martedì 30 luglio 2013

"l'insegnamento di Romeo di fare politica per il bene comune" (!!!)



C'è una ripugnante bestialità nell'uomo [...]
ma quando è allo stato puro la vedi dall'alto della tua vita spirituale
e la disprezzi, e sia che tu cada o resista, rimani quello di prima;
ma quando questa stessa animalità si dissimula sotto una copertura 
pseudo-estetica, poetica [o politica; ndr], e prende considerazione, 
allora, divinizzando l'animalità,
ti perdi in essa, e non distingui più il bene dal male.
Allora è terribile.

Lev Tolstoj, Resurrezione, 1899


«…ancora una volta, nel consiglio comunale di ieri sera, dopo la rozza apologia del dimissionario Romeo, recitata dai consiglieri della sua lista, dopo l’auto-agiografia di Fortunati e della sua giunta di quindici anni fa, preparatoria dei dieci anni di Romeo (basti ricordare la privatizzazione, nei fatti, dei servizi pubblici, la trasformazione di decine e decine di migliaia di metri di aree standard in aree edificabili, la cementificazione di Piazza della Repubblica), come ulteriore ma certamente non ultima dimostrazione che De Luca è un sindaco che ci è e ci fa, questi ha voluto riconoscere

"l'insegnamento di Romeo di fare politica per il bene comune".

Ed ha aggiunto, come... chiosa storica:

“non ho voluto scendere in politica (espressione sintomatica) cinque anni fa per non mettermi contro Romeo, perché ho sempre pensato che quello che stava facendo per Limbiate era molto bello”.

    Il pubblico del centro-destra ha applaudito. Dai banchi del centrosinistra non si è elevata una sola protesta, né una richiesta di spiegazioni. Nemmeno dai banchi della lista dell’Asinistra, né da quello dell’Italia dei Valori bollati e dei sali e tabacchi.»

lunedì 29 luglio 2013

Una giunta di centro-destra-sinistra per salvare Romeo & C.





«Lo scopo reale del vociare scomposto (e incurante del rispetto di almeno uno straccio di garantismo) dei vari Archetti, Terragni, Rubes è solo questo: sollevare un polverone, approfittando di inchieste (che certamente non hanno potuto giovarsi delle loro inesistenti denunce!), che manifestamente, almeno in questa fase, non riguardano i vari interventi edilizi già in corso o che ancora non sono stati cominciati (infatti, il magistrato che se ne occupa è un altro), per confinare il discorso sul malaffare edilizio nell’ambito delle genericità "antimafia". Con queste genericità (con le quali è illusorio sperare di far annullare i vari P.I.I. non ancora cominciati) cercano di nascondere i fatti illegittimi reali, dei quali sono responsabili anche molti personaggi legati al centro-sinistra, poiché gli affari, previa esclusione degli “'ndranghetisti”, devono continuare. Mantenendo il discorso nell’ambito delle genericità antimafia, nessuno dei vari responsabili materiali (tecnici, funzionari e, certo, politici: ma altro che “responsabilità politiche”!) si sentirebbe inquietato dal rischio di finire nei guai, e così gli affari di tutti potrebbero essere mandati avanti. Il centro-sinistra, invece, potrebbe recuperare un po’ di voti in vista di un’ipotetica sostituzione dell’attuale Giunta Comunale di centro-destra con una Giunta di centro-destra-sinistra, per la quale potrebbe ottenere la benedizione dello stesso Romeo (sotto la forma dei voti di un po' di finti dissenzienti, necessari per arrivare al 51%), ma a patto di salvarlo anche sulla questione delle infiltrazioni ‘ndranghetiste, dopo averlo già salvato almeno tre volte negli ultimi mesi (voto sul bilancio di previsione 2010 con varianti urbanistiche illegittime; voto sul rendiconto consuntivo 2009 con entrate fittizie; voto dei debiti fuori bilancio senza la richiesta di dimissioni del responsabile, Romeo, che contemporaneamente è responsabile dei danni e garante dell’ utilità pubblica dei debiti necessari per coprirli!).


