lunedì 5 aprile 2010

Quelli che amano le fidanzate non si fanno adescare dalle zoccole



Di Pietro ha fatto una battuta sui "grillini" che hanno corso in Piemonte:

"una sconfitta del centrosinistra non può essere imputata agli amici di Beppe Grillo perché loro rappresentano il fronte della protesta pura. Noi cercheremo di coinvolgere anche loro nel buon governo. Io sento molto - ha concluso Di Pietro - la responsabilità della costruzione di una coalizione per il governo del paese assumendo il ruolo di coprotagonista insieme al Pd". "Si tratta di un partito di protesta -afferma il leader Idv - che io rispetto e non criminalizzo, il mio compito è recuperare quella protesta".

(Antonio Di Pietro a Sky.it, 29 marzo, 2010)


Antonio Di Pietro ha detto che cercherà di coinvolgervi nel suo progetto di buon governo.

Il progetto di Di Pietro, glielo abbiamo fatto noi. Lui è nato dalla Rete seguendo quello che scrivevamo noi sul blog. Prima della Rete aveva metà dei voti, poi ha viaggiato sulle nostre idee. Almeno questo ce lo deve. La Rete ha mandato sia Sonia Alfano che Luigi De Magistris in Europa (eletti da indipendenti nelle liste IDV, ndr). Come fa Di Pietro a dire che lui adesso ha un piano di governo e noi no? Lui è una persona perbene, ma noi non abbiamo niente da condividere con un progetto politico come il suo, dall’alto. Perché il nostro parte dal basso.

(Beppe Grillo, intervista a Sky.it, 30 marzo, 2010)


Luigi de Magistris è stato eletto con i voti dell'Italia dei Valori e del blog. L'obiettivo era di avere un eurodeputato a Bruxelles e non in televisione. Fare luce sui capitali mafiosi in Europa e sui finanziamenti europei in Italia. Attraverso la Rete, ogni giorno. Un lavoro che fatto a tempo pieno non consentirebbe neppure di vedere la famiglia. E' stato eletto come indipendente e poi ha preso la tessera IDV. Parla a nome del MoVimento 5 Stelle senza averne l'autorità. Il popolo viola (chi è?) con le manifestazioni sovvenzionate dai partiti è per lui un punto di rifermento.
De Magistris il 26 marzo scorso ha pure preso la tessera, finalmente. Si è iscritto a Napoli. Ma quando si parla di Grillo e dei grillini, risponde ben diversamente dal leader dell'Idv.
Dice, infatti: «Noi dobbiamo essere il ponte di collegamento con il movimento di Grillo e non solo. Dobbiamo essere il perno di congiunzione con tutti i movimenti. Il popolo viola. Il popolo che era alla meravigliosa manifestazione del 5 dicembre scorso. Chi non è andato a votare. Dobbiamo dialogare con tutti loro. E io ho intenzione di fare passi politici e concreti, tutti in questo senso»". I passi, se li faccia da solo.

Il Blog di Beppe Grillo, 1 aprile 2010



“Loro dell’IDV” di Limbiate sembra che abbiano aggiustato il tiro: i voti del Movimento 5 Stelle non sono più voti “loro” ma, almeno in parte, sono voti condominiali [v. Noi amiamo Bebbe (sic) Grillo; controllare ciò che fa il computer, please; ndr]. Quanti sarebbero i loro millesimi, non lo dicono. In un post che sembra essere una risposta al mio I voti sono come le fidanzate..., tralasciano di mostrarsi offesi per quanto ho detto di loro, precisano che non accusano Beppe Grillo di aver rubato voti al centro-sinistra (mai attribuito a “loro dell’IDV” di Limbiate di farci questa accusa) e non si rammaricano per lo straordinario successo ecc., ma, suvvia, i voti dati alle cinque stelle non è che valgano un granché: sono solo voti di protesta, sarebbe meglio se fossero dati a “loro dell’IDV”. “Loro” dicono che auspicano che anche a Limbiate il Movimento nasca presto, perché vorrebbero interloquire, e titum e titera, e, a piene mani, foto e video con Grillo e Di Pietro; però preferirebbero un travaso, tanto che per facilitarlo sarebbero disposti ad aprire le loro liste “a chiunque, in forma indipendente e senza vincoli di partito, ci chieda di potersi candidare al consiglio comunale, per portare nelle istituzioni locali i valori del movimento di Grillo”.

Chissà chi sarebbe effettivamente compreso in quel "chiunque", chissà se vi rientrerebbe anche uno come me, che “denota un evidente comportamento isterico compulsivo”…? Per quanto mi riguarda, confesso che propenderei piuttosto per l’abulia e forse addirittura per la più nera depressione, constatando che anche nel momento in cui vorrebbe mostrare intelligenza politica e grande senso tattico, qualcuno non può fare a meno di conformare a sé il mondo e di credere che anche il Movimento 5 Stelle abbia dei “valori” da portare di qua e di là, e non dei progetti precisi che si potrebbero attuare subito, fra i quali vi è anche quello di cacciare dalle istituzioni quelli che (stando al governo o all’opposizione, non importa) le occupano da troppi anni…

Mah… È noto che io non ho alcuna intelligenza politica e nessun senso tattico, né grande né piccolo; e quindi, per quanto mi riguarda, ribadisco quello che da sempre dico sull’IDV di Limbiate:

1) l’IDV di Limbiate è solo l’agenzia locale in franchising di un marchio che circa un anno fa era in espansione sul mercato politico. In questa agenzia hanno trovato il loro naturale collocamento:

a) semianalfabeti che si erano illusi di essere qualcuno nel centro-destra; richiamati brutalmente al rispetto delle funzioni assegnate alle loro reali dimensioni (rappresentare il nulla), hanno trovato nell’IDV una sigla che, pur di rendersi visibile, era disposta ad accogliere chiunque già disponesse di una qualunque visibilità;

b) miseri arrivisti che come tali erano stati segati nel PD; abbandonato questo partito in piena campagna elettorale per le provinciali del 2009, hanno indossato la casacca nuova dell’IDV, ma hanno continuato a giocare alla vecchia maniera;

2) ovviamente, un personale politico con le caratteristiche descritte in a) e in b), pur avendo anni e anni di anzianità nel consiglio comunale, è del tutto ignorante di qualsiasi procedura amministrativa;

3) la conseguenza ferreamente determinata è che la capacità di queste persone di (e soprattutto il loro interesse a) difendere l’ambiente dall’aggressione, per esempio, della speculazione edilizia, è zero;

4) infatti, il centro-destra può tranquillamente reiterare interventi edilizi i quali, oltre che distruggere l’ambiente, nascondono (ma solo a chi non vuol vedere) autentiche truffe, anche per svariati milioni di euro, ai danni della cassa pubblica;

5) queste truffe, regolarmente organizzate con la collaborazione e/o la connivenza del PD, regolarmente passano sotto il naso dei consiglieri del partito del più famoso Pubblico Ministero di Mani Pulite, senza che se ne accorgano (quindi, semianalfabetismo non solo funzionale, ma anche politico);

6) quando finalmente si accorgono di qualcosa, costoro dimostrano di essere pusillanimi: messi sull’avviso dai discorsi di qualche cittadino, che gli arrivano per interposta persona, magari fanno un po’ di scena nel consiglio comunale sfruttando in modo maldestro qualche brandello di questi discorsi, ma si guardano bene dall’agire di conseguenza denunciando all’autorità giudiziaria ciò che dovrebbe essere denunciato;

7) dopo l’exploit delle elezioni provinciali del 2009, tutta questa gente, poiché certe abitudini contratte nei partiti di provenienza non si perdono facilmente, ha offerto di sé l'ennesimo desolante spettacolo di mostrarsi impegnata soprattutto a scannarsi vicendevolmente su chi dovrebbe essere il candidato sindaco dell’IDV e su chi sarebbe il legittimo portavoce del “partito”; intanto tutte le occasioni per far saltare il banco tenuto dal PDL e dal PDmenoelle, sono state mancate.

E quindi, la differenza dei capataces dell’IDV di Limbiate dal Movimento 5 Stelle non potrebbe essere più radicale. Chi si colloca nel Movimento (che è un movimento e non una sigla partitica, e non è “il movimento di Grillo": Beppe è uno) ha un altro modo di concepire la politica, e soprattutto di farla. Dice bene Beppe: per noi la politica si fa dal basso, e, aggiungo io, discende da tutta un’antropologia che è l’opposto del modo di pensare e di vivere la politica tipico dei personaggi di cui sopra. Naturalmente qualsiasi antropologia, qualsiasi modo di pensare e di agire, non sono determinati da un’impronta genetica: sono bensì il risultato di evoluzioni storiche spesso molto dolorose, e tutti, anche i partiti, potrebbero (teoricamente) cambiare radicalmente la loro vita e i loro pensieri. In certi casi, però, sembra davvero impossibile. Per esempio, quando si ammette che nella società c’è del nuovo solo dopo che le elezioni lo hanno mostrato, significa che non si è attrezzati per notare il cambiamento mentre si sta svolgendo, significa anzi che non si ha nemmeno la coscienza della necessità del cambiamento.

Qui a Limbiate, per esempio, per l’imbecillità e per l’invidia politica di alcuni minuscoli politicanti [v. L’invidia è peggiore dell’odio. Piccola scelta di passi di Max Horkheimer sull’educazione politica], negli ultimi due anni e mezzo sono state allegramente buttate al vento tutte le occasioni per provocare un cambiamento (questa è l’azione politica), che invero vi è stato, ma solo come consolidamento della forza del centro destra: vedi i risultati di una settimana fa, che non vi sarebbero stati se i politicanti di cui sopra avessero accettato di impostare un’azione coordinata e continuativa per cercare di distruggere la credibilità delle cose fatte da coloro che, per l’appunto con le cose che fanno, sono in grado di indirizzare a loro favore lo spirito pubblico. Altro che recitare stucchevolmente: “Non avete fatto questo, non avete fatto quest’altro…”!

Decidersi ad ammettere che il nuovo esiste, e già pretendere di dargli la forma più consona alle proprie aspirazioni elettorali, quando ormai manca solo un anno alle elezioni comunali, non sembra esattamente un’iniziativa politica, seppure tardiva. Sembra piuttosto un tentativo di adescamento. E allora, finché l’IDV di Limbiate si tiene in casa delle zoccole politiche come Campisi, Cannarozzo e Laverde, non credo proprio che sia possibile "interloquire".


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