sabato 19 giugno 2010

Fare politica come un orang-outang. Ti-che-te-tarchett-i-ball e i tagli dei trasferimenti al Comune di Limbiate decisi con la “manovra estiva”




A mia conoscenza, anche se abbondano le battute sull’arretratezza culturale di Limbiate, con ovvii sottintesi maligni a proposito della mediamente scarsa capacità intellettuale dei limbiatesi, una campagna di massa per misurarne le capacità intellettive non è mai stata svolta, ma se una simile indagine dovesse essere mai fatta, è certo che Ti-che-te-tarchett-i-ball ambirebbe a stabilire il primato assoluto, non solo per il quoziente dell’intelligenza, ma anche per la versatilità dell’ingegno e per la cultura enciclopedica che egli crede di possedere in quantità e forme leonardesche. Le manifestazioni dell’incessante applicazione di questo ingegno ai più svariati campi della vita sociale ormai non si contano più. A seconda delle necessità, e sempre con la massima disinvoltura, Ti-che-te-tarchett-i-ball veste i panni dello statistico, dell’epidemiologo (per esempio, nel campo delle allergologie e in quello dei disturbi psichici), dell’urbanista, del pianificatore dei trasporti metropolitani, dell’econometrista dei consumi idrici, e ora anche quelli dell’esperto di finanza pubblica. Prossimamente, come già annuncia, darà prova delle sue capacità anche come progettista del futuro di Limbiate. Purtroppo, nonostante l’allungamento della vita media, l’esperienza di questo “futuro” certamente sarà negata a chi ha già un’età tra i cinquanta e i sessant’anni, ma è certo che Ti-che-te-tarchett-i-ball intende darsi da fare per assicurare magnifiche sorti e progressive alle tre o quattro generazioni che seguono i cinquantenni-sessantenni, poiché mentre il governo Berlusconi “abbatte una scure” sui conti del Comune di Limbiate, egli sta lavorando con tutto il centro-sinistra ad “un progetto della LIMBIATE FUTURA, per dare finalmente a Limbiate una prospettiva” [click Su Limbiate la scure di Berlusconi Tremonti e Bossi]. Naturalmente, insinua il desolante ciarlatano, il suo progetto sarà in grado di annullare gli effetti della “manovra anticrisi”! Ma non ci fornisce alcun elemento per giudicare e, ahinoi, siamo costretti a restare nella trepida attesa di leggere quale sarà il futuro di Limbiate. Per il momento, dobbiamo accontentarci di intravedere il livello delle capacità di Ti-che-te-tarchett-i-ball come progettista-pianificatore nella lettura che egli fa delle cifre della cosiddetta “manovra estiva” 2010 (D.L. 78/2010).

Solo che nel pezzo citato sopra, secondo il suo costume, Ti-che-te-tarchett-i-ball blatera (per fortuna per poco) del tutto a casaccio su cose che ignora, fino al punto di non rendersi conto che sta facendo l’ennesima figura da cioccolataio; anzi, da povero somaro, per di più costantemente dedito alle frottole e alle mistificazioni. Egli si spaccia per legislatore e pianificatore della vita di quasi trentacinquemila persone; dice che sarebbe impegnato nella stesura di un progetto della Limbiate futura (“progetto”, per Ti-che-te-tarchett-i-ball, è una parola-feticcio dall’enorme potere fascinatorio, del quale la prima vittima è lui stesso). Ci si aspetterebbe, quindi, anche perché è consigliere comunale, che conoscesse almeno un po’ i problemi della contabilità del Comune di Limbiate, e che fosse in grado di capire l’esatta portata di un provvedimento governativo come la “manovra estiva” 2010. Invece dimostra di ignorare totalmente i termini essenziali della questione, ma ciononostante si mette a parlarne, ostentando anche la pretesa di farne la critica. E come sempre dimostra di essere solo un politicante ignorante, presuntuoso, imbecille e ciarlatano, fino al punto di andare ben oltre la tipicità della figura, poiché egli fa parte dei politicanti, ormai rari, che sono troppo cretini anche per capire solo che per fare il politicante senza fare continuamente desolanti magre figure, non bastano gli scimmiottamenti, alla maniera degli orang-outang, di alcune pose da politico informato e lungimirante.

