mercoledì 1 giugno 2011

Bersani risponde a Grillo sul "Pisapippa" e forse stavolta il PD ha capito...





Bersani, in questa intervista alla televisione di "Repubblica" (http://www.youtube.com/watch?v=Oe2NdHtZUaU) dimostra più intelligenza del militante medio del PD e non si sofferma sulla trovata retorica del "Pisapippa", che è servita a Beppe Grillo per richiamare l’attenzione dei media sul Movimento 5 Stelle, su ciò che dice, sull’enorme successo elettorale e sul suo significato, dovunque abbia potuto partecipare alle elezioni. Beppe ha posto, ancora una volta, la questione della discrepanza che esiste, per esempio, tra le affabulazioni di Nichi Vendola e gli atti concreti dell’amministratore pubblico Nicola Vendola, tra i discorsi del PD sui referendum e le assenze di suoi deputati (e dell’IDV) in Parlamento, che non hanno reso possibile l’accorpamento tra elezioni amministrative e referendum, ecc. Tutto questo è coperto dal battere delle grancasse per le vittorie del centrosinistra, fra le quali importantissima, certo, quella di Giuliano Pisapia. Solo che adesso vorremmo vedere, e subito, tutti gli atti concreti che sono necessari per invertire davvero la rotta rispetto alle politiche ultraliberiste del centro-destra. Solo così potrà esplicarsi tutta la vera portata di un cambiamento radicale, che per il momento è solo possibile.

Chiederemmo però a Bersani e ai militanti del PD un ulteriore sforzo: la smettano con il termine “grillini”. Quelli che loro chiamano così sono dei cittadini, persone in carne e ossa, che sull’ambiente, sulle città, sui trasporti, sull’energia, sulla moralità nella politica, ecc. fanno discorsi precisi e propongono soluzioni precise. È tutto un movimento di cittadini (del quale il Movimento 5 Stelle è solo una parte) che ormai ha una forza consistente, che pretende coerenza, per esempio, anche sul nucleare. Altro che generiche “sensibilità”! Ma anche: altro che “qualunquismo” e “nullismo”! Questi sono solo frusti luoghi comuni, con i quali si tenta di respingere la richiesta di partecipazione reale alle decisioni di governo e alla gestione soprattutto delle città, grandi e piccole. Bersani invita i suoi a “portare a livello di governo anche delle esigenze (bontà sua) che mondi che si stanno esprimendo raffigurano”, ma si affretta a precisare che il “governo” è cosa loro, e non va oltre la generica ed assolutamente innocua (per gli interessi costituiti) “interlocuzione”. Noi gli diciamo; loro, benevoli, ascoltano e poi portano. No!, caro Bersani, i cittadini, e fra essi i militanti del Movimento 5 Stelle, vogliono governare direttamente, soprattutto in città, come Limbiate, dove oltretutto il centrosinistra, nonostante un’ossessiva auto-agiografia, non sembra essere propriamente attrezzato per affrontare e risolvere a vantaggio dei cittadini gli enormi problemi che ci ha lasciati la banda di procacciatori d’affari denominata giunta comunale, finalmente sconfitta due giorni fa.


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