martedì 24 aprile 2012

I disabili pagano per la propaganda del centrosinistra e per la protervia di alcuni burocrati





Dal  l ° di aprile, le famiglie dei ragazzi che frequentano il Centro Diurno Disabili sono costrette a pagare il pasto dei figli ad un prezzo maggiorato del 59,32 %.

L’assessora ai Servizi sociali Franca Basso ha giustificato questo aumento con le seguenti auree parole:

“Se non avessimo avuto pressanti esigenze di cassa non l’avremmo fatto, ma non abbiamo avuto i trasferimenti dallo Stato, chiaramente terremo conto delle situazioni di maggiore bisogno”.

Con le note che seguono voglio mettere in luce l’inconsistenza della sola prima affermazione; sulle altre due (due mistificazioni oltraggiose!) mi soffermerò in un altro articolo.

Per le famiglie l’aumento è elevatissimo, poiché su ognuna (e sono tutte famiglie di modeste condizioni economico-sociali) graverà, solo per la mensa, un’altra spesa di 420 € per anno, alla quale dovranno aggiungere l’aumento di 2,50 € della retta mensile per la frequenza del C.D.D.

Ma, con un aumento così elevato per gli utenti, quanti denari in più entreranno nella cassa del Comune di Limbiate? Il conto è il seguente:

- n. frequentanti: 28;
- n. giorni di frequenza per settimana: 5;
- n. settimane di frequenza per anno: 48;
- maggiorazione della tariffa/pasto: 1,75 €;
- maggiorazione dell’entrata: 28 x 5 x 48 x 1,75 = 11.760 €.

Già sorge spontanea la domanda: nel Comune di Limbiate, che ha riscossioni e spese attestate sui 22-23 milioni di euro/anno, quale “pressante esigenza di cassa” potrebbe essere soddisfatta con un aumento delle entrate di 11.760 €, da incassare nell’arco di un anno?

Per la cassa del Comune 11.760 € è una cifra irrisoria. Infatti, secondo il Conto consuntivo 2011, la somma delle entrate riscosse è stata di 22.528.262,04 €, e ci si rende conto di quanto sia irrisorio l’aumento delle entrate se si calcola qual è il rapporto percentuale tra le due cifre: 11.760: 225.282,6204= 0,0522%.

La cifra di 11.760 € è solo una goccia nel mare delle entrate, e ancor più diventa evidente se la raffrontiamo con la somma delle entrate e dei crediti del Comune, che è indicata dalle seguenti cifre (desunte dal Consuntivo 2011):

- riscossioni..................................: 22.528.262,04 +
- accertamenti residui.................:   6.521.108,15 +
- residui attivi di anni precedenti:   7.112.234,39 =
- totale.................................: 36.161.604,58;

su questa somma, l’aumento della tariffa per le refezioni del C.D.D. rappresenta una percentuale infinitesimale: 11.760: 361.616,0458 = 0,0325%.

È chiaro che, seppure esistesse una “pressante esigenza di cassa”, una cifra tanto piccola non potrebbe in alcun modo migliorare la capacità di pagamento del Comune.

Innanzi tutto, l’anno 2011 si è chiuso con un saldo tra riscossioni (22.528.262,04 €) e pagamenti (19.887.447,36 €) di 2.640.814,68 €. €, un dato che già non indica alcuna pressante esigenza di cassa”.

Ma anche ipotizzando che il Comune debba far fronte nel corso del 2012 a tutti gli impegni di spesa residui, le cifre non evidenziano alcuna pressante esigenza di cassa”. Infatti:

- saldo riscossioni-pagamenti 2011................: 2.640.814,68 +
- entrate accertate residue (=crediti sicuri): 6.521.108,15 -
- impegni di spesa residui.................................: 9.428.185,40 =   
- differenza.......................................................:   -266.262,57

La cifra di 266.262,57 € è un disavanzo che non può creare nessuna pressante esigenza di cassa”! Innanzi tutto perché i movimenti di cassa sono dei flussi di entrate e di uscite che si protraggono nel corso dell’anno; ma soprattutto perché si deve tener conto, anche, dei flussi in entrata e in uscita dei residui degli anni precedenti, la cui gestione contribuisce a determinare la situazione della cassa:

- saldo di amministrazione 2011....: -266.262,57 +
- residui attivi di anni precedenti...: 7.112.234,39 -
- residui passivi di anni precedenti: 4.546.259,24 =
- differenza..................................: 2.299.712,58   

La somma delle riscossioni, dei pagamenti, dei residui attivi e passivi della competenza e degli anni precedenti è costituita da una miriade di voci che corrispondono alle attività istituzionali dell’ente Comune, fra le quali vi sono moltissimi sprechi e/o spese inutili, spesso per decine di migliaia di euro, che potrebbero essere eliminati o ridotti con una gestione più oculata, sia sotto l’aspetto amministrativo sia sotto l’aspetto politico.