Infatti, Ti-che-te-tarchett-i-ball, coordinatore del PD di Limbiate, letteralmente dà i numeri, poiché parla di “una riduzione dei trasferimenti dallo Stato, pari a 1 milione e 348 mila euro per il 2011 e 2 milioni e 35 mila euro per il 2012”, che “produrranno effetti sulle tasse (che invece non potranno essere aumentate!) e sui servizi essenziali per i cittadini, come asili nido, assistenza sociale, mense scolastiche, e lavori pubblici". Ma degli effetti della manovra sui conti degli enti locali, e del modo in cui si verificheranno, il somaro non ha capito nulla, perché in realtà (come dimostra) non ne sa nulla, poiché l’impreparazione generale, l’insufficienza delle doti intellettuali, e inoltre la mancanza di umiltà, gli impediscono di accettare lo sforzo di imparare a procurarsi le informazioni giuste. È noto che l’obbiettivo fondamentale della manovra è la riduzione del debito pubblico, che per quanto riguarda gli enti locali viene perseguito con la rideterminazione (spesso con effetti draconiani), degli obiettivi del patto di stabilità del 2011 e del 2012. Poiché il saldo obbiettivo del patto di stabilità è dato dalla differenza (positiva o negativa) tra entrate nette e spese nette, l’aumento (come nel caso di Limbiate) degli obbiettivi (positivi) del 2011 e del 2012, a fronte della difficoltà o impossibilità dei comuni di aumentare le entrate (perché, per esempio, per quanto riguarda le tasse locali, ciò è vietato fino all’attuazione del federalismo fiscale) comporterà sicuramente, in molti casi, almeno la riduzione delle spese correnti.

Ma non è detto che la riduzione delle spese significhi automaticamente riduzione dei servizi. Come sempre capita in occasione di simili manovre, alcuni comuni ne traggono vantaggi, mentre altri ne sono sconquassati. Il Comune di Limbiate non sembra far parte di questi ultimi, sia per l’entità contenuta dei tagli di spesa ai quali forse sarà costretto, sia per le ampie possibilità di manovra all’interno dei limiti imposti dal governo. Limitandoci ad alcune delle più ovvie misure che potrebbero prendere direttamente i comuni, l’obiettivo potrebbe essere ottenuto, soprattutto dai comuni il cui taglio implicito della spesa (provocato dalla rideterminazione dell’obbiettivo del patto di stabilità) non è un taglio draconiano – ed è il caso di Limbiate: 4,4% in meno nel 2011 e 6,6% nel 2012 - con una sistematica lotta allo spreco e con una migliore organizzazione di qualsiasi tipo di servizio – e ancora una volta è (sarebbe) il caso di Limbiate! – puntando innanzitutto alla gestione diretta di un’infinità tra servizi ed attività varie, attualmente in vario modo esternalizzati, e alla piena valorizzazione delle capacità gestionali interne (ammesso che la devastazione di nove anni di governo del centro-destra abbia lasciato residue capacità effettive nell’apparato del Comune).

L’altra parte dei conti sulla quale si può e si deve intervenire, naturalmente, è l’aumento delle entrate senza l’aumento di aliquote e tariffe, e anche in questo caso Limbiate potrebbe ottenere molto semplicemente facendo funzionare meglio sia l’accertamento che la riscossione delle entrate: l’esame dell’”Elenco dettagliato degli accertamenti a residuo 2009” dimostra che attualmente entrambi funzionano pessimamente, con gravi danni per il Comune. A queste questioni, il coordinatore del PD di Limbiate non ha mai dedicato la benché minima attenzione, innanzitutto perché è un consigliere comunale ignorante, e poi perché, come ha dimostrato recentemente (voto contro la richiesta di sospensiva dell’approvazione del consuntivo 2009), è più interessato a salvare questa amministrazione (e gli affari edilizi degli amici del suo partito), che a metterla in crisi.

