Fino a prova contraria (della quale, eventualmente, sarei felice di rallegrarmi) l’unico che negli ultimi anni ha portato alla magistratura esposti analitici e documenti ufficiali su vari affari edilizi, nei quali, sembra, si concretizzano le presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta a Limbiate - l'unico sono io, Salvatore Ricciardi, cittadino semplice.
Invece, fra quelli che in questi giorni si stracciano le vesti a proposito della presenza della ‘Ndrangheta a Limbiate, nessuno ha mai denunciato pubblicamente, nemmeno vagamente, le infiltrazioni di 'ndranghetisti e/o di loro amici negli affari edilizi di Limbiate. Nessuno ha mai presentato un esposto o una denuncia alla magistratura, né a quella ordinaria, né a quella contabile. Nessun “politico” limbiatese ha mai denunciato alla magistratura almeno uno dei fatti concreti del malaffare edilizio che sono tutti ben visibili, poiché spesso non sono nemmeno coperti da un velo di discorso mistificatorio, nei documenti ai quali i consiglieri comunali dei vari partiti, a differenza dei cittadini comuni, hanno libero accesso. Un cialtrone come Ti-che-te-tarchett-i-ball ha pronunciato (ma solo qualche rara volta) qualche generica frase sulla "cementificazione", ma niente di più, anche se adesso, nel solito mare di invenzioni e distorsioni, millanta crediti antimafia del tutto inventati. L'ipotesi che in certi affari edilizi di Limbiate potessero esservi interessi riconducibili a personaggi sospettati di legami con la 'Ndrangheta, l'ho fatta solo io, già il 18 novembre 2008, quando (con le opportune cautele, ma in modo chiarissimo) ho fatto riferimento agli interesi edilizi in Limbiate di Andrea Nucera, l'immobiliarista ligure il cui nome si ritrova nelle intercettazioni che circolano in questi giorni (ma a suo carico non sembra che siano stati mossi rilievi) [Siamo già al due. Il tre sarà la bocciatura del P.I.I. di Via Monte Sabotino? ]. E solo io ho denunciato fatti come i seguenti:
- terreni comunali sottostimati con una perizia truffaldina, preparata da un farfugliante perito e dalla sua figliola per giustificare una permuta con terreni privati che con la medesima perizia sono stati sopravvalutati;
- vendita di terreni comunali sottostimati dalla medesima coppia di periti con una procedura solo apparentemente sofisticata, ma in realtà truffaldina (e con ripetuti errori aritmetici!);
- terreni di altre amministrazioni mai acquistati dal Comune, ma che questo tuttavia “gira” ai privati per quattro soldi, per compensare aree standard non cedute;
- scomputi abusivi di oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
- scomputo abusivo del contributo sul costo di costruzione;
- spese (ingenti) per lavori privati scomputate dagli oneri di urbanizzazione;
- scomputo dagli oneri di urbanizzazione di opere pubbliche di proprietà di altre amministrazioni;
- monetizzazione di aree standard alle quali, con la solita perizia della solita coppia, è stato attribuito solo un quarto del valore di mercato;
- inclusione della medesima area sia nel conteggio delle superfici cedute per il recupero dello standard pre-esistente, sia in quello delle superfici cedute per lo standard indotto;
- stima dell’indennità di esproprio con procedure dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale;
- fideiussioni non presentate al momento della firma della convenzione attuativa;
- procedure per escludere la V.A.S. affidate abusivamente agli stessi funzionari del Comune (il controllore controlla se stesso!);
- assenza del parere di conformità con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale;
- ecc.
Questi fatti sono il risultato di procedure truffaldine lunghe e complesse, alle quali partecipano consapevolmente molti tecnici e funzionari pubblici, oltre ad una folta schiera di “politici” altrettanto consapevoli. Ma non sono necessariamente il risultato delle infiltrazioni della malavita organizzata nell’amministrazione pubblica. Al contrario, le infiltrazioni malavitose sono possibili perché queste procedure pre-esistono alle infiltrazioni della 'Ndrangheta, sono ben collaudate e sono tipiche della gestione dei rapporti tra economia e amministrazione pubblica quando (quasi sempre) essa è dominata dalla corruzione. E quindi in queste procedure la ‘Ndrangheta può collocarsi... naturalmente, per investire in affari formalmente legali i proventi del traffico della droga e dell’usura. Queste procedure si ritrovano anche in affari edilizi nei quali della ‘Ndrangheta non vi è nemmeno l’ombra.
Per questa motivo nessuno dei “politici” limbiatesi ha mai portato alla Procura della Repubblica e a quella della Corte dei Conti i documenti dei vari interventi edilizi. Questi documenti solitamente non vengono nemmeno letti dai consiglieri, che tuttavia li votano nel Consiglio Comunale, ma in essi regolarmente si ritrovano, nero su bianco, fatti come quelli elencati sopra, ognuno dei quali provoca alla cittadinanza di Limbiate centinaia di migliaia (e a volte addirittura milioni) di euro di danni erariali. Questi fatti caratterizzano sia gli affari edilizi che la banda di procacciatori denominata Giunta Comunale organizza su proposta di imprenditori e tecnici organici al centro-destra, sia quelli che organizza su proposta di imprenditori e tecnici organici al centro-sinistra. Senza alcuna differenza sostanziale.
Lo scopo reale del vociare scomposto (e incurante del rispetto di almeno uno straccio di garantismo) dei vari Archetti, Terragni, Rubes è solo questo: sollevare un polverone, approfittando di inchieste (che certamente non hanno potuto giovarsi delle loro inesistenti denunce!), che manifestamente, almeno in questa fase, non riguardano i vari interventi edilizi già in corso o che ancora non sono stati cominciati (infatti, il magistrato che se ne occupa è un altro), per confinare il discorso sul malaffare edilizio nell’ambito delle genericità "antimafia". Con queste genericità (con le quali è illusorio sperare di far annullare i vari P.I.I. non ancora cominciati) cercano di nascondere i fatti illegittimi reali, dei quali sono responsabili anche molti personaggi legati al centro-sinistra, poiché gli affari, previa esclusione degli 'ndranghetisti, devono continuare. Mantenendo il discorso nell’ambito delle genericità antimafia, nessuno dei vari responsabili materiali (tecnici, funzionari e, certo, politici: ma altro che “responsabilità politiche”!) si sentirebbe inquietato dal rischio di finire nei guai, e così gli affari di tutti potrebbero essere mandati avanti. Il centro-sinistra, invece, potrebbe recuperare un po’ di voti in vista di un’ipotetica sostituzione dell’attuale Giunta Comunale di centro-destra con una Giunta di centro-destra-sinistra, per la quale potrebbe ottenere la benedizione dello stesso Romeo (sotto la forma dei voti di un po' di finti dissenzienti, necessari per arrivare al 51%), ma a patto di salvarlo anche sulla questione delle infiltrazioni ‘ndranghetiste, dopo averlo già salvato almeno tre volte negli ultimi mesi (voto sul bilancio di previsione 2010 con varianti urbanistiche illegittime; voto sul rendiconto consuntivo 2009 con entrate fittizie; voto dei debiti fuori bilancio senza la richiesta di dimissioni del responsabile, Romeo, che contemporaneamente è responsabile dei danni e garante dell’ utilità pubblica dei debiti necessari per coprirli!).
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