[1] A proposito dell'esposto sul P.I.I. di Via M.te Sabotino preciso per l'ennesima volta che Mauro Varisco l'ha solo firmato [con una firma su un foglio in bianco; ndr 29-7-2013], ma non l'ha presentato alla magistratura. Egli non ha compiuto nessuna analisi, e dell'esposto non ha scritto nemmeno una virgola. Il testo l'ho scritto interamente io concentrando il discorso esclusivamente sugli aspetti di interesse pubblico (le procedure truffaldine che hanno determinato milioni di danni erariali e cancellato migliaia di mq di standard urbanistici), senza dedicare nemmeno una riga agli interessi privati (presunti), gli unici che stanno a cuore al Comitato delle Pacciade [formato un anno dopo la presentazione dell'esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica; ndr 29-7-2013] di Mauro Varisco, anche se episodicamente tenta di mascherarli con qualche vaga frase contro "la cementificazione". Infatti, costoro non hanno mai detto nulla sui danni erariali, non hanno mai parlato della cancellazione degli standard urbanistici nel loro quartiere, nemmeno in occasione della vendita di un'altra area standard, quella di Via San Giovanni Di Dio (a 250 m da Via M.te Sabotino!), e addirittura sono rimasti del tutto silenti quando la Giunta dei procacciatori d'affari, quasi di nascosto (ma la delibera era ben visibile sul sito web del Comune), ha attuato, anche per il P.I.I. al quale dovrebbero essere interessati questi intelligentissimi campioni di disinteresse civico, l'ennesima procedura abusiva di esclusione della V.A.S. Con questa procedura di esclusione Romeo & C. tenteranno di sanare l'omissione della V.A.S. che aveva determinato la sentenza del T.A.R. di Milano sfavorevole al Comune e alla SAN INVEST. E probabilmente vi riusciranno, visto il discorso che il Consiglio di Stato ha abbozzato con la concessione della sospensione dell'esecuzione della sentenza del T.A.R. »



domenica 28 luglio 2013

"...insolvente, se non sull'orlo del dissesto finanziario...". Piccola antologia





«La giustificazione addotta per questo accertamento fittizio, che secondo il ragioniere comunale e il suo capo Romeo dovrebbe risultare tanto convincente da far chiudere non uno ma entrambi gli occhi, è stata la seguente: l’accertamento di quei 4.200.000 euro era indispensabile per costruire una scuola elementare. Ci permettiamo di non credere alle loro parole, poiché nel conto consuntivo 2009 troviamo che dello stanziamento previsto per questa spesa (10.389.500 euro), fra pagamenti e residui risultano impegnati solo 108.555,20 euro; il resto, ovviamente, è stato scritto nei “minori residui o economie”. Invece, l’iscrizione nel consuntivo di 4.199.706,83 euro di entrate sicuramente fittizie alla chiusura della competenza (31-12-2009), serve a mascherare quasi interamente la differenza tra le entrate residue effettive del titolo IV (entrate destinate a finanziare il titolo II delle spese) e gli impegni residui del titolo II (spese in conto capitale). Infatti, detratti gli accertamenti fittizi, le entrate residue ammontano a soli 474.962,41 euro, mentre gli impegni residui del titolo II delle spese ammontano a 5.077.890,63. Vale a dire che la competenza 2009 lascia, in realtà, 4.602.928,22 euro di residui impegni di spesa in conto capitale, ai quali non corrisponde una cifra pari negli accertamenti residui delle entrate del titolo IV. Ricapitoliamo i residui effettivi della competenza 2009, parte capitale:


entrate residue titolo IV: 474.962,41;

spese residue titolo II: 5.077.890,63;

differenza: 4.602.928,22.


Ma anche conservando gli accertamenti fittizi, poiché la competenza lascerebbe 403.201,09 euro di spese in conto capitale impegnate ma non finanziate dal titolo IV delle entrate, per finanziare la costruzione di una scuola non sarebbe disponibile, in realtà, nemmeno un centesimo.


Ancora per quanto riguarda la parte capitale, la situazione è la stessa se si guardano le cifre dei residui rimasti:


entrate titolo IV: 5.266.050,03;

spese titolo II: 9.592.854,25;

differenza: 4.326.804,22.


Nulla si sa della reale esigibilità dei residui del titolo V, entrate derivanti da accensione di prestiti: 2.648.499,76 euro


Per la spesa corrente la competenza 2009 si è chiusa con questi residui:


entrate accertate titoli I, II, III: 5.998.839,90 euro;

spese impegnate titolo I: 8.220.390,63;

differenza: 2.221.550,73.


Solo nella parte corrente dei residui rimasti la situazione sembrerebbe migliore:


entrate titoli I, II, III: 5.137.243,48;

spese titolo I: 1.922.831,53;

differenza: 3.214.411,95.


Tuttavia, a proposito di questi residui rimasti, non si sa quale sia la situazione reale delle entrate (quanto, cioè, siano realmente esigibili) e degli impegni (quanto, cioè, siano realmente vincolanti).


Il fondo cassa al 31 dicembre era di 1.784.549,37.


