martedì 11 novembre 2008

Una costituzione di parte civile inventata

Salvatore Ricciardi



Solo oggi mi è capitato di leggere il trafiletto intitolato “Cittadini parte civile al posto del Comune”, pubblicato il 6 novembre su uno dei giornali locali, “L’esagono”, nel quale si legge che “un gruppo di limbiatesi ha deciso di costituirsi parte civile in un processo dal quale il Comune si è defilato”. Si tratta dell’ennesima distorsione di fatti, che in sostanza si ignorano, che si finge di voler riferire “giornalisticamente”, ma in realtà con l’unico scopo di farli tornare a vantaggio dei tristi figuri che la fanno da padroni nel Comune.

Il trafiletto è anonimo, ma quasi sicuramente è attribuibile, oltre che alla “cucina” redazionale del giornale, a qualche ragazzino che evidentemente è troppo presuntuoso per decidersi d’imparare la lezione che il grande Egon Erwin Kisch, con il racconto Debutto all’incendio dei Mulini [1], ha lasciato a tutti i mocciosetti aspiranti giornalisti che ancora non hanno capito quale dovrebbe essere l’etica di chi riferisce fatti sulla stampa, anche se locale. Costoro sono convinti che anche per scrivere di certe cose molto serie basta fare un paio di telefonate, mentre qualsiasi persona seria, e non diciamo qualsiasi vero giornalista, sa che ciò non è sufficiente.

Per l’ennesima volta, una posizione critica nei confronti delle scelte della Giunta Comunale viene riportata in modo parziale, mettendo fra virgolette parole pronunciate non si sa da chi. Ad esse subito viene accostata la posizione della Giunta, in modo che questa sembri automaticamente togliere ogni fondatezza alla critica. Non viene aggiunto nessun dettaglio, o spiegazione, o connotazione, nessun approfondimento che possa far capire al lettore come stanno veramente le cose [2]. Poco tempo fa, su uno di questi giornali, addirittura è avvenuto che la risposta "politica" (si fa per dire) di un torvo assessore fosse impaginata, come “apertura”, prima di un raffazzonato articolo, firmato da una fanciulla che ha un nome molto bello, nel quale ci si riferiva malamente a cifre, dati e documenti pubblici, da me raccolti e organizzati in forma di esposto depositato in Tribunale. Riguardava un esempio macroscopico della speculazione edilizia che, con i connessi enormi danni erariali, sta devastando Limbiate. Ma naturalmente io non ero stato nemmeno interpellato.

A proposito di quest'altra vicenda, quando sarà possibile riferire notizie e nomi che per il momento non è corretto divulgare (nessuno ancora è stato rinviato a giudizio) dirò eventualmente qualcosa a proposito della reale motivazione che potrebbe stare alla base della decisione di non costituire parte civile il Comune. Una decisione che la Giunta ha preso, in sostanza, scrivendosi da sola e anticipatamente una sentenza non favorevole. Per il momento basti precisare quanto segue.

L’ipotesi della costituzione di cittadini nel processo, come parte civile, l’ho formulata io, mentre tutti (“giornalisti” e consiglieri comunali “d’opposizione” compresi) come per solito non si accorgevano della deliberazione (e non del generico “documento” di cui si parla nel trafiletto), ben leggibile sul sito web del Comune, con la quale la Giunta Comunale aveva deciso di non costituire il Comune parte civile in un procedimento per reati ambientali. E non notavano, quindi, la contraddizione tra la "sentenza preventiva" della Giunta e la tesi del Pubblico Ministero, formulata dopo lunghe indagini, secondo la quale il Comune di Limbiate sarebbe parte lesa. Una contraddizione che dovrebbe suscitare almeno qualche inquietante interrogativo.

Sempre io ho preso l’iniziativa di incaricare un legale di studiare se la costituzione di cittadini come parte civile, al posto del Comune, fosse possibile e utile. E ancora io, interpellato telefonicamente da un ragazzino che scrive sul giornale citato, mi sono rifiutato, per i motivi che ho richiamato sopra, di comunicare alcunché, anche in futuro, a proposito di “denunce”, o di “esposti”, o di qualsiasi altro passo che ho fatto o avessi intenzione di fare presso una qualsiasi sede giudiziaria. Posso tuttavia scrivere con piena cognizione di… causa (!) che, almeno per il momento, nessuno ha deciso di costituirsi parte civile.

[1] V. Egon Erwin Kisch, Alla fiera del sensazionale, Edizioni e/o, Roma 1993, pp. 54-65.

[2] " “Se un giudice identifica il Comune tra le parti lese — spiega un componente del gruppo — non capiamo perché questo non dovrebbe costituirsì visto che poi lo fa contro dei ragazzini che rompono le panchine”. L’Amministrazione ha giustificato la sua decisione specificando in un documento che anche se fosse riconosciuto un danno ambientale non potrebbe essere collocato a Limbiate, ma in un ambito di più stretta competenza delle altre parti lese".

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