sabato 27 settembre 2008

Ev'ry Time We Say Goodbye

Simply Red


Ev'ry time we say goodbye
I die a little
Ev'ry time we say goodbye
I wonder why a little
Why the Gods above me
Who must be in the know
Think so little of me
They allow you to go.

When you're near there's such an air
Of spring about it
I can hear a lark somewhere
Waiting to sing about it
There's no love song finer
But how strange The change
From major to minor
Ev'ry time we say goodbye.

When you're near there's such an air
Of spring about it
I can hear a lark somewhere
Waiting to sing about it
There's no love song finer
But how strange The change
From major to minor
Ev'ry time we say goodbye.


[Cole Porter, 1944]

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venerdì 26 settembre 2008

1.396.118,25 euro regalati ai palazzinari, come se fossero pere cotte (sempre con il P.I.I. di via M.te Sabotino)

Salvatore Ricciardi


Il Programma Integrato d’Intervento di via M.te Sabotino è illegittimo perché viola diverse leggi e norme, fra le quali anche il Documento d’Inquadramento approvato con delibera consiliare del 29 novembre 2002 n. 84, che, fino all’approvazione del documento di piano, costituisce il quadro di riferimento dei PP.II.II. Ma è illegittimo anche perché viola la logica più elementare e le convenzioni d’uso della lingua italiana condivise dai… cristiani.


Cominciamo dalle leggi, senza curarci delle scemenze degli idioti e dei reazionari, interessati a coltivare l’ignoranza del pubblico oltre che la propria, i quali, quando a loro fa comodo, dicono che delle leggi devono parlare sempre e dovunque solo gli specialisti (soprattutto se prezzolati da loro per manipolarle). Invece, poiché le leggi sono fatte da nostri rappresentanti e regolano (e in buona parte determinano) la nostra vita, tutti noi cittadini siamo autorizzati a parlarne in tutte le sedi del dibattito pubblico. Soprattutto quando il loro uso distorto ci danneggia gravemente. (Che uno specialista parli per noi è prescritto solo nei tribunali).

Il paragrafo 5.4 del Documento d’Inquadramento dice che “i programmi integrati non sono ammessi nelle aree individuate come B e C dal PRG vigente” e che “non sono ammessi nelle aree destinate dal PRG vigente ad attrezzature pubbliche e di uso pubblico” (aree standard).

Per l’appunto, il terreno del P.I.I. di via M.te Sabotino è costituito per la parte maggiore da aree standard, e per la parte minore da aree B e C.

A queste disposizioni sarebbero consentite deroghe, ma le condizioni necessarie in questo caso non esistono. In particolare non è stato approvato il Piano dei Servizi, che risulta solo elaborato ma non approvato (v. la delibera della Giunta Comunale n. 132 del 8 giugno 2005, che è una semplice “presa d’atto dello stato di attuazione del Piano dei Servizi”, allora come oggi ancora non approvato).

A cosa serve il Piano dei Servizi?

Lo apprendiamo leggendo il comma 3 dell’art. 9 della Legge Regione Lombardia n. 12 del 2005:

“Il piano dei servizi, per soddisfare le esigenze espresse dall'utenza definita con le modalità di cui al comma 2 [v. nota 1], valuta prioritariamente l'insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel territorio comunale, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità e, in caso di accertata insufficienza o inadeguatezza delle attrezzature stesse, quantifica i costi per il loro adeguamento e individua le modalità di intervento. Analogamente il piano indica, con riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati dal documento di piano di cui all’articolo 8 [v. nota 2], le necessità di sviluppo e integrazione dei servizi esistenti, ne quantifica i costi e ne prefigura le modalità di attuazione”.

In relazione a quanto previsto dal Piano dei Servizi la Convenzione per l’attuazione del piano deve prevedere

“la cessione gratuita, entro termini prestabiliti, delle aree necessarie per le opere di urbanizzazione primaria, nonché la cessione gratuita delle aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale previste dal piano dei servizi” (Art. 46, comma 1, lettera a. della citata legge regionale)

e

“qualora l'acquisizione di tali aree non risulti possibile o non sia ritenuta opportuna dal comune in relazione alla loro estensione, conformazione o localizzazione, ovvero in relazione ai programmi comunali di intervento, la convenzione può prevedere, in alternativa totale o parziale della cessione, che all'atto della stipulazione i soggetti obbligati corrispondano al comune una somma commisurata all'utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione e comunque non inferiore al costo dell'acquisizione di altre aree. I proventi delle monetizzazioni per la mancata cessione di aree sono utilizzati per la realizzazione degli interventi previsti nel piano dei servizi, ivi compresa l’acquisizione di altre aree a destinazione pubblica” (ibidem).

Cosa è avvenuto, a questo proposito, con il P.I.I. di Via M.te Sabotino? Per capirlo dobbiamo leggere un passaggio della Convenzione sottoscritta tra il Comune e la SAN INVEST S.r.l. (art. 9, comma 2, terzo paragrafo):

"Ai sensi dell’art. 90, comma 4 della L.R. 12/2005 [v. nota n. 3] e del Documento d’Inquadramento del Comune di Limbiate si dà atto che il soddisfacimento dello standard qualitativo richiesto dal Programma Integrato di Intervento produce una diminuzione di standard del P.R.G. vigente pari a mq. 7.767,00 e pertanto il valore a mq. stimato dalla perizia sopra citata di un’area destinata a standard risulta pari a Euro 60,25/mq. La società SAN INVEST S.R.L., come sopra rappresentata, versa, quale monetizzazione che ha valore di standard di qualità, l’importo di Euro 467.961,75 al COMUNE DI LIMBIATE che dichiara di avere già ricevuto come risulta dalla quietanza della Tesoriera Comunale in data 10 giugno 2008 reversale n. 3184".

Dopo aver letto questo obbrobrio, anche chi non è un giurista, semplicemente servendosi del normale, umano raziocinio non può non rilevare, innanzitutto, la totale illogicità della parte evidenziata in blu. Come è possibile che “il soddisfacimento” dello standard qualitativo richiesto dal P.I.I. produca una diminuzione di standard del P.R.G.? Semmai sarà vero (come è vero) che il P.I.I. verrà attuato su aree che erano destinate a standard dal P.R.G., e quindi è necessaria una compensazione, la quale invece viene “monetizzata”. Tuttavia questa “monetizzazione” non viene in alcun modo giustificata e, quindi, anche per questo motivo, il paragrafo in questione si richiama del tutto incongruamente all’art. 90, comma 4 della L.R. 12/2005 [v. nota n. 3].

Ma l’incongruità è evidente anche rispetto alla parte successiva evidenziata in rosso, introdotta da un “e pertanto” del tutto abusivo. In realtà, per i cristiani, la “presa d’atto” che il “Programma Integrato di Intervento produce una diminuzione di standard” potrebbe essere solo parte di una premessa causale giustificativa del ricorso alla monetizzazione prevista dal comma citato, ma a condizione che il comune dimostrasse “specificamente [sott. mia; ndr] che tale soluzione sia la più funzionale per l'interesse pubblico”. Ma dalla “presa d’atto” non conseguirebbe affatto che “il valore a mq. stimato dalla perizia sopra citata di un’area destinata a standard risulta pari a Euro 60,25/mq”!

