martedì 26 luglio 2011

«Ricevette manifestazioni di fortissima solidarietà dall'intero partito»





Illuminante è caso di Antonio Natali, esponente socialista milanese e presidente della Metropolitana Milanese, nonché - secondo diverse testimonianze - ideatore della spartizione sistematica in percentuali fisse delle tangenti pagate ai partiti su ogni contratto di quell'ente, e poi dell'intero sistema di appalti pubblici dell'area milanese. Dopo il suo arresto per corruzione, nel marzo 1985, Natali ricevette manifestazioni di fortissima solidarietà dall'intero partito: «La notizia ha suscitato per tutto il giorno reazioni di grande dolore e d'indignazione. [...] Non c'è stato socialista milanese importante che non si sia subito mobilitato per Natali. Del sindaco Carlo Tognoli si racconta che è rimasto alzato tutta la notte per avere notizie dell'accaduto e per poter aiutare il leader di una delle istituzioni cittadine e il vecchio compagno di sempre» (Il Giorno, 24 marzo 1985). Durante i pochi giorni di detenzione vi fu addirittura una richiesta di visita in carcere dell'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi, «avendo quest'ultimo espresso la necessità di parlare con l'imputato di problemi politici ed organizzativi del partito [...]. Si ignora se il permesso in questione fu oppure no utilizzato dall'onorevole Craxi, atteso che di lì a poco il Natali fu scarcerato» (Camera dei Deputati, Domanda d'autorizzazione a procedere, doc. IV, n. 202, 8 febbraio 1993, pp. 12-13).

[Da Alberto Vannucci, La corruzione nel sistema politico italiano a dieci anni da ‘mani pulite’, in AA. VV., Il prezzo della tangente. La corruzione come sistema a dieci anni da ‘mani pulite’, a cura di Gabrio Forti, Vita & Pensiero, Milano 2003, p. 21]

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