Nessuna indicazione in questo senso è venuta dall’assessora Franca Basso (che ha, fra le altre, le seguenti deleghe: Politiche per la comunità, Servizi per la persona, Nuove e vecchie povertà), quando ha annunciato quest’altra stangata. Costei non ha sentito il dovere, quando ha deciso di “colpire i più deboli” (secondo l’amaro e sacrosanto commento di alcuni genitori di ragazzi disabili), di presentare uno straccio di piano di risparmi di gestione, poiché non ha la più pallida idea di come si amministri una comunità. È evidente che la sua immaginazione non riesce a concepire, nel pensare l'amministrazione dei settori dei quali si deve occupare, nient’altro che una gestione di tipo privatistico (condita, beninteso, con un po’ di attenzione alle “situazioni di maggiore bisogno”!). Un'assessora con le deleghe appena ricordate, che amministra (si fa per dire) tenendo come stella polare delle fantomatiche "pressanti esigenze di cassa", è un caso grottesco, ma la stessa sostanziale aridità umana, la stessa inettitudine amministrativa, la stessa inintelligenza politica hanno dimostrato, anche a questo proposito, la spocchiosissima vice-sindachessa Ripamonti (che ha anche la delega alle Risorse Umane ed­ Economiche!), quel patetico sbruffone di De Luca, il torvo assessore alle  Politiche famigliari Daniele Lodola, il ponzatore di nuovi modelli di sviluppo Andrea Pellegata (che è delegato ad occuparsi, fra le altre costosissime fandonie, anche della Comunicazione Politica), e il resto della Giunta.

Anche la somma dei residui attivi e passivi di anni precedenti è data da una miriade di poste che spesso sono vecchie di molti anni e che, per quanto riguarda gli attivi, non sono stati e non sono riscossi, in alcuni casi per decisione politica, e in molti altri per mancanza di… zelo di alcuni dirigenti del Comune. Lo dimostra l’impennata dei riaccertamenti, vale a dire della cancellazione dei crediti ormai inesigibili da anni e degli investimenti mai fatti, evidenziata dai dati dei Consuntivi 2010 e 2011:

- residui attivi cancellati nel 2010..:     877.715,92
- residui attivi cancellati nel 2011...: 4.489.228,53
- residui passivi cancellati nel 2010: 1.807.229,77
- residui passivi cancellati nel 2011: 4.782.591,51

Questi dati sono clamorosi, poiché indicano che per molti anni un’enorme massa di crediti non è stata esatta ed è diventata ormai inesigibile, e molti investimenti non sono stati fatti, fino a provocare l’intervento della Corte dei Conti che ha imposto il riaccertamento. Un esame della gestione dei residui negli ultimi anni, condotto sulle schede del riaccertamento, provocherebbe sorprese clamorose! Ma si tratta di dati che l’amministrazione si guarda bene dal divulgare davvero, quindi l’esame deve essere rimandato a quando tutti i documenti saranno, se lo saranno, disponibili (pare che nemmeno i consiglieri comunali siano in possesso di tutti i documenti del Rendiconto consuntivo 2011!).

Vi è poi il capitolo degli enormi sprechi nei lavori pubblici, nei quali è frequentissimo il caso di lavori che devono essere rifatti dopo pochissimi anni (e a volte dopo pochissimi mesi!). Segno che manca un’adeguata vigilanza affinché i lavori siano fatti secondo le migliori regole dell’arte e con materiali di ottima qualità. 

Fra le spese totalmente inutili (poiché non producono né produrranno mai alcun benessere di nessun tipo per i cittadini, ma al massimo quella retorica che G. W. F. Hegel chiamava “pappa per il cuore”; ma per lo più si tratta di brodaglia retorica), vi sono quelle del ponzatore di nuovi modelli di sviluppo, al quale, unico fra tutti gli assessori, è stato assegnato, pare, un fondo di 150.000 € perché si dedichi a costruire un qualche apprezzabile consenso per il centro-sinistra.

