martedì 2 settembre 2008

Abate Antonio Martino da Gàlatro




1818
8 giugno: nasce a Gàlatro (Reggio Cal.) da Domenico e da Francesca Sorrentino, terzogenito di una famiglia in buone condizioni economiche.

1842
settembre: viene ordinato sacerdote nella cattedrale di Mileto.

1849
giugno: viene condannato in contumacia a quattro anni di reclusione per aver ‘cospirato’ contro il regime borbonico. Latitanza.

1850
febbraio: viene arrestato;
marzo: evade dal carcere;
luglio: è riportato in carcere, ma rievade.

1851
Scrive la Pasquinata per il canonicato di Cinquefrondi. Viene ricondotto in carcere. Gli viene inflitta una seconda condanna per le evasioni.

1856
22 gennaio: gode dell’amnistia concessa per la nascita di Maria di Borbone e lascia il carcere.

1860
Compone La Calabria a sua madre Italia.

1866
dicembre: compone Il Paternoster dei liberali. È amministratore presso la casa del marchese Nunziante, a S. Ferdinando, donde in seguito viene licenziato per aver satireggiato con La gonnella contro la marchesa.

1867
novembre: compone L’agonia d’Italia e Il testamento di nostra madre.

1873
Viene nominato arciprete di Caridà e sovrintendente scolastico.

1874
Scrive La preghiera del calabrese al Padre eterno.

1879
Compone le Poesie sacre.

1884
17 marzo: muore a Gàlatro.


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