domenica 28 luglio 2013

"...insolvente, se non sull'orlo del dissesto finanziario...". Piccola antologia





«La giustificazione addotta per questo accertamento fittizio, che secondo il ragioniere comunale e il suo capo Romeo dovrebbe risultare tanto convincente da far chiudere non uno ma entrambi gli occhi, è stata la seguente: l’accertamento di quei 4.200.000 euro era indispensabile per costruire una scuola elementare. Ci permettiamo di non credere alle loro parole, poiché nel conto consuntivo 2009 troviamo che dello stanziamento previsto per questa spesa (10.389.500 euro), fra pagamenti e residui risultano impegnati solo 108.555,20 euro; il resto, ovviamente, è stato scritto nei “minori residui o economie”. Invece, l’iscrizione nel consuntivo di 4.199.706,83 euro di entrate sicuramente fittizie alla chiusura della competenza (31-12-2009), serve a mascherare quasi interamente la differenza tra le entrate residue effettive del titolo IV (entrate destinate a finanziare il titolo II delle spese) e gli impegni residui del titolo II (spese in conto capitale). Infatti, detratti gli accertamenti fittizi, le entrate residue ammontano a soli 474.962,41 euro, mentre gli impegni residui del titolo II delle spese ammontano a 5.077.890,63. Vale a dire che la competenza 2009 lascia, in realtà, 4.602.928,22 euro di residui impegni di spesa in conto capitale, ai quali non corrisponde una cifra pari negli accertamenti residui delle entrate del titolo IV. Ricapitoliamo i residui effettivi della competenza 2009, parte capitale:


entrate residue titolo IV: 474.962,41;

spese residue titolo II: 5.077.890,63;

differenza: 4.602.928,22.


Ma anche conservando gli accertamenti fittizi, poiché la competenza lascerebbe 403.201,09 euro di spese in conto capitale impegnate ma non finanziate dal titolo IV delle entrate, per finanziare la costruzione di una scuola non sarebbe disponibile, in realtà, nemmeno un centesimo.


Ancora per quanto riguarda la parte capitale, la situazione è la stessa se si guardano le cifre dei residui rimasti:


entrate titolo IV: 5.266.050,03;

spese titolo II: 9.592.854,25;

differenza: 4.326.804,22.


Nulla si sa della reale esigibilità dei residui del titolo V, entrate derivanti da accensione di prestiti: 2.648.499,76 euro


Per la spesa corrente la competenza 2009 si è chiusa con questi residui:


entrate accertate titoli I, II, III: 5.998.839,90 euro;

spese impegnate titolo I: 8.220.390,63;

differenza: 2.221.550,73.


Solo nella parte corrente dei residui rimasti la situazione sembrerebbe migliore:


entrate titoli I, II, III: 5.137.243,48;

spese titolo I: 1.922.831,53;

differenza: 3.214.411,95.


Tuttavia, a proposito di questi residui rimasti, non si sa quale sia la situazione reale delle entrate (quanto, cioè, siano realmente esigibili) e degli impegni (quanto, cioè, siano realmente vincolanti).


Il fondo cassa al 31 dicembre era di 1.784.549,37.


È a fronte di questi dati che deve essere considerata la gara a chi riusciva ad essere più grottesco, che si è svolta nel consiglio del 18 maggio; a questa gara hanno partecipato:
 

1) il dr. Cogliati, responsabile del Servizio finanziario del Comune di Limbiate, al quale i cittadini pagano uno stipendio lordo annuo di 69.000 euro, affinché, svolgendo il suo incarico di “alta specializzazione”, rispetti, fra le altre norme, il comma 4 dell’art. 153 del TUEL:
 

“Il responsabile del servizio finanziario, di ragioneria o qualificazione corrispondente, è preposto alla verifica di veridicità delle previsioni di entrata e di compatibilità delle previsioni di spesa, avanzate dai vari servizi, da iscriversi nel bilancio annuale o pluriennale ed alla verifica periodica dello stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese.”
 

