mercoledì 21 settembre 2011

Penati, Monza vuole le carte di Tarantini. Intrecci tra l'indagine di Bari e il "sistema Sesto"




Arriveranno a Monza le carte della procura di Bari sulla rete di favori e appalti che ruotava intorno a Gianpaolo Tarantini. Il pm Walter Mapelli, titolare del fascicolo sul "Sistema Sesto", chiederà ai colleghi del capoluogo pugliese il fascicolo con atti e intercettazioni relativi al procedimento in cui è indagato tra gli altri Tarantini. Il faccendiere tentava di raccomandare presso aziende di Stato come Finmeccanica e altri enti pubblici come la Protezione civile l'immobiliarista pugliese Enrico Intini, imprenditore vicino al PD (...).

È proprio Enrico Intini, il trait d'union tra l'inchiesta di Bari e quella di Monza. A Sesto, l'immobiliarista pugliese che ha realizzato diverse residenze, è uno dei finanziatori di Penati, attraverso la sua associazione "Fare Metropoli", solo uno dei filoni su cui si concentra l'attenzione degli investigatori. Dopo le nuove rivelazioni del suo principale accusatore Pietro Di Caterina, Penati - accusato di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti - passa al contrattacco e si difende: "Quella della Serravalle fu un'operazione inconfutabile che sbloccò la realizzazione di Brebemi, Tem e Pedemontana. Che ha arricchito la Provincia perché ha mantenuto un patrimonio che vale più del doppio di quando lo presi in consegna. Forse è proprio questo che dà fastidio".

L’articolo integrale:

http://www.repubblica.it/politica/2011/09/21/news/penati_tarantini-21976336/?ref=HREC1-7


V. anche Oldrini: «Sistema Sesto? Magari»


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