
domenica 19 gennaio 2014
Incentivi per progettare di riempire le buche stradali ed imbiancare le aule scolastiche

Nel centrosinistra di Limbiate
forse solo un moccioso maleducato ha sentito nominare il più radicale degli
economisti borghesi, ma questo non è un problema. Anche senza aver letto la Teoria generale
dell'occupazione, dell'interesse e della moneta e Le conseguenze economiche della pace, il nostro centrosinistra è famoso per
essere un densissimo concentrato di intelligenza creatrice ed anzi fantasiosa. Ma
Keynes formulava il suo consiglio al tempo della Grande Crisi cominciata nel 1929,
noi invece siamo nel terzo millennio. Allora, bastava mettere in squadra degli
operaiacci disoccupati, fornirli di badili e picconi e metterli all’opra.
Oggidì, invece, anche il riempimento delle buche non può non avere delle fasi
preparatorie elaborate e complesse. Ecco allora che nel settore guidato dal
serafico assessore Alberti, anche quando si tratta di stendere due dita di
macadam, il consiglio di Lord Keynes viene applicato con la sofisticazione che i tempi
moderni richiedono.
Per riempire le
buche stradali serve un progetto. Quindi (ecco come il pensiero di Keynes viene applicato in modo innovativo,
seppure inconsapevolmente, qui da noi), non appena si contano cinque o sei
buche, un rubizzo geometra con la
P.O. (e lo stipendio) da dirigente stende una relazione per la Giunta Comunale, poi si costituisce
un gruppo di lavoro (immancabilmente guidato dal rubizzo geometra), si compulsano
non meno di cinque o sei digesti della scienza giuridico-amministrativa, si fanno
rilievi geologici, geotecnici, idrogeologici e per maggior scrupolo
anche idraulici, si compiono misurazioni
e calcoli econometrici, si riempiono scartoffie prestampate per uno spessore di
alcuni decimetri, si elaborano determinazioni con le quali, tra l’altro, si
decreta che le buche sono “profonde”, si contattano ditte, si confrontano
offerte, si decide, alla luce di ponderate valutazioni giuridico-economiche, a
chi affidare i lavori, la cui esecuzione poi sarà controllata de visu ed
infine certificata… [v. nell’Albo Pretorio on line, fra le altre, le Determinazioni
S03 n. 92, 102 e 163 del 2013].
Visto quale colpo di volano si
può dare al lavoro di alcuni geometri, quando si mette in atto creativamente,
anche senza saperlo, un consiglio dell’economista del Circolo di Bloomsbury? E, si badi, a tutto questo fervoroso lavorìo
(mi scuso se per mia ignoranza ho omesso qualche passaggio) ci si dedica, per
esempio, anche quando si tratta di imbiancare le pareti delle aule scolastiche.
Ora nessuno può negare che tutto questo darsi da fare progettuale richiede uno sforzo eccezionale e tempi necessariamente lunghi. Ma come si può fare affinché alcuni geometri si accollino un impegno che va ben
al di là delle normali mansioni alle quali sono tenuti? È fuori discussione che
un carico di lavoro di tal fatta deve essere adeguatamente compensato. Il Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro prevede l’incentivo
alla progettazione, dunque a dirigenti, progettisti, direttori dei lavori,
certificatori di regolare esecuzione sia assegnato questo incentivo! Pas de problème se la Corte dei Conti coltiva la bizzarria di sostenere che l’incentivo alla progettazione può essere assegnato solo nel caso di un’attività effettivamente progettuale. La Corte, si sa, è piena di personaggi
alquanto originali.
Quelle screanzate delle mamme devono
moderare le loro pretese. La smettano di sfruculiare. Si sforzino di capire
che, in questi tempi di crisi, serve la creatività diuturnamente raccomandata
da un ex assessore. Anche le mamme possono dare un colpo di volano all’economia
(domestica). Appena smette di piovere, approfittino delle buche per fare come
la bella signora della fotografia.
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