Ma il poveretto non è colpevole esclusivamente in proprio. Egli (come capita frequentemente agli ignoranti presuntuosi e in più faziosi) è vittima di una Tabella elaborata dal PD provinciale, che è stata confezionata proprio per gli usi mistificatorii dei vari Ti-che-te-tarchett-i-ball. Poco tempo fa, il “PD provinciale” ha annunciato in pompa magna la creazione di una scuola di formazione politica [click La formazione politica del PD a Monza e in Brianza], e ovviamente l’ha chiamata “PD school Monza e Brianza”, secondo la solita provincialissima mania di attribuirsi un blasone con l’uso di un inutile anglicismo (e ciò la dice lunga sullo spessore di simili personaggi). La “Tabella elaborata” sarebbe frutto di cotanta “school”. Ma il “PD provinciale” non ha elaborato un bel niente, perché ha solo copiato, evidentemente senza capirci granché, i dati riguardanti i comuni della Provincia di Monza e della Brianza elaborati dall’IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale) dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) [click http://www.anci.lombardia.it/notizie/Manovra-i-numeri-Comune-per-Comune.asp]. In questo studio (che è stato presentato, purtroppo, senza alcuna delucidazione metodologica), partendo dai nuovi obbiettivi del patto di stabilità 2011 e 2012 (che significativamente non sono stati copiati nella tabella del “PD provinciale”: rispettivamente 1.334.000 € e 2.021.000 €), e dai dati attualmente disponibili (quelli del rendiconto consuntivo 2008) si ipotizzano gli effetti che, stanti le cifre delle entrate e delle spese del 2008 (ma ovviamente nel 2011 non saranno le stesse), questi obbiettivi potrebbero avere in termini di manovra economica (= riduzione delle spese).

Le cifre 1.348.000 € per il 2011 e 2.035.000 € per il 2012 non indicano, quindi i tagli dei trasferimenti bensì le ipotetiche riduzioni delle spese causate dalla rideterminazione degli obbiettivi del patto di stabilità. I tagli dei trasferimenti (= tagli delle entrate correnti provenienti dallo Stato) che, al fine di obbligare i comuni a ridurre effettivamente le spese, saranno operati preventivamente negli anni di competenza, devono essere calcolati, invece, sulle spettanze attuali (7.787.820,12 €), detratti la compartecipazione all’IRPEF (730.140,76 €) e il contributo per sviluppo investimenti (252.389,53 €) = 6.805.289,83 €. E pertanto applicando le aliquote 13,0679% per il 2011 e 21,7799% per il 2012 otteniamo gli importi dei tagli dei trasferimenti:

- 889.308,469 € per il 2011;
- 1.482.185,319 € per il 2012.

Come si vede, siamo molto lontani dalle farneticazioni di Ti-che-te-tarchett-i-ball, che quindi non è in grado di capire che per il Comune di Limbiate (la cui autonomia finanziaria è alta - lo dice la Corte dei Conti -, e sicuramente non sarà colpito drammaticamente dalla “manovra estiva” 2010), la costrizione al rigore nei conti (eliminazione degli infiniti sprechi, totale acquisizione delle entrate correnti e in conto capitale, riorganizzazione dei servizi, pieno impiego delle capacità gestionali interne, recupero degli enormi residui, ecc.) dovrebbe essere considerata, da chi volesse fare davvero l’opposizione al centro-destra, quasi una manna. Sarebbe, infatti, un’occasione d’oro per aprire uno spazio amplissimo di critica, nel metodo e nel merito, di una gestione del bilancio perennemente periclitante, che ormai ha portato il comune, nei fatti, ad essere insolvente, se non sull’orlo del dissesto finanziario. Ecco, per esempio, alcune cifre desunte dal rendiconto consuntivo 2009, parte corrente:

- saldo residui della competenza: -2.221.550,73 (vale a dire che le spese già impegnate non coperte ammontano a questa cifra);
- saldo gestione residui 3.214.411,95 (vale a dire che la differenza tra le entrate accertate residue e gli impegni di spesa residui sarebbe questa cifra, il cui recupero, tuttavia, è assai dubbio, poiché si tratta di un’infinità di entrate residue vecchie anche di molti anni);

parte capitale:

- saldo residui della competenza -4.602.928,22, coperto con entrate fittizie (cioè con la vendita, peraltro illegittima, dei terreni di Via Garibaldi, effettuata nel 2010 e non nel 2009);
- saldo gestione residui -4.326.804,22 (vale a dire che le spese già impegnate non coperte ammontano a questa cifra).

Il rispetto della gestione rigorosa richiesta dalla manovra, senza diminuire la spesa, imporrebbe una riorganizzazione dell’apparato comunale (cominciando a togliere il controllo della gestione al tangentista pluricondannato Gennaro Cambria, al quale paghiamo diecine di migliaia di euro per questo ulteriore incarico che tuttavia, manifestamente, non è in grado di svolgere!), riorganizazione che la banda di procacciatori d’affari capeggiata da Romeo non farà mai in modo coerente, se non sarà (e purtroppo non sarà) pungolata da un’opposizione competente, capace di entrare davvero, con la sua critica, dentro l’amministrazione, senza guardare in faccia a nessun burocrate venduto agli organizzatori del malaffare (se non direttamente agli affaristi), e che non ha la più pallida idea di cosa siano l’interesse pubblico, il rispetto delle leggi e la funzione di chi ha giurato fedeltà alle leggi della Repubblica. Oltre che fare la critica (= giudizio dopo esame circostanziato!) si potrebbero presentare (e battersi per farli passare) molti progetti di riorganizzazione delle entrate e delle spese del Comune, e di riorganizzazione dell’apparato (che ovviamente dovrebbero essere di livello alquanto superiore ai “progetti” come quelli dei gabbiotti dell’acqua!).

Ovviamente sarebbe necessario: a) essere effettivamente all’opposizione di questo sistema di governo del Comune, e non solo di questa maggioranza; b) possedere le capacità minime e indispensabili per fare il consigliere comunale (preparazione, informazione, umiltà nell’applicarsi ad un lavoro di studio e di analisi faticoso, che non lascerebbe spazio alcuno per pose da pagliaccio come quelle di Ti-che-te-tarchett-i-ball; c) capire che la responsabilità gestionale del Comune non è solo dei “politici”; questa non è solo una credenza frutto dell’ignoranza di cosa sia l’apparato dell’amministrazione pubblica nella società moderna, e in special modo in Italia dopo le riforme del centro-sinistra dell’inizio degli anni ’90, ma è, anzi, una desolante idiozia.

Invece, Ti-che-te-tarchett-i-ball, il suo partito e gli altri che gli girano attorno sono all’opposizione di questa maggioranza (ma non sempre, come hanno dimostrato recentemente) ma non di questo sistema di governo, e non possiedono le capacità minime e indispensabili (preparazione, informazione, umiltà, ecc.) per fare il consigliere comunale, poiché hanno fatto sempre ed esclusivamente i politicanti, né hanno mai capito alcunché di cosa sia l’apparato dell’amministrazione pubblica. Costoro, dice Ti-che-te-tarchett-i-ball, starebbero “lavorando per un progetto della LIMBIATE FUTURA, per dare finalmente a Limbiate una prospettiva”, e, non si trattasse solo di una ciancia esilarante, ci sarebbe da farsi atterrire da questa “prospettiva”, che invece sicuramente è presa per quello che è da coloro che comandano davvero nel centro-sinistra (i padroni della rendita fondiaria e gli affaristi dell’edilizia), che alle prossime elezioni, come hanno già fatto nel 2006, guideranno una parte dell’elettorato del centro-sinistra verso il sostegno al centro-destra che, più seriamente, è in grado di garantire anche i loro affari, oltre che quelli della sua parte.

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