
venerdì 31 gennaio 2014
Non c’è fine al peggio del Comitato delle Pacciade e del misirizzi di Mombello

1) “la Provincia
ha accolto tutte le osservazioni” [presentate dal misirizzi al PTCP
adottato alla fine del 2011];
2) “alcune aree sono state vincolate pesantemente, aree agricole
strategiche; altre sottoposte, a vincoli agricoli, allevamento o piantumazione,
renderanno parecchio difficile la loro trasformazione in aree edificabili”,
ma erano affermazioni false, che servivano come preliminari per il delirio orgasmatico finale: “risultati a dir
poco strabilianti!”, “un dono per le generazioni future”, e via sbarellando.
Questa volta la
seconda affermazione è tralasciata, mentre la prima è ridotta ad “accoglimento di gran parte delle osservazioni ‘in estensione’”. Ma anche
“accoglimento di gran parte” è falso.
Le osservazioni del Comitato delle Pacciade al PTCP erano tutte volte ad ottenere la destinazione
ad “Attività Agricola di interesse Strategico” (AAS) e non, si badi, altre destinazioni urbanistiche; esse riguardavano
le seguenti aree (riprendo testualmente dal sito dei pacciadori):
1) Via san Giovanni Di Dio (area
a Nord non edificata, in continuità con l’area boschiva esistente;
2) area compresa tra via Monte
Bianco a Nord e Via Monte Rosa a Sud;
3) area agricola generica a Sud
di Via Monte Rosa, confinante con il Parco delle Groane;
4) area in zona F2, all’interno
dell’area ex-ospedale psichiatrico antonini, ove sono presenti coltivazioni in
atto legate alla scuola di agraria e all’attività di una cooperativa sociale di
florovivaismo;
5) area in zona agricola generica
confinante col Cimitero Maggiore, un tempo cava;
6) area a Sud della provinciale
Monza-Saronno in zona agricola generica al confine con il comune di Bovisio
Masciago;
7) area ricompresa tra Via
Gargano e la cava Ferrari;
8) area a ovest della cava
ferrari compresa tra Viale dei Mille a Nord e Via Sarpi a Sud;
9) area ubicata tra la
Via Ravenna ed il confine con Bovisio
Masciago.
Se leggiamo la “Sintesi dei
contenuti” del’istruttoria tecnica delle controdeduzioni (pp. 489-492) e
guardiamo la Tavola 07b del PTCP troviamo
che:
- l’osservazione n. 1 e l’osservazione n.
2 non sono state
accolte, entrambe per il seguente motivo:
“L’inserimento in AAS non è coerente con i
criteri per l’individuazione degli ambiti e con l’impostazione metodologica del
procedimento di individuazione effettuato”;
- l’osservazione n. 3 sembra sia stata accolta,
ma in realtà la destinazione ad AAS è stata deliberata prima del suo esame, per accogliere l’osservazione presentata dal
Comune di Limbiate (v. Delibera G.C. n. 50 del 16 marzo 2012 e Allegato A) che,
in sostituzione delle aree di Via Gorkij e di Via Ravenna (sulle quali il
centrosinistra vorrebbe far edificare edifici residenziali), proponeva di
destinare ad AAS un’area che nel vigente PRG è l’unica ancora disponibile fra
quelle destinate a PEEP (“Piano per l'Edilizia Economica e Popolare”). Con la
richiesta, accolta, di destinazione ad AAS è stata operata surrettiziamente una
variante al PRG vigente, che sarà definitivamente sancita dal PGT. Non sarà più possibile, quindi, che famiglie a basso
reddito organizzate in una o più cooperative costruiscano case economiche e popolari su quest’area, che è del tutto inessenziale come AAS perché è confinante con un’altra
vastissima area compresa nel Parco delle Groane e vincolata ad usi agricoli! Ad ulteriore
dimostrazione della loro natura
reazionaria, il Comitato delle Pacciade e il misirizzi di Mombello
condividono con la Giunta Comunale
il definitivo abbandono di una conquista fondamentale del movimento popolare
per la casa degli anni sessanta-settanta!