Per quanto riguarda le leggi, per rendersi conto dell’uso distorto e perverso che ne fanno gli Azzeccagarbugli al servizio di certi ossimori viventi e procacciatori d’affari, un adulto non specialista deve avere la pazienza d’informarsi un po'. Ma per quanto riguarda la logica e la lingua italiana, anche uno scolaro della scuola media dell’obbligo si accorge che, a proposito di queste due abilità eminentemente civiche e democratiche (oltre che cristiane) [4], chi ha scritto il paragrafo citato ha seri problemi. Sfido chiunque a dimostrare, per esempio, che, se ci atteniamo al testo, esiste un qualche, seppur vago, rapporto di logica consequenzialità tra la parte evidenziata in blu e quella evidenziata in rosso.


Ma è chiaro: deprivazione morale e deprivazione culturale accoppiate non possono che produrre simili mostriciattoli. Si trattava di mistificare in qualche modo un’operazione che ha causato un grave danno alla cassa pubblica, ma un’intera schiera tra “politici”, “dirigenti”, “tecnici”, “consulenti”, “valutatori”, ecc. non è riuscita a produrre altro che un compitino che nella scuola dell’obbligo sarebbe solo un pastrocchio linguistico, ma come atto di un Comune è un oltraggio alla legge, oltre che alla logica e alla lingua italiana.

Si ha l’impressione, soprattutto se si pensa ai danni che discorsi così raffazzonati provocano alle casse pubbliche (anche se sono fatti rogare dai notai), che chi per scriverli intasca molte migliaia di euro (nostri) sia in realtà solo un... peracottaro.

E tuttavia, quello che è stato fatto, ancora una volta [v. Una delibera-fantasma e un danno erariale vero nel P.I.I. di via M.te Sabotino], è una patente violazione dell’art. 46, comma 1, lettera a. della già citata Legge Regionale n. 12/2005:

”qualora l'acquisizione di tali aree non risulti possibile o non sia ritenuta opportuna dal comune in relazione alla loro estensione, conformazione o localizzazione, ovvero in relazione ai programmi comunali di intervento, la convenzione può prevedere, in alternativa totale o parziale della cessione, che all'atto della stipulazione i soggetti obbligati corrispondano al comune una somma commisurata all'utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione [sott. mia; ndr] e comunque non inferiore al costo dell'acquisizione di altre aree”.

Mentre per dimostrare che la monetizzzione è la soluzione più opportuna non si spende neanche una parola, ci si riferisce, invece, ancora una volta, e incongruamente, ad una perizia redatta secondo le modalità abusive richiamate nel post che ho appena citato, per gabellare che la monetizzazione deve essere calcolata a 60,25 €/mq!

Anche in questo caso, per rendersi conto di quanti soldi nei fatti sono stati sottratti alla cassa pubblica, dobbiamo ricordare che un calcolo specifico dell'”utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione”, se fosse stato fatto con onestà, avrebbe stabilito che il valore del terreno incide sui ricavi dell’"operatore" all’incirca nella misura di 240 €/mq (valore accertato dal Comune per il calcolo dell’I.C.I. sulle aree edificabili). Invece, concordando la modica cifra di 467.961,75 € le locuste che devastano Limbiate da sette anni hanno garantito al privato un "risparmio" che si può calcolare così:

- monetizzazione "convenuta": (60,25 € x 7.767 mq) = 467.961,75 €;
- monetizzazione secondo la stima del Comune: (240 € x 7.767 mq) = 1.864.080,00 €;
- differenza: -1.396.118,25 €.


Del risparmio “regalato” al privato, gli ossimori ambulanti, i procacciatori d’affari e le locuste che divorano le ricchezze pubbliche risponderanno a varie magistrature e ai cittadini di Limbiate.

Note

[1] “I comuni redigono ed approvano il piano dei servizi al fine di assicurare una dotazione globale di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e generale, le eventuali aree per l’edilizia residenziale pubblica e da dotazione a verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato, nonché tra le opere viabilistiche e le aree urbanizzate ed una loro razionale distribuzione sul territorio comunale, a supporto delle funzioni insediate e previste. L’individuazione delle aree per l’edilizia residenziale pubblica, quale servizio di interesse pubblico o generale, è obbligatoria per i comuni indicati dalla Giunta regionale con apposita deliberazione, sulla base dei fabbisogni rilevati dal Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica. Tali comuni, in tutti gli strumenti di programmazione negoziata con previsione di destinazioni residenziali, assicurano la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica, compresa l’edilizia convenzionata, anche esternamente all’ambito interessato”.

[2] I comuni redigono il piano dei servizi determinando il numero degli utenti dei servizi dell'intero territorio, secondo i seguenti criteri:

a) popolazione stabilmente residente nel comune gravitante sulle diverse tipologie di servizi anche in base alla distribuzione territoriale;

b) popolazione da insediare secondo le previsioni del documento di piano, articolata per tipologia di servizi anche in base alla distribuzione territoriale;c) popolazione gravitante nel territorio, stimata in base agli occupati nel comune, agli studenti, agli utenti dei servizi di rilievo sovracomunale, nonché in base ai flussi turistici.

[3] “E’ consentita la monetizzazione della dotazione di cui al comma 1 soltanto nel caso in cui il comune dimostri specificamente che tale soluzione sia la più funzionale per l'interesse pubblico. In ogni caso la dotazione di parcheggi pubblici e di interesse pubblico ritenuta necessaria dal comune deve essere assicurata in aree interne al perimetro del programma o comunque prossime a quest’ultimo, obbligatoriamente laddove siano previste funzioni commerciali o attività terziarie aperte al pubblico”.
[4] Molti anni fa, Enzo Melandri intitolava Logica, introduzione alla democrazia, la sua Introduzione alla prima traduzione italiana di quello che probabilmente è il più diffuso (a livello mondiale) manuale universitario di logica, quello di Irving Copi, Introduzione alla logica, il Mulino, Bologna 1964, la cui prima parte è intitolata Linguaggio.
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giovedì 25 settembre 2008

Cava Manara: diffidato anche il Comune?

Salvatore Ricciardi




Sulle ali di Fama, a Limbiate corre una voce che dice che la Provincia di Milano ha inviato al Comune e ai responsabili della Cava Manara una diffida dal:

- ricevere mezzi e materiali non autorizzati;
- eliminare il materiale che si trova nella cava.

La diffida sarebbe stata trasmessa anche all’ARPA di Parabiago (nel cui territorio è compreso Limbiate) e alla Procura della Repubblica affinché siano adottati i provvedimenti di rispettiva competenza.

Come stanno veramente le cose?


I responsabili “politici” e/o burocratici della guida del Comune, presso il quale pare che esista un ufficio stampa con una “addetta”, avrebbero il dovere di confermare o smentire.

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Una delibera-fantasma e un danno erariale vero nel P.I.I. di via M.te Sabotino


Salvatore Ricciardi


Per sviluppare il discorso che segue sono necessarie alcune sommarie premesse:

a) l’attuazione di un Programma Integrato d’Intervento come quello di via M.te Sabotino “crea” la necessità di soddisfare gli standard urbanistici primari [1] e secondari [2];

b) le aree per gli standard urbanistici devono essere cedute al Comune a titolo gratuito o in servitù perpetua;

c) qualora la cessione “non risulti possibile o non sia ritenuta opportuna dal comune in relazione alla loro estensione, conformazione o localizzazione, ovvero in relazione ai programmi comunali di intervento” (Legge Regionale n. 12/2005, art. 46, comma 1.a), è possibile non cedere le aree e “monetizzare” (cioè pagare) affinché il Comune acquisisca altre aree da destinare agli “standard”.

È evidente il vantaggio che “l’operatore” privato ottiene con la monetizzazione: sulle aree non cedute può edificare. È per questo motivo che la legge regionale citata stabilisce: “i soggetti obbligati corrispondano al comune una somma commisurata all'utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione e comunque non inferiore al costo dell'acquisizione di altre aree”.

Il criterio-guida principale per la monetizzazione è quindi la considerazione dell’“utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione”, vale a dire che si deve calcolare quanta utilità economica l’”operatore” ottiene edificando su aree che non cede. Quindi, secondo logica e secondo giustizia, la somma da corrispondere non può essere inferiore al valore di mercato delle aree non cedute.

L’altro criterio vincolante ma subordinato (“comunque non inferiore al costo dell'acquisizione di altre aree”) è posto per garantire che, anche nel caso in cui il valore di altre aree da acquisire superi il valore medio di mercato, la somma da corrispondere al Comune sia tale da consentirne l’acquisizione senza determinare un danno erariale.

(E quindi, il Comune potrebbe anche, felicemente, avere la possibilità di acquisire un’area per poco o niente, ma dovrebbe comunque farsi versare “una somma commisurata all'utilità economica conseguita [dall’operatore privato] per effetto della mancata cessione”. La plusvalenza dovrebbe essere incamerata dall’erario [la cassa pubblica]).



Cosa è avvenuto nel caso del famigerato P.I.I. di via M.te Sabotino?

La cessione di aree per il soddisfacimento dello standard di urbanizzazione richiesto dal P.I.I. è stata sostituita in parte (2.752 mq su 7.857) da “monetizzazione”.

Come è stata calcolata questa monetizzazione? È stato fatto un calcolo specifico dell’”'utilità economica conseguita [dall’operatore privato] per effetto della mancata cessione”? No.

Una felice combinazione… astrale ha fatto sì che:

a) ci fosse nei pressi un’area inutilizzata della Provincia di Milano;


b) fosse già pronta (guarda che caso!) una perizia che aveva stimato il valore di alcuni terreni da espropriare, MA ALL’ESTERNO DEL P.I.I. Gli autori sono gli stessi che hanno “periziato” il terreno che il Comune ha venduto per 105 €/mq. Il metodo di calcolo utilizzato è stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 348 del 22 ottobre 2007, che in sostanza ha obbligato il Parlamento ad approvare una norma che stabilisce che l’indennità per l’esproprio di un’area edificabile deve essere pari al suo valore di mercato (Legge n. 244 del 24 dicembre 2007, art. 2 comma 89) – ma è un particolare… trascurabile;


c) quindi la monetizzazione non è stata “commisurata all'utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione”, perché è stata calcolata nel modo seguente: mq 2.752 x 60,25 € = 165.808 €, per l’appunto secondo “il valore a mq stimato dalla perizia … di un’area destinata a standard” (cito dalla convenzione, art. 9);


d) il Comune di Limbiate si è prestato, nei fatti, a fare il sensale di terreni: invece di far acquistare l’area direttamente all’”operatore", si è impegnato ad acquistare il terreno dalla Provincia con i soldi del privato, ma per la modica cifra di 150.000 €.

L’intermediazione del Comune quanto ha fruttato al privato ? Un calcolo specifico dell'”utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione” avrebbe stabilito, se fosse stato fatto con onestà, che il valore del terreno incide sui ricavi dell’operatore all’incirca nella misura di 240 €/mq (valore accertato dal Comune per il calcolo dell’I.C.I. sulle aree edificabili). Invece, concordando la modica cifra di 165.808 € il Comune ha garantito al privato un risparmio che potremmo calcolare così:

- monetizzazione concordata: (60,25 € x 2.752 mq) = 165.808,00 €;
- monetizzazione secondo la stima del Comune: (240 € x 2.752 mq) = 660.480,00 €;
- differenza: - 494.672,00 €.

Il risparmio “regalato” al privato, vale a dire il mancato introito per il Comune, è un danno erariale.


Ma chi ha stabilito che il prezzo del terreno della Provincia era 150.000 €?

L’articolo 9, secondo paragrafo, della Convenzione sottoscritta dal Comune e dalla SAN INVEST S.r.l. indica il “valore di 150.000 € complessivi come definito dalla Delibera di Giunta Provinciale” (il valore/mq corrispondente è 57,03 €).

Ma della “Delibera di Giunta Provinciale” non viene indicato né il numero, né la data.

Questa delibera non è elencata e non si trova fra gli allegati del P.I.I.

Ho allora visionato sul sito web della Provincia di Milano tutte le delibere della Giunta e tutte quelle del Consiglio Provinciale dal 2004 ad oggi. Non vi è nessuna traccia di una delibera che abbia “definito” un “valore di 150.000 € complessivi” per un terreno di 2.630 mq da cedere al Comune di Limbiate.

Ho quindi chiesto al vice Presidente vicario del Consiglio Provinciale, Luigi Greco, di far cercare questa delibera: non è stata reperita.

Questa mattina ho parlato con il Direttore Centrale Patrimonio e Servizi Generali della Provincia, architetto Valerio Gallinella: proprio non ha memoria di una simile delibera, ma farà ulteriori, approfondite ricerche, i cui risultati, con squisita cortesia, ha spontaneamente promesso di comunicarmi.

Sorge però un sospetto: si tratta forse di una delibera-fantasma? Oppure esiste realmente? Se così fosse: perché il Comune di Limbiate non ne ha indicato il numero e la data? Perché non l’ha inserita fra gli allegati del P.I.I.?

[Dovrebbe essere superfluo, ma ad ogni modo lo ripeto: quanto sopra (escluse le ultimissime ricerche) l'ho già esposto il 25/08/2008 alla Procura Regionale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano]


Note

1 strade residenziali; spazi di sosta o di parcheggio; fognature; rete idrica; rete di distribuzione dell'energia elettrica e del gas; pubblica illuminazione; spazi di verde attrezzato.


2 asili nido e scuole materne, scuole dell'obbligo nonche' strutture e complessi per l'istruzione superiore all'obbligo; mercati di quartiere; delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, impianti sportivi di quartiere, aree verdi di quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie. Nelle attrezzature sanitarie sono ricomprese le opere, le costruzioni e gli impianti destinati allo smaltimento, al riciclaggio o alla distruzione dei rifiuti urbani, speciali, pericolosi, solidi e liquidi, alla bonifica di aree inquinate.


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mercoledì 24 settembre 2008

Moment's Notice

John Coltrane


John Coltrane - tenor sax
Lee Morgan - trumpet
Curtis Fuller - trombone
Kenny Drew - piano
Paul Chambers - bass
Philly Joe Jones – drums

[September 15, 1957]

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Gli esposti alla Corte dei conti forse a qualcosa servono …

Salvatore Ricciardi


Sulle ali di Fama [v. il post Fama] corre la voce che la Procura della Corte dei conti abbia comunicato al legale rappresentante del Comune di Limbiate (il sindaco) di aver avviato indagini sugli incarichi del 2008 a collaboratori esterni e consulenti, e abbia chiesto, inoltre, la relativa documentazione.