Fra le spese inutili vi sono anche quelle legali, fatte semplicemente per tentare di difendere la boria di chi comanda. Fra le tante che si potrebbero ricordare ne rammento solo due, che la Giunta Comunale che adesso toglie soldi alle famiglie dei disabili avrebbe potuto risparmiare, ma si è ben guardata dal farlo. Sarebbe bastata solo una più oculata condotta dei dirigenti e un po’ di quell’intelligenza e competenza politico-amministrativa della quale mancano totalmente le Leuzzi, le Curcio, i De Luca, le Ripamonti, le Basso, i Pellegata, ecc., e sarebbero state  risparmiate, anche, delle figure… escrementizie. Mi riferisco, naturalmente, alla causa che mi hanno costretto ad intentare per difendere un mio (e di tutti i cittadini) elementare ma importantissimo diritto, quello dell’accesso agli atti. Su questa questione ho già scritto [v. qui e qui], e quindi mi limito a ricordare che per questa causa persa già in partenza la Giunta ha sperperato 4.500 €.

Ma si deve ricordare anche un’altra causa, per la quale la Giunta ha sperperato una cifra ancor più grande, 7.500 €. In questa causa, intentata dalla Ecotrattamenti S.r.l., per il Comune sarebbe stato meglio non costituirsi, poiché, come ha sentenziato il T.A.R. Lombardia, aveva torto marcio. Ma in quel periodo la Giunta Comunale e i dirigenti dei partiti della maggioranza erano stravolti dall’ansia di recuperare i consensi persi con la vicenda degli Istituti Comprensivi, e quindi, dopo alcuni tentennamenti, scelsero di manovrare il Comitato delle Pacciade per inventare un “movimento ambientalista” che era falso, poiché non solo era sostenuto dal Comune e da tutti i partiti (anche da quelli che avevano fatto promesse interessate alla Ecotrattamenti!), ma addirittura anche da chi, soprattutto, teme che un impianto potenzialmente pericoloso vicino ai suoi terreni, che la Giunta De Luca farà diventare edificabili, pregiudichi la capitalizzazione della sua rendita fondiaria urbana. E per sostenere questo pseudo-movimento, al quale hanno partecipato in buona fede diverse persone che letteralmente si sono fatte turlupinare, la Giunta Comunale pretese di imporre la sospensione della costruzione di un impianto pirolitico con un’ordinanza del tutto illegittima di un suo dirigente. Tutti quanti, però, sapevano che le autorizzazioni degli impianti di trattamento dei rifiuti sono di competenza della Provincia, e che quindi l’ordinanza era illegittima: lo sapevano il dirigente del Settore Tecnico, la responsabile dell’Ufficio Ambiente, il sindaco e il resto della Giunta (e se non lo sapevano sono dei somari patentati), e anche quella claque elettorale che è il Comitato delle Pacciade formalmente capeggiato da Mauro Varisco, che lo ha anche scritto!

In effetti, l’ordinanza contribuì al raggiungimento dello scopo, e tutti espressero la più grande soddisfazione: lo pseudo Comitato, Mauro Varisco, che da allora è convinto che lui muove la “vera politica, quella trasversale” (dal centrosinistra al centro-destra, passando per i redditieri fondiari), tutti i partiti e soprattutto quelli che vorrebbero fare l’opposizione interna al centro-sinistra ma sono troppo pusillanimi per farlo davvero. Tutti pensavano che, tanto, la Ecotrattamenti, si sarebbe sentita svergognata da un’ordinanza di sospensione e non avrebbe reagito! E che, ottenuto un notevole effetto propagandistico con l’ordinanza e con vari ordini del giorno, sarebbe poi stata la Provincia di Monza ad assumersi l’onere dell’autorizzazione dell’impianto pirolitico! La ditta, però, ricorse al T.A.R., e la Giunta, pur sapendo che inevitabilmente avrebbe perso, invece di non costituirsi in giudizio, decise di spendere 7.500 € per pagare un avvocato che ha potuto solo prendere atto, in udienza, della prevedibile decisione dei giudici di non entrare nel merito della causa, poiché, discutendo preliminarmente della richiesta di sospensiva, hanno ritenuto che l’illegittimità dell’ordinanza comunale fosse tanto manifesta, che non valeva nemmeno la pena di fissare l’udienza di merito!

Ecco, se la Giunta Comunale fosse stata capace di una maggiore intelligenza amministrativa e politica, e avesse deciso di non infilarsi a testa bassa in queste due cause, costate in totale 12.000 €, adesso non sarebbe necessario recuperare 11.760 € aumentando il costo della refezione nel C.D.D.!

Ma, oltre che rinfacciare questi sperperi agli amministratori inetti, è possibile andare oltre ed indicare alcune voci attive del Consuntivo 2011 che potrebbero essere destinate a coprire l’aumento del costo della refezione del C.D.D., ed anche l’altro importantissimo servizio, quello del trasporto degli alunni, sul quale ho già scritto [v. qui]. Ma su questo in un prossimo articolo.

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