È a fronte di questi dati che deve essere considerata la gara a chi riusciva ad essere più grottesco, che si è svolta nel consiglio del 18 maggio; a questa gara hanno partecipato:
 

1) il dr. Cogliati, responsabile del Servizio finanziario del Comune di Limbiate, al quale i cittadini pagano uno stipendio lordo annuo di 69.000 euro, affinché, svolgendo il suo incarico di “alta specializzazione”, rispetti, fra le altre norme, il comma 4 dell’art. 153 del TUEL:
 

“Il responsabile del servizio finanziario, di ragioneria o qualificazione corrispondente, è preposto alla verifica di veridicità delle previsioni di entrata e di compatibilità delle previsioni di spesa, avanzate dai vari servizi, da iscriversi nel bilancio annuale o pluriennale ed alla verifica periodica dello stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese.”
 

Ma egli, alto funzionario che di “forme” vive, ha dichiarato con finto candore che si deve badare più alla sostanza che alla forma (cioè alla legge), e quindi, anche se “formalmente non è tanto corretto” [parole sue], in un bilancio si può anche scrivere la cifra fittizia di 4.200.000 euro!»





«… siamo molto lontani dalle farneticazioni di Ti-che-te-tarchett-i-ball, che quindi non è in grado di capire che per il Comune di Limbiate (la cui autonomia finanziaria è alta - lo dice la Corte dei Conti -, e sicuramente non sarà colpito drammaticamente dalla “manovra estiva” 2010), la costrizione al rigore nei conti (eliminazione degli infiniti sprechi, totale acquisizione delle entrate correnti e in conto capitale, riorganizzazione dei servizi, pieno impiego delle capacità gestionali interne, recupero degli enormi residui, ecc.) dovrebbe essere considerata, da chi volesse fare davvero l’opposizione al centro-destra, quasi una manna. Sarebbe, infatti, un’occasione d’oro per aprire uno spazio amplissimo di critica, nel metodo e nel merito, di una gestione del bilancio perennemente periclitante, che ormai ha portato il comune, nei fatti, ad essere insolvente, se non sull'orlo del dissesto finanziario. Ecco, per esempio, alcune cifre desunte dal rendiconto consuntivo 2009, parte corrente:


- saldo residui della competenza: -2.221.550,73 (vale a dire che le spese già impegnate non coperte ammontano a questa cifra);



- saldo gestione residui 3.214.411,95 (vale a dire che la differenza tra le entrate accertate residue e gli impegni di spesa residui sarebbe questa cifra, il cui recupero, tuttavia, è assai dubbio, poiché si tratta di un’infinità di entrate residue vecchie anche di molti anni);


parte capitale:


- saldo residui della competenza -4.602.928,22, coperto con entrate fittizie (cioè con la vendita, peraltro illegittima, dei terreni di Via Garibaldi, effettuata nel 2010 e non nel 2009);



- saldo gestione residui -4.326.804,22 (vale a dire che le spese già impegnate non coperte ammontano a questa cifra).» 



«… la somma dei residui attivi e passivi di anni precedenti è data da una miriade di poste che spesso sono vecchie di molti anni e che, per quanto riguarda gli attivi, non sono stati e non sono riscossi, in alcuni casi per decisione politica, e in molti altri per mancanza di… zelo di alcuni dirigenti del Comune. Lo dimostra l’impennata dei riaccertamenti, vale a dire della cancellazione dei crediti ormai inesigibili da anni e degli investimenti mai fatti, evidenziata dai dati dei Consuntivi 2010 e 2011:

- residui attivi cancellati nel 2010..:     877.715,92
- residui attivi cancellati nel 2011...: 4.489.228,53
- residui passivi cancellati nel 2010: 1.807.229,77
- residui passivi cancellati nel 2011: 4.782.591,51

Questi dati sono clamorosi, poiché indicano che per molti anni un’enorme massa di crediti non è stata esatta ed è diventata ormai inesigibile, e molti investimenti non sono stati fatti, fino a provocare l’intervento della Corte dei Conti che ha imposto il riaccertamento. Un esame della gestione dei residui negli ultimi anni, condotto sulle schede del riaccertamento, provocherebbe sorprese clamorose! Ma si tratta di dati che l’amministrazione si guarda bene dal divulgare davvero, quindi l’esame deve essere rimandato a quando tutti i documenti saranno, se lo saranno, disponibili (pare che nemmeno i consiglieri comunali siano in possesso di tutti i documenti del Rendiconto consuntivo 2011!).»

[24 aprile 2012 I disabili pagano per la propaganda del centrosinistra e per la protervia di alcuni burocrati]


«La mancata riscossione di milioni di residui attivi, poi cancellati per intervento della Corte dei Conti. (Non si sa quali residui, precisamente, sono stati cancellati, né con quali motivazioni, poiché il rendiconto della gestione dei residui non è stato pubblicato). I responsabili di queste perdite di milioni di euro sono, oltre al ragioniere comunale, anche vari altri dirigenti. »