lunedì 29 agosto 2011

Penati e il business dei trasporti




È ancora operativo "il sistema Sesto", un giro di corruzione in grado di fatturare per l'ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, e il suo braccio destro, Giordano Vimercati, oltre 10 milioni di euro. "Tangenti che sono andate avanti fino ai nostri giorni", secondo i pm Walter Mapelli e Franca Macchia. "Non solo nei ruggenti anni di fine secolo e all'inizio del nuovo millennio, ma anche, sia pure in misura minore, sino alle elezioni regionali 2010", scrivono gli inquirenti. Il gruppo dirigente del Pds metropolitano (Penati, Vimercati, Carrà) formalmente senza alcun titolo, non solo si tiene informato sugli sviluppi del progetto Falck, ma "ne influenza l'andamento riservato"

Ancora a marzo 2011 Vimercati e Penati si adoperano per intervenire nell'area Falck, contattando il neo proprietario dell'area, Davide Bizzi. Vimercati chiama il segretario del Comune di Sesto, Marco Bertoli, parla di un incontro riservato. In una telefonata Bertoli "dice che stamattina ha dovuto vedere quelli della Falck e ha detto che stava vedendo Giuseppe", ovvero Giuseppe Carrà, già gran commis del Pd a Sesto e tuttora figura molto ascoltata nel partito. I gradi, li ha conquistati sul campo, da ex sindaco di Sesto negli anni '60. Poi nel '94 Carrà finì in carcere per una tangente da 145 milioni e nel 2000, secondo Di Caterina, intascò un'altra tangente di 200 milioni di lire. Vimercati manterrebbe tuttora il ruolo di consulente delle coop emiliane, impegnate con Bizzi nella riqualificazione dell'area. Vimercati contatta Bertoli e quest'ultimo terrebbe i legami con l'attuale sindaco di Sesto, Giorgio Oldrini.

L'articolo integrale:



Nessun commento: