Metrotranvia:
ci sono i 60 milioni di euro, ripetevano nell’ennesimo enfatico comunicato
il sindaco più intelligente della storia di Limbiate e quell’assessore che
merita addirittura metà di una celeberrima definizione aristotelica. E i
giornali-spazzatura locali, servilmente, hanno riportato: “I soldi ci sono!
Ci sono!” Ma, ovviamente, non era vero. Tutti, ancora una volta,
falsificavano la realtà: vale a dire che lo stato attuale del progetto
della faraonica “metrotranvia” (incompleto ed indeterminato sia sotto l’aspetto
tecnico, sia sotto l’aspetto economico, nonché sotto l’aspetto giuridico) rende
impossibile che il finanziamento sia davvero assegnato. Questo l’ho ribadito
più volte, già negli anni passati, semplicemente basandomi sui documenti
ufficiali del CIPE (v. links riportati sotto), ed è stato ribadito anche dalla
risposta di un sottosegretario di governo ad una interpellanza (risposta che ho
riportato nell’articolo del 23 febbraio 2015, Tram
Milano-Limbiate: finalmente finanziato, ma solo sulla carta. I soldi veri
saranno spesi per EXPO 2015). “considerato che, trattandosi di somme in perenzione amministrativa le quali, secondo le regole contabili, possono essere reiscritte in bilancio solo in favore del creditore per la finalità originaria, l’importo di 58.934.983,20 euro, da riassegnare alla Città metropolitana di Milano (ex Provincia di Milano) per la realizzazione dell’intervento relativo alla metrotranvia Milano-Limbiate, quale intervento prioritario di cui all’articolo 1, comma 88, della legge n. 147/2013, sarà reiscritto sul pertinente capitolo di bilancio, senza transitare nel Fondo revoche di cui all’articolo 32, comma 6, del decreto legge n. 98/2011”.
Nel mio articolo, tenendo a mente le norme più volte ribadite dal CIPE, facevo una previsione benevola, e cioè che il finanziamento sarebbe stato assegnato alla Città Metropolitana, ma che questo ente (che già il primo giorno della sua vita, il 1° gennaio 2015, aveva un deficit di 112 milioni di euro) intanto lo avrebbe utilizzato per opere a suo carico comprese fra quelle dei progetti per EXPO 2015, già in cantiere ma che ancora dovevano essere completate. In questo modo, il finanziamento della riqualificazione della linea tramviaria Milano sarebbe stato rinviato, ma giustificatamente, e tuttavia sarebbe rimasto inscritto nel bilancio della Città Metropolitana.
Non v’è da dispiacersene. Dispiace, invece, che molti cittadini (utenti e non del tram) si facciano gabbare tanto facilmente da tutti questi cialtroni.
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