sabato 1 febbraio 2014

Non ci sarà mai fine al peggio del Comitato delle Pacciade e del misirizzi di Mombello






Non ci sarà mai fine alle frottole, alle distorsioni di fatti, alle mistificazioni, alle vanterie, alle millanterie e alla vanagloria del misirizzi di Mombello e del Comitato delle Pacciade. Dopo un incontro la cui importanza è paragonabile, a un dipresso, alla Conferenza di pace di Parigi (1919), per il misirizzi e i suoi accoliti ripetere le balle sulla quantità di osservazioni al PTCP che sarebbero state accolte dalla Provincia di Monza era troppo poco*. Perché tenere sotto tono che ormai il Presidente della Provincia gli riconosce il ruolo di autorevoli referenti? È un fatto storico, da mettere nero su bianco affinché non sfugga ai compilatori di annali, e quindi via all’annuncio che il Presidente avrebbe “chiesto di tenerlo informato sull’evoluzione di tutta la vicenda del presunto inceneritore di Pinzano” !

Attonita la terra al nunzio sta. Ma riprendiamoci. La Provincia (ente al quale la Regione ha attribuito la competenza amministrativa per rilasciare l’autorizzazione a costruire gli impianti di trattamento dei rifiuti) ha convocato una Conferenza di Servizi per esaminare la richiesta di autorizzazione, presentata da Ecotratamenti s.r.l., a costruire un impianto di trattamento termico dei rifiuti. Alla Conferenza hanno partecipato, oltre ai tecnici della Provincia, quelli di ARPA, ATO, ASL, Vigili del Fuoco e Comuni di Limbiate e Senago. La prima seduta si è svolta dopo il 14 novembre 2013, data dell’udienza presso il TAR di Milano nella quale è stato discusso il ricorso di Ecotrattamenti contro il diniego opposto dalla Provincia ad una precedente richiesta di autorizzazione, da concedere con la procedura semplificata prevista dalla legge. Su questa procedura il Comune, pur di soddisfare quella modestissima claque elettorale che è il Comitato della Pacciade, era intervenuto del tutto abusivamente, con la conseguenza di una secca condanna da parte del TAR e di un danno per la cassa pubblica di 7.500 € di spese legali!.**

I magliari del Comitato delle Pacciade a suo tempo hanno sostenuto che nel corso della prima seduta della Conferenza, i tecnici della Ecotrattamenti sarebbero stati messi in crisi dalle “critiche” dei tecnici della Provincia e dell’ARPA***. Ma naturalmente non hanno spiegato, nemmeno per accenni, quale fosse la natura di queste critiche e su quali aspetti dell’impianto si appuntassero; si può quindi legittimamente ritenere che quello che hanno dato ad intendere era solo una delle tante interessate balle che raccontano incessantemente. Era chiaro, infatti, che in quella prima riunione, che si è svolta, ripeto, pochi giorni dopo l’udienza presso il TAR, i tecnici della Provincia (come anche quelli dell’ARPA), che già durante il primo procedimento hanno dimostrato di non essere in grado di (o di non volere) stabilire autonomamente quale sarebbe la natura dell’impianto che Ecotrattamenti vuole costruire (se un inceneritore o un impianto pirolitico), dovevano prendere tempo in attesa della sentenza.

Prendere tempo, infatti, era prudente, perché la sentenza avrà anche un contenuto tecnico specificatamente riferito all’impianto che Ecotrattamenti chiede che sia autorizzato. Il TAR, infatti, al riguardo della natura dell’impianto (dalla quale dipende sia l’ammissibilità della procedura abbreviata o normale di autorizzazione, sia la possibilità di costruirlo all’interno del già esistente impianto di Ecotrattamenti di Pinzano) ha ordinato, come sempre avviene in questi casi, che a pronunciarsi sulla natura dell’impianto fosse un tecnico terzo ma dipendente da una pubblica amministrazione. E dunque ha incaricato il Direttore del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano di compiere una verificazione sul progetto per rispondere, previo giuramento, ai seguenti quesiti (cito dall’Ordinanza 201300483; grassetti miei):

“1) evidenzi il verificatore le caratteristiche e la natura dell’impianto che la ditta ricorrente intende realizzare e se, in particolare, lo stesso sia da ascrivere agli impianti di incenerimento, contemplati dall’art. 4, co. 1, d.lgs. 133/2005, ovvero se rientri tra gli impianti di coincenerimento, previsti dall’art. 2, co. 1, lett. e), d.lgs. 133/2005.

2) precisi il verificatore se l’impianto in argomento abbia quale funzione principale, o comunque prevalente, quella di produzione di energia elettrica o quella di attività di smaltimento dei rifiuti”.

Chiaro che i tecnici della Provincia, che dovevano e dovranno pronunciarsi sullo stesso progetto di impianto, non potevano e non possono rischiare di rilasciare (o non rilasciare) un’autorizzazione in contrasto con una sentenza del TAR sostenuta, per quanto riguarda gli aspetti tecnici, da una verificazione compiuta previo giuramento e sottoscritta  dal Direttore del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano! Quindi, in attesa della sentenza, avranno formulato alcune obiezioni semplicemente per costringere i tecnici di Ecotrattamenti a fornire altra documentazione nel termine di novanta giorni.

Ma il misirizzi di Mombello e il suo Comitato delle Pacciade, oltre a non informare su ciò che è stato effettivamente discusso nella Conferenza di Servizi (“il verbale che pubblichiamo a parte” non risulta sia mai stato pubblicato), hanno finora omesso, significativamente, di informare i cittadini, di fronte ai quali fanno periodiche comparsate per recitare la parte degli eroici paladini dell’ambiente, sul contenuto della verificazione. Questa è stata depositata presso il TAR già il 4 settembre 2013, ma fino ad oggi, pur essendo intervenuti nel giudizio e pur avendo avuto, pertanto, la possibilità di prendere visione degli atti di causa, i pacciadori non hanno mai fatto un accenno, nemmeno il più vago, al risultato della verificazione; cosa che certamente non avrebbero trascurato di fare se la verificazione avesse concluso che l’impianto della Ecotrattamenti è un inceneritore. Chi invece ha fatto trapelare con esultanza alla stampa locale, subito dopo il deposito della verificazione, che il suo contenuto (di natura esclusivamente tecnica) deporrebbe a favore dell’ammissibilità dell’impianto, è stata la proprietà di Ecotrattamenti. Senza che i pacciadori opponessero una sola virgola.

E quindi, tornando alla vanteria del misirizzi di Mombello: il Presidente della Provincia, che ha alle sue dipendenze tecnici e avvocati professionalmente impegnati nei contesti di cui sopra, che sulla vicenda (con ben altra competenza!) possono fornirgli i ragguagli più precisi, avrà anche mostrato di chiedere al misirizzi di Mombello di tenerlo informato, ma perché ne avrà compreso la desolante natura vanagloriosa, che qualsiasi persona minimamente sobria intuisce già al primo sguardo.



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