mercoledì 30 gennaio 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Se il mondo sociale mi riesce sopportabile, è perché posso indignarmi (Pierre Bourdieu,1990)
L’unica
“contropendenza” sulla quale può esercitarsi fruttuosamente il "poeta" che ha intitolato il suo blog
con questa parola è quella che deve applicare perennemente per non cadere in
avanti quando cammina (ma anche quando sta fermo). Egli potrà farsi cingere il
capo con il lauro in qualche Accademia degli Stercorari, ma in realtà non
attinge nemmeno il livello del poetastro, poiché anche come facitore di
versicoli paesani egli è di quart’ordine. Quando parla, specialmente in
pubblico, arruffa con una cantilena da avvinazzato parole con le quali vorrebbe
costruire frasi con qualche significato profondo, ma quasi mai riesce a
concluderle. Nello stesso modo confeziona i suoi “versi” volgarissimi.
Dopo aver disposto alcune rime a casaccio, spesso è costretto a rinunciarvi,
senza tuttavia riuscire a dare una forma compiuta alle bestialità che sta
scrivendo. La sua ignoranza della metrica e della prosodia è tale che,
scopiazzando chissà da dove un’ottava dell’Orlando furioso, non si
accorge di segnare accenti sbagliati oppure di collocarli dove l’Ariosto non li
ha collocati (come del resto anche le virgole; lo stesso si può dire per le
maiuscole). Che è il colmo, per uno che vorrebbe esprimersi con le forme della
poesia, che è fatta innanzitutto di ritmi e di toni musicali! Ma di ciò nulla
egli sa, né riesce a capire l’esatto significato di a trovar si vanno gli
uomini spesso, altrimenti se ne starebbe zitto.
Mi astengo dal
riferirmi ai volgari pettegolezzi che alcune ed alcuni arrivano a scambiare per
preparazione e profonda conoscenza della vita politico-amministrativa di
Limbiate, per non essere costretto a definire le une e gli altri come si
meriterebbero. Costui (anche costui) è solo un poveretto devastato dalla
bramosia di ottenere ("perché io no?") un qualsiasi riconoscimento come personaggio
politico locale. Ovviamente è roso dall’invidia per molte persone, ed ovviamente
anche per un altro tizio che come lui è privo di qualità intellettuali, ma
tuttavia è riuscito a sfruttare vantaggiosamente certe situazioni e certi
meccanismi della peggiore politica politicante per fare una piccola carriera
come “politico”. Questi, però, anche se sta sulla scena politica locale in un
modo che inevitabilmente suscita frizzi e lazzi (gliene ho indirizzato qualcuno
anch’io), può vantare non solo di essere assai più aduso alle abluzioni
quotidiane, ma soprattutto di non essere stato condannato per reati infamanti
per i privati cittadini ed ancor più per un dipendente pubblico.
Lo “stato dell’ordine e della pubblica quiete” dà agli uomini quasi tutto: l’unica cosa che non dà è l’agire autonomo, che è un presupposto essenziale della vita umana. Una volta ottenuto questo, gli uomini cominciano a determinare da soli la propria vita, e così l’intera struttura è posta in contestazione. Ma finché l’attuale società esiste, ogni forma di attività autonoma completa sarà impossibile: ma già ora elementi di attività autonoma fra noi pongono in contestazione l’”ordine e la quiete pubblica" vigente. (…) Marx leggeva quasi ogni giorno una pagina di Shakespeare: e c’è una frase di Shakespeare che non dovremmo dimenticare: “Essere pronti è tutto”. Rudi Dutschke, 1968
- Bartleby!
- So chi siete, - mi rispose, senza neppur voltarsi, - e non ho nulla da dirvi.
- Non sono stato io che vi ho mandato qui, Bartleby, - risposi, amaramente addolorato dall’implicito sospetto. - E inoltre, per voi, questo non dovrebbe essere un posto infamante. Il fatto che vi troviate qui non vi disonora. E guardate, non è così triste come si potrebbe pensare. Guardatevi in giro: c’è il cielo, c’è dell’erba.
- So dove mi trovo - rispose, ma non volle dir altro.
Herman Melville, 1853
Mentre la vita politica nazionale, esposta al giudizio puntuale e penetrante di tutto il mondo politico nazionale ed internazionale, non consente di sottrarsi alla propria responsabilità politica e di eludere un chiaro ed esplicito giudizio negativo, la vita politica locale, invece, con i suoi compromessi nascosti, i suoi sotterfugi, il suo ambito ristretto, presenta molteplici esempi di scarso senso di responsabilità e di assenza o di ritardo o addirittura inefficacia delle manifestazioni di responsabilità politica, sia istituzionale che diffusa. Giuseppe Ugo Rescigno, 1967
Nessun commento:
Posta un commento