Ma egli, alto funzionario che di “forme” vive, ha dichiarato con finto candore che si deve badare più alla sostanza che alla forma (cioè alla legge), e quindi, anche se “formalmente non è tanto corretto” [parole sue], in un bilancio si può anche scrivere la cifra fittizia di 4.200.000 euro!»





«… siamo molto lontani dalle farneticazioni di Ti-che-te-tarchett-i-ball, che quindi non è in grado di capire che per il Comune di Limbiate (la cui autonomia finanziaria è alta - lo dice la Corte dei Conti -, e sicuramente non sarà colpito drammaticamente dalla “manovra estiva” 2010), la costrizione al rigore nei conti (eliminazione degli infiniti sprechi, totale acquisizione delle entrate correnti e in conto capitale, riorganizzazione dei servizi, pieno impiego delle capacità gestionali interne, recupero degli enormi residui, ecc.) dovrebbe essere considerata, da chi volesse fare davvero l’opposizione al centro-destra, quasi una manna. Sarebbe, infatti, un’occasione d’oro per aprire uno spazio amplissimo di critica, nel metodo e nel merito, di una gestione del bilancio perennemente periclitante, che ormai ha portato il comune, nei fatti, ad essere insolvente, se non sull'orlo del dissesto finanziario. Ecco, per esempio, alcune cifre desunte dal rendiconto consuntivo 2009, parte corrente:


- saldo residui della competenza: -2.221.550,73 (vale a dire che le spese già impegnate non coperte ammontano a questa cifra);



- saldo gestione residui 3.214.411,95 (vale a dire che la differenza tra le entrate accertate residue e gli impegni di spesa residui sarebbe questa cifra, il cui recupero, tuttavia, è assai dubbio, poiché si tratta di un’infinità di entrate residue vecchie anche di molti anni);


parte capitale:


- saldo residui della competenza -4.602.928,22, coperto con entrate fittizie (cioè con la vendita, peraltro illegittima, dei terreni di Via Garibaldi, effettuata nel 2010 e non nel 2009);



- saldo gestione residui -4.326.804,22 (vale a dire che le spese già impegnate non coperte ammontano a questa cifra).» 



«… la somma dei residui attivi e passivi di anni precedenti è data da una miriade di poste che spesso sono vecchie di molti anni e che, per quanto riguarda gli attivi, non sono stati e non sono riscossi, in alcuni casi per decisione politica, e in molti altri per mancanza di… zelo di alcuni dirigenti del Comune. Lo dimostra l’impennata dei riaccertamenti, vale a dire della cancellazione dei crediti ormai inesigibili da anni e degli investimenti mai fatti, evidenziata dai dati dei Consuntivi 2010 e 2011:

- residui attivi cancellati nel 2010..:     877.715,92
- residui attivi cancellati nel 2011...: 4.489.228,53
- residui passivi cancellati nel 2010: 1.807.229,77
- residui passivi cancellati nel 2011: 4.782.591,51

Questi dati sono clamorosi, poiché indicano che per molti anni un’enorme massa di crediti non è stata esatta ed è diventata ormai inesigibile, e molti investimenti non sono stati fatti, fino a provocare l’intervento della Corte dei Conti che ha imposto il riaccertamento. Un esame della gestione dei residui negli ultimi anni, condotto sulle schede del riaccertamento, provocherebbe sorprese clamorose! Ma si tratta di dati che l’amministrazione si guarda bene dal divulgare davvero, quindi l’esame deve essere rimandato a quando tutti i documenti saranno, se lo saranno, disponibili (pare che nemmeno i consiglieri comunali siano in possesso di tutti i documenti del Rendiconto consuntivo 2011!).»

[24 aprile 2012 I disabili pagano per la propaganda del centrosinistra e per la protervia di alcuni burocrati]


«La mancata riscossione di milioni di residui attivi, poi cancellati per intervento della Corte dei Conti. (Non si sa quali residui, precisamente, sono stati cancellati, né con quali motivazioni, poiché il rendiconto della gestione dei residui non è stato pubblicato). I responsabili di queste perdite di milioni di euro sono, oltre al ragioniere comunale, anche vari altri dirigenti. »

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