domenica 6 settembre 2009

Cuscini sulle panchine per gli immigrati. [Civiltà ed ironia di un vero sindaco calabrese (di lingua arberesh)]



Ho appreso con molto ritardo (dal blog dell’IDV di Limbiate, Italia dei Valori Limbiate) che, per impedire che fosse approvata, con alcuni voti della maggioranza di centro-destra, una mozione di solidarietà ad un cittadino limbiatese di origini egiziane vittima di un selvaggio pestaggio a sfondo razzista, ancora una volta (alla fine di luglio) il Tecoppa sub-aspromontano trapiantato tra i brughi delle Groane si è esibito nel Consiglio Comunale nell’unica parte che gli riesce bene, quella del capo-manipolo sbraitante alla maniera del Catenacci di bracardiana memoria.

Nel corso dei Consigli Comunali, costui si esibisce improvvisamente in questa parte ogni volta che vuole richiamare all’ordine quelli che considera non consiglieri comunali, bensì suoi miliziani. Ed ogni volta egli ha come valida spalla un ex droghiere che siede al tavolo della presidenza del Consiglio Comunale convinto di essere ancora dietro il bancone della sua drogheria, e di avere di fronte non consiglieri comunali, bensì massaie alle quali da buon droghiere non può non decantare la bontà delle sue merci, anche mentre sta imbrogliando. Questi potrebbe campare agiatamente con le rendite accumulate facendo il droghiere, tuttavia per fare da spalla al Tecoppa (altro non fa) prende dal Comune (cioè dalle nostre tasche) più di mille euro mensili.

Per fare il sindaco, invece, il Tecoppa sub-aspromontano prende dalle nostre tasche ogni mese duemila e quattrocento euro, e può quindi dedicarsi spensieratamente, prima, a causare danni erariali (cioè alla cassa comunale), e poi a fare il gradasso minacciando di ripeterli dopo essere stato condannato nei tribunali. Alcuni di questi danni, per molte centinaia di migliaia di euro, sono già stati definitivamente accertati dalla magistratura ordinaria (si rammenti il licenziamento per ragioni politico-sindacali di due dirigenti) e inevitabilmente, quindi, saranno accertati anche dalla magistratura contabile; prossimamente ne saranno accertati altri per molti milioni di euro, da me documentati alla magistratura ordinaria e contabile servendomi esclusivamente di copie di atti ufficiali (mi riferisco ai vari piani edilizi con i quali sono stati concessi ai palazzinari enormi “risparmi”, fra gli altri, di oneri di urbanizzazione).

Ma oltre a ciò, costui, che disgraziatamente proviene dalla stessa regione nella quale sono nato io, la Calabria, sconcia l’immagine dei calabresi!

Fortunatamente, però, altri sono i veri sindaci calabresi, quelli che sono in grado di dimostrare civiltà verso gli immigrati, ed ironia verso i limiti mentali del becerume leghista. Civiltà ed ironia sono qualità che, mi permetto di rivendicare, fanno parte da sempre del patrimonio culturale e dell'antropologia dei veri calabresi. Chi ne volesse dimostrazione potrebbe cliccare sui seguenti link:

http://www.comunediacquaformosa.it/
Decalogo sui comportamenti da tenere in un paese “deleghistizzato”
http://www.unita.it/news/la_storia/87115/calabria_acquaformosa_si_deleghizza


P.S. 1: Il 19 di settembre ad Acquaformosa ci sarà una manifestazione, "Deleghistizziamoci", all'insegna, appunto, della civiltà e dell'ironia. Si può aderire con una mail:

P.S 2: Ho avuto notizia del "Decalogo" del Comune di Acquaformosa da un sito calabrese gestito da un gruppo di ciellini!


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