- l’osservazione n. 4 non è stata accolta, per
i seguenti motivi:
“Una porzione di tale area risulta compresa
in un ambito individuato in recepimento della verifica regionale (DGR n. 3398 del 9 maggio 2012, prescrittiva per la
Provincia, ndr)
(…) L’eventuale accoglimento
dell’osservazione determinerebbe, per le modalità di individuazione degli AIP (Ambiti
di Interesse Provinciale) l’eliminazione
della qualificazione stessa ad AIP delle aree stesse e, quindi, la modificazione
dell’esito della verifica regionale. In
tal senso la richiesta di inserimento in AAS di tale porzione risulta superata
dall’intervenuta qualificazione ad AIP”.
- l’osservazione n. 5 non è stata accolta, in parte per gli stessi motivi della n. 4 ed
in parte per i seguenti:
“l’inserimento in AAS non è coerente con i
criteri per l’individuazione degli ambiti e con l’impostazione metodologica del
procedimento di individuazione effettuato”; inoltre “l’area in oggetto è pianificata come ‘attrezzature collettive (cimitero) e relativa ‘zona di rispetto
cimiteriale’ (vincolo posto da una legge statale e
quindi sovraordinato al PTCP);
- l’osservazione n. 6 non è stata accolta,
per gli stessi motivi della n. 4; tuttavia, la Provincia ha destinato ad AAS un’altra area,
insignificante per estensione, non
confinante con il Cimitero Maggiore e della
quale nelle “osservazioni” dei pacciadori
non si fa cenno, sulla quale a memoria d’uomo l’agricoltura non è mai stata
esercitata; inoltre risulta classificata nel DUSAF (Destinazione
d'Uso dei Suoli Agricoli e Forestali, banca dati della Regione) in parte “boschi di
latifoglie a densità medio-alta” ed in parte “cespuglieti in aree agricole abbandonate”;
- l’osservazione n. 7 non è stata accolta,
per lo stesso motivo delle n. 1 e 2 e per i seguenti:
- “L’area in oggetto, pur pianificata come
‘zona E agricola generica’ nello strumento urbanistico di riferimento al
31/3/2011 (PRG), è classificata nel DUSAF come ‘tessuto residenziale rado e
nucleiforme’ oltre che interessata in parte da aree pertinenziali di edifici
esistenti”.
- L’area (…) non si pone in continuità con
altri AAS perché ricadente nel tessuto urbano consolidato”.
- “L’area non è censita nel SIARL (Sistema Informativo Agricoltura Regione Lombardia) e secondo la
Banca Dati ERSAF (Ente Regionale per i
Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) di
fatto ha valore agricolo nullo”.
- l’osservazione n. 8 è l’unica accolta, nonostante
l’istruttoria tecnica abbia formulato le seguenti considerazioni limitative:
- “l’inserimento in AAS non è coerente con i
criteri per l’individuazione degli ambiti e con l’impostazione metodologica del
procedimento di individuazione effettuato”;
- “l’area in oggetto, pianificata come 'zona E
agricola generica' (nel PRG vigente) è
classificata nel DUSAF in parte come ‘seminativi semplici’ ed in parte come
‘cave’;
- l’area è parzialmente censita nel SIARL ed
è interessata da rilevanze segnalate dal Settore Ambiente ed Agricoltura (della Provincia) che
riportano attività di giovani agricoltori” (smantellate ormai da diversi
anni, ndr);
- l’area (…) non si pone in continuità con
altri AAS perché ricadente nel tessuto urbano”.
Ora a queste
notazioni limitative del valore
“strategico” come area agricola di interesse provinciale si potrà riferire
il Comune di Limbiate per chiedere alla Provincia che la destinazione ad AAS
sia annullata in sede di variante del PTCP, come ha già cominciato a fare
l’assessore Ferrante, poiché il PGT che si vuole approvare prevede sull’area
un’edificabiltà pari a circa 135.000 metri cubi;
- l’osservazione n. 9 non è stata accolta,
perché chiedeva di destinare ad AAS un’area che già aveva questa destinazione
nel PTCP adottato, e quindi era del tutto inutile.
Dunque:
come si può constatare, una sola osservazione
del Comitato delle Pacciade (la n. 8) effettivamente è stata accolta, e se
anche volessimo considerare come osservazioni accolte anche la n. 3 e la n. 9,
solo con la faccia di tolla ammalorata del misirizzi di Mombello e dei suoi
quattro-cinque seguaci si potrebbe continuare a parlare di “accoglimento di gran parte delle osservazioni ‘in estensione’”!
