Si tratta di un compromesso firmato il 14 novembre 2008 per l’acquisto, da parte di Binasco o di “una società da designare”, dell’immobile di viale Italia 466/468 di Sesto San Giovanni, di proprietà di Di Caterina. Il documento fissa una caparra di due milioni di euro in favore del venditore. L’anomalia, secondo i pm, sta nella postilla scritta a penna dallo stesso Binasco: “La parte promittente acquirente si riserva in qualsiasi momento prima della stipula del contratto definitivo di vendita di rinunciare mediante semplice comunicazione scritta alla parte promittente venditrice all’acquisto del bene con sola rinuncia della caparra confirmatoria versata”.
L’articolo integrale:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/31/ecco-il-documento-che-accusa-penati-due-milioni-di-euro-travestiti-da-caparra/154500/
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