento un’interruzione del Consiglio, fra
i più attenti nell’ascoltare la mia segnalazione e le delucidazioni necessarie
per spiegare il tentativo di Romeo-Cambria-Cogliati vi era proprio Ti-che-te-tarchett-i-ball:
ne ricordo ancora gli occhi accesi (egli già pregustava la sua concione contro
il centro-destra!), il rammarico perché “non riesco però ad afferrare gli
aspetti tecnici della questione” (così disse) e il gesto con il quale
accompagnava le sue parole: apriva e chiudeva a pugno una mano. Egli era anche
fra i più entusiasti nell’accogliere la mia proposta di abbandonare in segno di
protesta il Consiglio Comunale, qualora (come poi regolarmente avvenne) il
centrodestra si fosse rifiutato di rinviare il Consiglio Comunale per dare la
possibilità ai consiglieri di approfondire la conoscenza della questione. Il
fatto è che c’erano in ballo alcuni milioni di euro di vendite fittizie (o perché non si potevano più portare a termine
sulla base di varianti divenute illegittime, o perché ancora non erano state
fatte) che ad ogni costo dovevano essere inseriti nei bilanci (sia quello consuntivo,
sia quello previsionale) per poterli in qualche modo salvare… Quindi, se è vero
che Ti-che-te-tarchett-i-ball ha letto i verbali vecchi, ne falsifica il contenuto: altro che “non avevo assolutamente voglia”!
Campisi, che non si era mai distinto
per l’interesse ad analizzare i vari provvedimenti amministrativi del
centro-destra, accettò la proposta dell’iniziativa per le stesse ragioni di Ti-che-te-tarchett-i-ball:
era un’ottima occasione per concionare (anche se meno rozzamente) contro Romeo
& C.; era un’ottima occasione, cioè, per coltivare il proprio narcisismo (come
l’uno e l’altro continuano a fare), senza aver fatto un benché minimo sforzo per
prepararsi. Infatti, adesso Campisi si guarda bene dal dare spiegazioni a chi gliele
chiede. Ancora adesso è soprattutto interessato a specchiarsi… nel Garbogera.
Il giorno dopo, però, Ti-che-te-tarchett-i-ball
fu messo brutalmente in riga da chi allora (come ancora oggi) dettava la linea
nel PD, che gli fece capire che l’iniziativa di denunciare i falsi in bilancio,
che avrebbe mandato a gambe all’aria il centro-destra, avrebbe anche
pregiudicato eventuali assegnazioni di aree demaniali ad imprenditori vicini al
PD, e inoltre molti affari edilizi non ancora conclusi, nei quali avevano interessi
altri soggetti economici (progettisti, ditte costruttrici, immobiliaristi) più
o meno vicini al PD, che oltretutto era terrorizzato dalla prospettiva delle
elezioni anticipate (dopo la permanenza nel palazzo municipale, per alcuni
mesi, di un commissario prefettizio), per le quali sapeva di non essere
preparato. Ti-che-te-tarchett-i-ball abbassò subito il capo, e cominciò
immediatamente a lavorare per insabbiare tutto. Campisi, fatto il suo paio di interventi nel Consiglio Comunale, fu ben felice di liberarsi dall'impiccio, e aderì, nei fatti, all'insabbiamento.
Quanto fosse giusto sostenere, come io da subito sostenni, che prima di procedere alle vendite dei terreni demaniali era necessario far approvare le varianti urbanistiche del Piano delle Alienazioni sia dalla Provincia che dalla Regione, e che pertanto qualsiasi vendita di terreni inclusi nel Piano approvato dal centro-destra era illegittima, lo dimostra la decisione della Giunta De Luca che, con la fame di entrate dalla quale è attanagliata, ha deciso, tuttavia, di non inserire nel Bilancio previsionale 2012 proventi dalla vendita di terreni. Qualcuno più intelligente e più posato di Ti-che-te-tarchett-i-ball sa, evidentemente, qual è il valore delle norme, e ha ritenuto troppo pericoloso inserire nel bilancio cifre derivanti da vendite di terreni (peraltro solo sperabili) le cui varianti di destinazione non sono più valide dal gennaio 2010.
Quanto fosse giusto sostenere, come io da subito sostenni, che prima di procedere alle vendite dei terreni demaniali era necessario far approvare le varianti urbanistiche del Piano delle Alienazioni sia dalla Provincia che dalla Regione, e che pertanto qualsiasi vendita di terreni inclusi nel Piano approvato dal centro-destra era illegittima, lo dimostra la decisione della Giunta De Luca che, con la fame di entrate dalla quale è attanagliata, ha deciso, tuttavia, di non inserire nel Bilancio previsionale 2012 proventi dalla vendita di terreni. Qualcuno più intelligente e più posato di Ti-che-te-tarchett-i-ball sa, evidentemente, qual è il valore delle norme, e ha ritenuto troppo pericoloso inserire nel bilancio cifre derivanti da vendite di terreni (peraltro solo sperabili) le cui varianti di destinazione non sono più valide dal gennaio 2010.
Gli sviluppi della vicenda, come
anche le premesse, possono essere ricostruiti, da chi ne avesse voglia, leggendo
gli articoli che si ritrovano con i links riportati qui appresso, dai quali chi
non ha una mentalità totalitaria come quella di Ti-che-te-tarchett-i-ball potrà
capire quali questioni politiche si celano dietro gli “aspetti tecnici” sui
quali (anche per crassa ignoranza) blatera costui, e anche quale impegno e
quale coerenza di azione siano necessari per smascherare le truffe (e le loro
falsificazioni come provvedimenti “necessari”)
della mala politica: alla quale partecipano sia il centro-destra che il
centrosinistra.
- Un
bando da peracottari per vendere terreni comunali con varianti urbanistiche
illegittime [14 febbraio 2010];
- Pretoriani
e/o collaborazionisti del sindaco Romeo? [24 aprile 2010];
- Niente
balle: le varianti urbanistiche “automatiche” sono illegittime. [28 aprile 2010]
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