Se ciò fosse vero, dimostrerebbe che quanto io ho esposto e documentato (per quanto ho potuto), solo una settimana fa, alla Procura e alla Sezione Regionale di Controllo della C.C. [v. il post Primo esposto sugli incarichi del Comune di Limbiate a collaboratori esterni e consulenti] conteneva elementi sufficienti per indurre la Corte dei conti a indagare “per accertare la verità”, come ho chiesto.

I responsabili “politici” e burocratici della guida del Comune, presso il quale pare che esista un ufficio stampa con una “addetta”, avrebbero il dovere di confermare o smentire.

La voce sembrerebbe confermata dal fatto che, finalmente, da oggi (accesso alle h. 11.00; altro accesso alle h. 14.30) sul sito web del Comune si può trovare qualche nome, qualche cifra, qualche vaga motivazione… e niente più. Fino a ieri si potevano trovare solo tre tabelline con l’elenco degli “incarichi programmati” per il 2008 [v. Programmate 2008]. Il link degli "incarichi affidati" rimandava a una pagina vuota (altri possono testimoniare). Oggi si trova anche un’altra, ancor più striminzita, tabellina “aggiornata al 23/09/2008” che elenca sei incarichi in ordine non proprio cronologico (è stata fatta in fretta?). Cronologicamente, il primo è del 10/01/2008; il secondo è del 14/07/2008; il terzo è del 17/09/2008; gli altri tre sono del 19/09/2008 [v. Affidate 2008]. (Restano omessi quelli che ho segnalato io nell'esposto).

Va innanzitutto osservato che, a proposito della pubblicità degli incarichi di collaborazione o consulenza affidati a soggetti esterni all’organigramma del Comune, l'art. 1, comma 127, modificato dal D.P.R. 244/2007, della Legge 23 dicembre 1996, n. 662, pone degli obblighi assai più precisi:


“Le pubbliche amministrazioni che si avvalgono di collaboratori esterni o che affidano incarichi di consulenza per i quali è previsto un compenso sono tenute a pubblicare sul proprio sito web i relativi provvedimenti completi di indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato. In caso di omessa pubblicazione, la liquidazione del corrispettivo per gli incarichi di collaborazione o consulenza di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale del dirigente preposto” [sott. mia; ndr].


Vale a dire che devono essere pubblicate le determinazioni dirigenziali con motivazioni sufficientemente estese per consentire a chiunque di controllare la legittimità dell’atto. La pubblicazione della tabellina citata non ottempera pienamente a quanto dettato dalla legge.

Ma, soprattutto, deve essere posta la domanda: che ne è degli altri numerosi (e onerosi) incarichi? Perché non sono pubblicati?


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Fama



Virgilio racconta che Fama, cioè la «voce pubblica» fu generata dalla Terra, dopo Ceo ed Encelado. È fornita d’un gran numero d’occhi e di bocche; si sposta volando con la più grande rapidità. Ovidio ha ripreso questo ritratto di Fama, caricandolo ancora. Immagina che questa divinità abiti in mezzo al mondo, ai confini della Terra, del Cielo e del Mare, in un palazzo squillante di suoni, con mille aperture, in cui penetrano tutte le voci, anche le più tenui. Questo palazzo, interamente di bronzo, è sempre aperto e rimanda, amplificandole, le parole che gli giungono. Vive circondata dalla Credulità, dall’Errore, dalla Falsa Gioia, dal Terrore, dalla Sedizione, dai Falsi Rumori e sorveglia, dal suo palazzo, il mondo tutto.

Questa creazione, imitata dai Giganti e altri esseri mostruosi della prima generazione divina, costituisce un’allegoria trasparente e tardiva piuttosto che un vero mito.

Virg. En. 4,I73-I88 Or. Odi 2,2,7; Ov. Met. 12, 39,63; VaI. FI. Arg. 2,117 SS.; Staz. Teb. 425-31.

[Pierre Grimal, Dizionario di mitologia greca e romana, Paideia Editrice, Brescia 1987]

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domenica 21 settembre 2008

Equinox

John Coltrane


John Coltrane - tenor saxophone
McCoy Tyner - piano
Steve Davis - bass
Elvin Jones - drums

[From "Coltrane's Sound", an album on Atlantic Records; recorded: New York, October 26, 1960]

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[Spirito di scissione]


Contro uno che non ha capito un tubo nemmeno del Vangelo e, credendo che amore e consociativismo siano la stessa cosa, bestemmia il primo e il secondo mentre continua a fornicare col terzo, v.:

- [Spirito di scissione];
- Io vorrei ...

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venerdì 19 settembre 2008

Heaven

Simply Red



Everybody is trying to get to the bar
The name of the bar
The bar is called heaven
(Now) the band in heaven
They play my fav’rite song
They play it once again
They play it all night long

Heaven
Is the place
A place where nothing
Nothing ever happens

There is a party, everybody is there
Everyone will leave at exactly the same time
It’s hard to imagine that nothing at all
Could be so exciting, could be so much fun

Heaven
Is a place
A place where nothing
Nothing ever happens
Nothing ever happens

(Now) when this kiss is over it will start again
It will not be any different, it will be exactly the same
It’s hard to imagine that nothing at all
Could be so exciting, could be so much fun

Heaven
Is a place
A place where nothing
Nothing ever happens
Heaven
Is a place
A place where nothing
Nothing ever happens


Words and music Byrne/Harrison

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mercoledì 17 settembre 2008

Cialtronerie "Quattro Stagioni" di un cementificatore fallito e connivente

Salvatore Ricciardi

Millantato credito politico

È falso che il PD abbia collaborato “senza chiedere nessuna visibilità” al lavoro e alle spese per presentare ricorsi ed esposti sui famigerati “Programmi Integrati d’Intervento” di via Monte Sabotino e via Belluno. Per l’ennesima volta la Guida e Grande Timoniere di questo gruppetto, che si attribuisce il nome di Partito con la stessa disinvoltura con la quale Giacomo Casanova si attribuiva il titolo di “Cavaliere di Seingalt” (le parole non hanno padrone e per il loro uso non si pagano gabelle) - per l’ennesima volta tale Campisi millanta un credito politico che non può rivendicare [v. Idiozie di fine estate sul suo blog].

La visibilità il suo partito finto se l’è presa già alcuni mesi fa, prima delle elezioni politiche, quando ha stampato su un suo foglietto elettorale che il PD aveva presentato un esposto alla Corte dei conti. Era falso. Pura propaganda elettorale. Era esattamente ciò da cui aborrivano ed aborrono.

A quell’epoca, come sempre, questo stratega e la sua squadretta di guerrieri della via Pál, all’occorrenza estraevano dal loro kit di “oppositori” alcune frasette contro la “cementificazione”, ma si disinteressavano totalmente sia del lavoro per approfondire la conoscenza specifica dei PP.II.II. (fondamentale, per chi non si accontenta di frasi fatte, per individuare i punti deboli da attaccare), sia del lavoro per trovare i modi (e le sedi, che non si trovano nella sala consiliare) con i quali è realmente possibile farli saltare, nonché del lavoro per mantenere vivi l’attenzione e il sostegno dei cittadini, e per trovare i finanziamenti necessari - poiché per le spese non sarebbero certo bastati i loro “gettoni”.

I giovanotti erano invece interessati a inventarsi una tribunetta dalla quale chiedere qualche voto in più. A tal punto che la loro Guida e Grande Timoniere, convinto sostenitore anche delle peggiori forme di realpolitik, a chi gli rimproverava la frottola ignobile, rispose con un sorrisetto di compatimento che… suvvia, si sa che in campagna elettorale per raccogliere voti si raccontano balle!