Per quanto riguarda il silenzio
del Comune che sarebbe stato registrato dalla Provincia come “assenso” alle
osservazioni dei pacciadori, la
semplice constatazione che di queste una sola coincideva con un’osservazione
del Comune (la n. 3 - con il risultato che ho sottolineato!), e che la quasi totalità non è stata accolta,
basta per dimostrare che la
Provincia non ha affatto considerato il silenzio del Comune
come “assenso”. Ancora una volta, quindi, il misirizzi di Mombello (o chi per
lui) si è messo a bausciare.
Quanto all’obbligo del Comune di conformare il PGT al PTCP nell’individuazione
delle AAS (obbligo che sarebbe stato affermato dal Presidente della Provincia e
dall’Assessore alla pianificazione), solo dei montati e/o ignoranti possono
credere che ciò sia vero: in realtà, come ho già fatto notare a proposito della
Rete Verde di Ricomposizione Paesaggistica*, anche a
proposito delle AAS il Comune può, approvando
il PGT, modificare il PTCP (costringendo la Provincia a convalidare le modifiche in sede di variante), come
è previsto dalle Norme del Piano (v. art. 7 comma 3; i grassetti sono miei, ndr):
“In sede d’individuazione delle aree
destinate all’agricoltura, i Comuni
hanno la facoltà di apportare all’individuazione degli ambiti destinati
all’attività agricola d’interesse strategico:
- rettifiche
ossia correzioni di errori evidenziati da oggettive risultanze riferite alla
scala comunale;
- precisazioni ossia integrazioni in relazione all’accertamento dell’uso
concreto ed effettivo di singole aree ovvero alla presenza di manufatti e
impianti compatibili con lo svolgimento delle attività agricole;
-
miglioramenti ossia integrazioni degli ambiti che garantiscano più efficacemente il conseguimento degli
obiettivi del PTC”.
Orbene, per tutte le aree di maggiore estensione fra le
pochissime che il PTCP destina ad AAS, è
possibile sostenere che:
a) non vi si svolge effettivamente un’attività agricola, e quasi tutte le “Rilevanze del Sistema
Rurale” della Tavola 7a non hanno alcun fondamento (se davvero vi fosse la
quantità di “allevamenti” indicati con il colore giallo sulla tavola, Limbiate sembrerebbe essere nelle pampas
argentine!);
b) i terreni delle AAS del PTCP sono poco adatti all’agricoltura
(l’assessore Ferrante è già andato a far presente alla Provincia che sull’area
della cava Ferrari, “tombata” con materiali riportati, è impensabile esercitare
un’attività agricola minimamente redditizia);
c) vi sono altre
aree che più correttamente possono essere vincolate ad AAS,
perché è accertato (e riportato dalla stessa Tavola delle Rilevanze del Sistema Rurale” del
PTCP, che tuttavia non stabilisce
alcun vincolo) che vi si esercita “concretamente
ed effettivamente” l’agricoltura ed effettivamente hanno un’importanza strategica sia a livello
provinciale che comunale: per esempio l'area dell’azienda agraria dell’ITAS di
Mombello, che è importante sia per la sua estensione sia, soprattutto, perché è
indispensabile per la formazione di buona parte dei periti agrari della
provincia, e quindi assai più delle aree che erano o sono delle cave può "garantire più efficacemente il
conseguimento degli obiettivi del PTCP".
Per comprendere, infine, quale
sia effettivamente la forza prescrittiva dei vincoli del PTCP sulle AAS del
Comune di Limbiate, si consideri inoltre che fra qualche mese sarà formalizzato il
distacco del Comune dalla Provincia di Monza per entrare nella Città
Metropolitana di Milano, e se è vero che intanto il PTCP di Monza resterà vigente fino all’approvazione del PTC della Città Metropolitana, tale approvazione sarà l'occasione che
darà al centrosinistra di Limbiate la possibilità di conformare, nei fatti, il PTC al suo PGT, dal quale non sono state affatto cancellate le intenzioni
edificatorie sulle aree della cava Ferrari e di Via Gorkij*** (ma anche su
quella di Via Ravenna) - apertamente
infischiandosene del PTCP di Monza.
*** La
destinazione “ACSA” (Area di
Concentrazione per i Servizi destinati all’Agricoltura) non è analoga ad “AAS”, ed è una maschera per "edificabilità commerciale" (per lo smercio di prodotti non generati in loco!), con un indice ben superiore a quello ammesso sulle aree agricole.
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