Ho già ricordato [v. il post Chi si batte contro lo scempio del territorio e il malaffare dei Piani Integrati d’Intervento di Via Monte Sabotino e di Via Belluno] di aver scritto queste cose QUASI TRE MESI FA, nel post Gavroche nella Villa Mella]. Senza alcuna smentita.


Notabili paesani

Quindi, se costoro hanno speso migliaia di euro, li hanno spesi solo per coltivare il loro orticello, per tentare di mettere in piedi un partito che come tale è inesistente e funziona solo come comitato elettorale che alcuni notabili paesani, per mantenere la loro visibilità, usano tra un’elezione e l’altra come veicolo di polemiche verbali fittizie. Non è il caso, in questo momento, di dilungarsi sulla natura e la funzione di simili “formazioni politiche”, e quindi rinvio all’estratto di un classico della sociologia politica che ho messo in questo blog qualche tempo fa: [Formazione della volontà politica].

Nel Consiglio Comunale gli appartenenti alla cosa che attualmente si chiama PD si sono distinti solo per sconfortante pressapochismo. Le poche critiche puntuali certo non sono venute da loro. Fuori dal Consiglio in questi mesi si sono dedicati esclusivamente a mettere in moto il loro giocattolino, come del resto lo stesso Grande Timoniere dichiara. Altro che “fare opinione”! Hanno bisogno di un paio d’anni per crescere; dopo ci diranno infine di cosa si interesseranno… in vista delle elezioni. Ad ogni seduta del consiglio comunale naturalmente blaterano all’impronta su tutto lo scibile umano; intanto, chi gli ha affidato un mandato di rappresentanza popolare veda di sbrigarsela da solo.


Come venir meno alla parola data

È falso che i consiglieri del PD abbiano aderito con convinzione all’iniziativa di presentare ricorsi in tutte le sedi possibili contro i PP.II.II.. Campisi mandò tre consiglieri del PD su cinque ad una riunione nella quale, comunque, anche se malvolentieri e dopo tentativi d’insabbiamento, assunsero impegni a nome del loro gruppo. Presentati i ricorsi, Campisi commentò per iscritto: ”Molto bene”. Poi hanno cercato di non rispettare fino in fondo gli impegni, pretendendo che gli altri si mettessero ad aspettare che il loro “partito” raggiunga almeno l’età puberale. Proprio per questa pretesa, oltre che per la malafede e la cafoneria ostentata da uno stagionato giovanotto deprivato di qualsiasi creanza (oltre che di qualsiasi preparazione politica), alla fine sono stati congedati [v. il post Gavroche nella Villa Mella]. Su questa deprimente vicenda potrebbero essere esibite, naturalmente, testimonianze orali e scritte.

Che alcuni di loro abbiano versato in totale poche centinaia di euro è già stato dichiarato, senza alcuna sollecitazione preventiva, dal sottoscritto [v. il post Chi si batte contro lo scempio del territorio e il malaffare dei Piani Integrati d’Intervento di Via Monte Sabotino e di Via Belluno]. Ma, vista l’esperienza passata, era anche necessario mettere subito in chiaro, ancora una volta, per evitare appropriazioni indebite, come realmente si sono svolte le cose (con l’apporto di singoli cittadini ma senza l’intervento di comitati divenuti inconsistenti ormai da molto tempo, checché ne dicano certi giornalacci al servizio di Romeo e, previa consultazione, in sintonia con Campisi).

A questo ragazzotto malcresciuto, che parla sempre con le gorge turgide, va ricordato però che i gettoni di presenza dei consiglieri sono soldi pubblici, usciti dalle tasche dei cittadini (tutti) che gli hanno affidato un mandato di rappresentanza popolare ma non partitica, e non spetterebbero affatto al suo partito finto. Egli, con la mediocre storiella che ha rinunciato ai gettoni di presenza, esibisce solo stolida demagogia, sconfortante ignoranza della storia della democrazia rappresentativa ed estraneità antropologica alla sinistra e ai suoi valori.

(Qualche tempo fa ‘stu muccusedhu, che fa parte di un “partito” che ha cancellato la parola ”sinistra” anche dal suo nome, pretendeva di venire a spiegare a me, che almeno ho accumulato qualche esperienza in più e diversa da quelle accumulate (?) da lui esclusivamente nella sala consiliare, e che non mi sono mai pentito di essere di sinistra, che io farei parte di una generazione (della quale in realtà egli nulla sa) che ha “ridotto la sinistra” ecc. ecc …!).


Estraneità alla democrazia popolare

Più di un secolo fa il movimento operaio, dopo aver determinato in gran parte, in tutta l’Europa, le forme moderne della politica attraverso l’invenzione del partito di massa, a prezzo di lotte durissime riuscì a strappare l’indennità per gli eletti nelle assemblee legislative. Era la condizione per consentire anche ai lavoratori e ai loro partiti di agire nelle istituzioni, nelle quali altrimenti avrebbero potuto agire solo i ricchi, che avevano tempo e denaro a disposizione. (Che questa indennità in alcuni casi sia irrisoria e in altri, invece, abbia raggiunto livelli di rivoltante degenerazione, è altro discorso). Il nostro sprovveduto giovanottello, lasciando nella cassa del Comune la sua indennità, in realtà priva i cittadini di una seppur modestissima possibilità di affrontare, all’occorrenza, le spese per azioni concrete, per esempio, contro questa giunta. Poi, assunto il suo solito tono sapienziale, rilascia ricette come la seguente: “L’Italia ha bisogno di uomini nuovi con una visione “francescana” ed eroica della politica, fatta di povertà, amore per il prossimo e sacrificio” [già da me satireggiata in Farmacia dell’avvenire].

Non posso rimandare alla fonte originaria della “massima” citata perché il galantuomo, qualche tempo fa, per cancellare le porcherie che gli rimproveravo di aver scritto e/o pubblicato su questo e su quella, ha cancellato tutto il suo vecchio blog Limbiate politik [v. Stupidera, Il politico del K, Come Wojtyła, Prodromi di conversione?]. Questa è la vera ragione della chiusura di quel blog. In quello nuovo, a quanto pare, nonostante i dissimulati propositi di ravvedimento, è tornato rapidamente a scrivere scemenze e porcherie.


Sceneggiata napoletana

Campisi crede di essere in una sceneggiata alla Mario Merola, e gorgheggia singhiozzi sulla ristrettezza del suo bilancio familiare, sul pane da togliere dalla bocca della figlia… Che squallore! Quale improntitudine! Questo cialtrone omette che, se dovessimo esprimerci con i suoi stessi termini, allora dovremmo dire che qualcun altro, che ha un bilancio familiare ben più ristretto, ha dovuto “togliersi il pane dalla bocca”, pur di mantenere la parola data fidandosi, tra l’altro, degli impegni preventivamente presi di fronte a molte persone dal gruppo consiliare del PD!


Cementificatore fallito

CAMPISI NON PUÒ (E NEMMENO VUOLE) CONTRASTARE DAVVERO LA POLITICA DELLA GIUNTA ROMEO. Egli, infatti, è solo… un cementificatore fallito. Infatti, dopo aver accettato come dio il mercato, e la conseguente funzione ancillare della politica, egli e i suoi amici, a cominciare dal minuscolo conducator dal quale sono andati a scuola, si sono rivelati impreparati per servire il mercato con almeno qualche (vera) capacità, e sono stati fatti fuori da concorrenti che nel ramo della politica affaristica sono ben più capaci e attrezzati. Fossero stati capaci di mantenere il potere, Fortunati e Campisi avrebbero continuato a fare quello che già avevano cominciato in grande stile.

CAMPISI, INFATTI, È UNO DEI RESPONSABILI DELLA CEMENTIFICAZIONE DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA. Un caso unico, a livello mondiale, di dissennatezza politica. Mi è capitato di raccontare la cosa in un seminario del Forum Urbano dell’ONU di Barcellona (settembre 2004). Un'urbanista tedesca fece una battuta scherzosa chiedendomi se in Italia non esistono gli ospedali psichiatrici. Per restare sullo stesso tono risposi accennando, tra l’altro, alla legge Basaglia, all’apertura dei manicomi, due dei quali erano proprio a Limbiate… Mi interruppe un amico, funzionario del Ministério das Cidades brasiliano, che commentò: Então é por isso! [allora la ragione è quella]. (Naturalmente io difendo la cosiddetta legge Basaglia).

CAMPISI È RESPONSABILE ANCHE DI MOLTO ALTRO. Ne riparlerò in un prossimo post. Per il momento mi basta ricordare che alla fine del primo mandato del centrodestra, con i suoi amici egli pretendeva di fare il verginello accusando Romeo e la sua ciurma di aver cementificato Limbiate. Costoro ebbero buon gioco nel ricordargli, con un volantino pieno di cifre, che due terzi almeno degli interventi edilizi da loro realizzati erano stati decisi dalla giunta Fortunati, nella quale Campisi aveva il ruolo di capogruppo finto, ma votante realmente. Campisi dovette (ma solo per un po’, ahimé!) cucirsi la bocca.


Danneggiatore della cassa pubblica

L’obbrobrio di piazza della Repubblica non è tale solo per il cemento. Sicuramente, anche in quel caso l’area è stata ceduta alla cooperativa di area PDS e ora PD a prezzi stracciati, esattamente come è avvenuto con il P.I.I. di Via Monte Sabotino. Campisi ha mai fatto una denuncia, in una forma qualsiasi, di questo sicuramente ingente danno erariale (che si è aggiunto al danno ambientale)? No.

Tempo fa egli ha preteso di raccontare - proprio a me, pensate! – di aver fatto autocritica con due- frasette-due pronunciate con tono salottiero. (Esilarante, se non fosse indecoroso).

CAMPISI VUOLE DIMOSTRARE CHE, INVECE, SI È PENTITO DAVVERO? Bene, abbia allora il coraggio di un atto di “eroismo” francescano (mi si scusi l’ossimoro, ma è la prosopopea del nostro): si cosparga il capo di cenere, si procuri i documenti e, anche se probabilmente ormai è troppo tardi, ne denunci pubblicamente tutte le porcherie che sicuramente vi sono contenute e i loro autori, ANCHE SE FANNO PARTE DELLA SUA PARROCCHIA. E non si preoccupi se, dopo tre lustri come consigliere comunale, ancora non capisce niente di certi documenti (che in realtà, con minimo sforzo, sono alla portata di tutti). Glieli spiego io. Gratis.


Il partito trasversale del cemento

Al centro della speculazione edilizia chiamata P.I.I. di via Monte Sabotino ci sono alcune perizie fatte apposta per dimostrare che i terreni che il comune voleva vendere ai palazzinari (o monetizzare in cambio della mancata cessione per gli standard urbanistici, valevano solo un poco più di niente [v. il post Chi è stato beneficiato da chi con il P.I.I. di Via Monte Sabotino]. Almeno uno dei progettisti del P.I.I. è (o è stato) dirigente e candidato” dei DS/PD. C’è più di un dubbio che il piano finanziario che ha presentato non abbia nessuna veridicità e sia stato steso con l’obbiettivo di favorire gli speculatori. Io ho già portato tutti i documenti alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica. Campisi, sedicente fustigatore dell’immoralità pubblica che i documenti del P.I.I. li ha avuti a disposizione già nell’ottobre del 2007, e che avrebbe potuto leggerli ben prima di me, non lo ha fatto (guarda che caso!), e sicuramente non li ha letti davvero.

Poco più di due anni fa, la cooperativa degli amici di partito di Campisi è stata beneficiata ancora una volta con la cessione per quattro soldi di un terreno comunale valutato da una perizia preparata ad hoc (deliberazione G.C. n. 102 del 25-5-2006). Indovina chi ha fatto la perizia? Gli stessi “consulenti” che hanno "periziato" i terreni di via Monte Sabotino. AVETE CAPITO QUALI SONO LE VERE RAGIONI DEL DISINTERESSE DI CAMPISI PER GLI ESPOSTI ALLA MAGISTRATURA CONTABILE E A QUELLA ORDINARIA?


Opportunità di ravvedimento operoso

Ma non sbarriamo le vie della Divina Provvidenza, che, come si sa, sono infinite. Su quest’altro malaffare io ho già pronto un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. CAMPISI SAREBBE DISPOSTO A DIMOSTRARE IL SUO SINCERO E OPEROSO RAVVEDIMENTO FIRMANDOLO CON ME O ANCHE DA SOLO? Se lo facesse potrei astenermi dal satireggiare: a) lui fino a Natale; b) lo statista postelegrafonico fino a San Martino; c) lo strepitante Gavroche fino alla prossima settimana. Giuro.


[V. anche Max Weber, [La comunissima vanità, nemica mortale di ogni concreta dedizione e di ogni distanza nei confronti di se stessi]]

martedì 16 settembre 2008

Primo esposto sugli incarichi del Comune di Limbiate a collaboratori esterni e consulenti

7.755 caratteri (spazi esclusi);
1.226 parole;
138 righe;
50 paragrafi;
4 pagine di testo;
12 documenti allegati (48 pagine):

sono i numeri del testo di un primo esposto, presentato oggi 16 settembre alla Procura Regionale e alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti, su alcuni incarichi (più o meno recenti) del Comune di Limbiate a collaboratori esterni e consulenti.
Su altri incarichi indagherà presumibilmente la Procura Regionale della Corte dei conti. Per parte mia provvederò quanto prima a segnalarne altri.

Sui diversi motivi che mi hanno indotto a presentare l'esposto (tutti discendenti esclusivamente dalla considerazione di alcune chiarissime norme di legge) è inutile che adesso mi dilunghi. Tuttavia, cliccando sull'immagine del testo se ne possono leggere alcuni.


domenica 14 settembre 2008

I Know What I Know

Paul Simon

1986, Zimbabwe

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venerdì 12 settembre 2008

Biko, September 12, 1977

"L'arma più potente nelle mani dell'oppressore è la mente dell'oppresso"



Stephen Bantu Biko (1946 – 1977)


* * *


Peter Gabriel, Manu Dibango, Alex Brown, Ladysmith Black Mambazo & Geoffrey Oryema



September '77
Port Elizabeth weather fine
It was business as usual
In police room 619
Oh Biko, Biko, because Biko
Oh Biko, Biko, because Biko
Yihla Moja, Yihla Moja
-The man is dead

When I try to sleep at night
I can only dream in red
The outside world is black and white
With only one colour dead
Oh Biko, Biko, because Biko
Oh Biko, Biko, because Biko
Yihla Moja, Yihla Moja
-The man is dead

You can blow out a candle
But you can't blow out a fire
Once the flames begin to catch
The wind will blow it higher
Oh Biko, Biko, because Biko
Oh Biko, Biko, because Biko
Yihla Moja, Yihla Moja
-The man is dead

And the eyes of the world are
watching now
watching now

Words and music by Peter Gabriel, 1980]

[V. anche Nkosi sikelel’ iAfrika]

venerdì 5 settembre 2008

Chi è stato beneficiato da chi con il P.I.I. di Via Monte Sabotino

Salvatore Ricciardi



Nel corso delle discussioni di alcuni mesi fa sul Programma Integrato d'Intervento di Via Monte Sabotino, una specie di ossimoro (il massimo cementificatore di Limbiate, che è anche assessore all'ambiente!), ispirandosi ai modi pacchiani della pubblicità con la quale, nei primi anni ottanta, un mobiliere biellese riempiva le neonate televisioni private [v. http://it.wikipedia.org/wiki/Aiazzone], ha più volte imbonito consiglieri e cittadini raccontando la panzana sesquipedale dei "benefici" che il Comune avrebbe ricevuto, in cambio dell'approvazione del P.I.I., in forma di cordoli, mattonelle colorate, aiuole con acciottolati finti, piantine rachitiche...

Secondo l'intenzione di questo iestimaturi politico orrendu e miscredenti [v. il post Iestimaturi orrendi e miscredenti], la parola "benefici" doveva ottenere lo stesso effetto persuasivo della promessa adescatrice "gli architetti ti ospiteranno a pranzo e cena..." [v. http://it.youtube.com/watch?v=M8YZmBFqnIU], che il venditore Guido Angeli ripeteva con voce e sorriso accattivanti. Ma il televenditore era dotato di modi, voce e physique du rôle, dei quali invece è totalmente privo il torvo ossimoro che, sempre agghindato come un necroforo, gracchia le sue scempiaggini tenendo il microfono conficcato nella trachea) .

Questo sprovveduto, che tuttavia coltiva l'esilarante pretesa di fare una sorta di controrivoluzione tolemaica contro quelli che lui vorrebbe far credere che siano gli "ambientalisti", ed è convinto di essere un "Politico" con una P più grande dell'Empire State Building, ha anche sparato, parlando o leggendo, alcune cifre, che ogni volta risultavano diverse dalla precedente, ma soprattutto erano diverse da quelle scritte nei documenti che subito dopo avrebbe fatto votare ai pecoroni della sua maggioranza.

Le cifre dei documenti (già portati alla Procura della Repubblica), ci dicono chi realmente è stato beneficiato, e in che modo. *

1) Vendita del terreno comunale:

- prezzo "convenuto": (105 € x 5.759,08 mq) = 604.703,40;
- prezzo secondo la stima a suo tempo approvata dal Comune:
(240 € x 5.759,08 mq) = 1.382.179,20;
- risparmio regalato all'operatore privato: 777.475,80 €.

2) Monetizzazione degli standard di urbanizzazione secondaria:

- monetizzazione "convenuta": (60,25 € x 2.752 mq) = 165.808,00;
- monetizzazione secondo la stima del Comune:
(240 € x 2.752 mq) = 660.480,00
- risparmio regalato all'operatore privato: 494.672,00 €.

3) Monetizzazione degli standard qualitativi:

- monetizzazione "convenuta": (60,25 € x 7.767 mq) = 467.961,75
- monetizzazione secondo la stima del Comune:
(240 € x 7.767 mq) = 1.864.080,00
- risparmio regalato all'operatore privato: 1.396.118,25 €.

4) Costo dell'esproprio per opere di urbanizzazione secondaria
(ma in realtà solo primaria) accollato al Comune (= risparmio
regalato all'operatore privato): 219.864,30 €.

5) Oneri di urbanizzazione primaria non versati: 141.910,00 €.

6) Oneri di urbanizzazione secondaria non versati: 493.580,00 €.

Totale dei regali all'operatore privato (e danno per
la cassa pubblica): 3.303.756,05 €.

Anche ammettendo una compensazione (abusiva) con le opere
di urbanizzazione secondaria "in eccesso” (in realtà tutte
di urbanizzazione primaria) per 1.481.964,62 €, il danno
resterbbe consistente:
- 3.303.756,05 + 1.481.964,62 = - 1.821.791,43 €.

Danno per la cassa pubblica: 1.821.791,43 €.

Fonti delle cifre:

- 105 € x 5.759,08 mq = 604.703,40 €: l’ormai famigerata perizia della ditta Bensi;
- 240 €: è la stima del valore delle aree edificabili approvata dal Comune per il 2007 e 2008 (delibera C.C. n. 2 del 27/02/2007; delibera C.C. n. 17 del 02/04/2008);
- 60,25 € x 2.752 mq = 165.808,00: atto notarile “Convenzione…P.I.I.… Via Monte Sabotino" del 10/06/2008, art. 9;
- 60,25 € x 7.767 mq = 467.961,75 €: ibidem;
- 219.864,30 €: ibidem, art. 4;
- 141.910,00 €: ibidem, art. 11 e tabella comunale OO.UU. primaria;
- 493.580,00 €: ibidem, art. 11 e tabella comunale OO.UU. secondaria;
- 1.481.964,62 €: ibidem, art. 11.


* Ometto, per il momento, di rendere pubblico il prezzo/mq al quale la Soc. Marzaiola S.r.l., che aveva "proposto" il P.I.I., ha ceduto il suo terreno, attiguo a quello del Comune (senza del quale varrebbe molto poco), alla Soc. SAN INVEST S.r.l., che alla fine ha firmato la convenzione. Questa cifra, se confrontata con i miseri 105 €/mq ricevuti dal Comune per vendere alla SAN INVEST il suo terreno, da sola dimostrerebbe la reale natura dell'operazione architettata (ed è l'unica architettura alla quale sono realmente interessati) da certi... procacciatori d'affari. Tale cifra sarà resa pubblica nei prossimi giorni.



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giovedì 4 settembre 2008

Chi si batte contro lo scempio del territorio e il malaffare dei Piani Integrati d’Intervento di Via Monte Sabotino e di Via Belluno

Salvatore Ricciardi



L’intenso, assorbente lavoro di studio, analisi, discussione, coordinamento di iniziative sui Piani Integrati d’Intervento di Via Monte Sabotino e di Via Belluno, che ormai dura da circa dieci mesi, è stato sostenuto soprattutto da alcuni consiglieri d’opposizione, esclusi l’Italia dei valori e il PD.

Quest’ultimo “grande partito” (è così che in ogni plaga d'Italia loro stessi se la cantano e se la suonano) ha fornito, ma obtorto collo, solo un modestissimo sostegno iniziale: le firme per la convocazione di un paio di consigli comunali e un irrisorio finanziamento (e solo di alcuni dei suoi consiglieri). Tutto qui.

La loro guida e grande timoniere, sedicente cattivissimo fustigatore di… pulci, dopo aver fatto un paio dei suoi abituali shows verbali, si è disinteressato dei PP.II.II. e non ha tirato fuori nemmeno un baiocco. Un loro statista postelegrafonico pare che abbia ammonito gravemente che non è così [cioè informando la magistratura di certe malefatte] che si fa politica. Il Gavroche del loro gruppo consiliare, perennemente strepitante ed esilarato, prima ha sbraitato che mai si abbasserà a spulciare le carte, e poi ha scritto che lui fa le barricate nella sala consiliare, dove tuttavia i banchi e le sedie sono rimasti sempre al loro posto senza subire nemmeno un graffio. (Altri particolari su certi costumi politici del PD limbiatese nel post Gavroche nella Villa Mella del 21 giugno 2008).

Il fatto è che gli scheletri, come si sa, fanno paura, soprattutto se rischiano di saltar fuori all’improvviso dagli armadi che qualcuno si è messo ad aprire sistematicamente. (Chi non ha relazioni di parentela con quelle reliquie, tuttavia, non ha paura e presto consentirà a quegli scheletri di prendere un po’ d’aria e di asciugare le ossa al sole).

Ben diverso il comportamento di molti cittadini di diversi orientamenti politici che, del tutto tetragoni agli insegnamenti dei consumati strateghi del PD locale, si sono impegnati di persona. In molti casi, non potendo rivolgersi a nessuna magistratura, perché non interessati direttamente dai PP.II.II., hanno contribuito (alcuni con cifre minime, ma comunque politicamente significative, altri con cifre anche consistenti) a sostenere gli ingenti costi economici delle seguenti azioni:


- un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per l’annullamento della delibera di Consiglio Comunale 20 dicembre 2007 n. 86 (approvazione del “P.I.I. in Via Monte Sabotino ecc.”);

- un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per l’annullamento della delibera di Giunta Comunale 21 maggio 2008 n. 111 (“rettifica degli artt. 7 e 8 dello schema di convenzione allegato” al P.I.I. di Via Monte Sabotino);

- un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ex art. 8 del D.P.R. 1199 del 24 novembre 1971, per l’annullamento della delibera di Consiglio Comunale 20 dicembre 2007 n. 86 (approvazione del “P.I.I. in Via Monte Sabotino ecc.”);

- un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ex art. 8 del D.P.R. 1199 del 24 novembre 1971, per l’annullamento della delibera di Giunta Comunale 21 maggio 2008 n. 111 (“rettifica degli artt. 7 e 8 dello schema di convenzione allegato” al P.I.I. di Via Monte Sabotino);

- un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ex art. 8 del D.P.R. 1199 del 24 novembre 1971, per l’annullamento della delibera di Consiglio Comunale 20 dicembre 2007 n. 85 (approvazione del “P.I.I. in Via Belluno ecc.”);

- un esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino alla Procura Regionale della Corte dei Conti (su diverse ipotesi di danno erariale);

- un esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti (su alcune ipotesi di illiceità);

- un esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano (su alcune ipotesi di reato penale).

Sono già in fase di elaborazione o di studio azioni su molte altre questioni, che potrebbero finire per colpire non solo i politici (politici ?!), ma anche alcuni funzionari (in carriera e non) che non hanno alcun senso della realtà, delle leggi e delle reali dimensioni delle figure che incarnano (veri casi di falsa coscienza), nonché alcuni "operatori economici". Saranno indirizzate a diverse magistrature, con l’esclusione della Sacra Rota, del Tribunale Militare in tempo di pace e del Magistrato delle acque, ma solo perché, purtroppo, su certe questioni non hanno giurisdizione.


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mercoledì 3 settembre 2008

Le parti dell'esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino


Il testo dell’esposto sul Programma Integrato d'Intervento di Via Monte Sabotino è suddiviso nelle seguenti parti:

1. a) vendita di un terreno di proprietà del Comune di Limbiate a un prezzo notevolmente inferiore ai valori correnti di mercato;

b) perizia di stima formulata in modo da ridurre il reale valore di mercato del terreno;

c) calcolo della stima con risultato errato;

d) perizie “corrette” e giurate alcuni mesi dopo la loro adozione e approvazione nel P.I.I.

2. a) monetizzazione degli “standard” di urbanizzazione secondaria in misura notevolmente inferiore alla reale utilità economica che l’operatore privato ha conseguito per effetto della mancata cessione;

b) monetizzazione degli “standard” qualitativi in misura notevolmente inferiore alla reale utilità economica che l’operatore privato ha conseguito per effetto della mancata cessione.

3. Calcolo di indennità di esproprio con una procedura dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.

4. Scomputo abusivo degli oneri di urbanizzazione secondaria.

5. “Piano finanziario” dalla dubbia veridicità.

6. Elusione dell'obbligo della procedura di gara per i lavori di urbanizzazione secondaria.

7. Alcune fideiussioni non prestate al momento della sottoscrizione della Convenzione.

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Gli allegati costituiscono la documentazione di ciò che è esposto nel testo, nel quale, a sostegno di ciò che viene riferito, ogni volta viene indicato un punto preciso di un documento .

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martedì 2 settembre 2008

Iestimaturi orrendi e miscredenti

Abate Antonio Martino da Gàlatro




Iestimaturi orrendi e miscredenti
e facci tosti e latri cedulati,
superbi, disprezzanti, impertinenti,
sèdinu all'umbra e fannu tavulati
cu li suduri chi jettamu ardenti.
E di li fundi nostri cilonari
nui diventammu, ed idhi propetari.

...


[iestimaturi: bestemmiatori; cedulati: schedati, riconosciuti; cilonari: coloni]


[Da La preghiera del calabrese al Padre Eterno (1874), in Poesie politiche, Edizioni di Officina Meridionale, Roma 1975]

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Abate Antonio Martino da Gàlatro




1818
8 giugno: nasce a Gàlatro (Reggio Cal.) da Domenico e da Francesca Sorrentino, terzogenito di una famiglia in buone condizioni economiche.

1842
settembre: viene ordinato sacerdote nella cattedrale di Mileto.

1849
giugno: viene condannato in contumacia a quattro anni di reclusione per aver ‘cospirato’ contro il regime borbonico. Latitanza.

1850
febbraio: viene arrestato;
marzo: evade dal carcere;
luglio: è riportato in carcere, ma rievade.

1851
Scrive la Pasquinata per il canonicato di Cinquefrondi. Viene ricondotto in carcere. Gli viene inflitta una seconda condanna per le evasioni.

1856
22 gennaio: gode dell’amnistia concessa per la nascita di Maria di Borbone e lascia il carcere.

1860
Compone La Calabria a sua madre Italia.

1866
dicembre: compone Il Paternoster dei liberali. È amministratore presso la casa del marchese Nunziante, a S. Ferdinando, donde in seguito viene licenziato per aver satireggiato con La gonnella contro la marchesa.

1867
novembre: compone L’agonia d’Italia e Il testamento di nostra madre.

1873
Viene nominato arciprete di Caridà e sovrintendente scolastico.

1874
Scrive La preghiera del calabrese al Padre eterno.

1879
Compone le Poesie sacre.

1884
17 marzo: muore a Gàlatro.


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lunedì 1 settembre 2008

Esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino

55.934 caratteri (spazi esclusi);
10.321 parole;
1.166 righe;
332 paragrafi;
24 pagine di testo;
33 documenti allegati (287 pagine);
peso: 1.650 g.


Sono i numeri del testo dell'esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino presentato il 25 agosto alla Procura Regionale e alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti, e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano.

I numeri esposti nel testo, molti dei quali... inediti (ma reperibili in documenti ufficiali), saranno resi pubblici, a puntate, a decorrere dai prossimi giorni.





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