domenica 24 giugno 2012

Come è stata uccellata l’Italia dei Valori bollati e dei sali e tabacchi






Sono ancora debitore di una replica alla piccata “risposta” di Michelangelo Campisi [v. http://www.facebook.com/groups/limbiateatuttoblog/permalink/429155123791495]. Poiché la questione dell’emendamento dell’IDV mi consente di mettere in luce alcuni fatti che hanno un significato di portata generale, preferisco dividere la replica in due parti. La prima è la seguente.
Non ho risposto subito, per i seguenti motivi. Innanzitutto, nel verificare quali fossero le voci del Bilancio previsionale che lo striminzito e sgrammaticato emendamento proponeva di modificare, ho scoperto che non solo nel documento cartaceo, ma anche nel file dal quale lo avevo ricavato (quello pubblicato sul sito web del Comune) mancava una pagina, la n. 22. In realtà, le voci richiamate dall’emendamento con i soli codici erano riportate in pagine che non mancavano, tuttavia la scoperta, che ho fatto fare anche all’apparato amministrativo comunale, è in gran parte all’origine di quanto è avvenuto nel Consiglio comunale di mercoledì 20 giugno [v. A testa bassa, di corsa verso il precipizio]. Inoltre, volevo aspettare di verificare se, eventualmente, nel Consiglio comunale l’IDV avrebbe o no ribadito la sua proposta, sulla quale il Collegio del revisori dei conti aveva espresso un parere sfavorevole. Chissà, forse una difesa dell’emendamento mi avrebbe imposto di modificare il mio giudizio sull'IDV.
Invece, la verifica delle voci di bilancio mi ha confermato innanzitutto che l’IDV, per ignoranza crassa e per dissennatezza, si è affidata per la stesura dell’emendamento al ragioniere comunale. Questi (come poi ho saputo direttamente da Errico Califano, referente locale dei bosses provinciali dell’IDV, che ha steso l’emendamento), per ridurre del 50% l’aumento della tariffa per il trasporto scolastico aveva suggerito le seguenti modifiche:

- 25.000 € di minori entrate alla voce “trasporto alunni”,

- da compensare con 10.000 € di minori spese (su un totale di 146.500) alla voce “prestazioni di servizi” (per la lobby dei commercianti; tutto il capitolo delle provvidenze per i commercianti, l'anno scorso ammontava a 10.000 €),

- e 15.000 di maggiori entrate alla voce “sanzioni amm.ve per violazione del codice della strada”.

Apparentemente, il bilancio era rimasto in perfetto equilibrio. In realtà il ragioniere comunale aveva uccellato l’IDV, perché le entrate da sanzioni amministrative per violazione del Codice della strada sono vincolate, complessivamente nella misura del 50%, per spese di sostituzione, ammodernamento e manutenzione della segnaletica stradale, acquisto di automezzi ed altri mezzi per il corpo di polizia locale, interventi per la sicurezza stradale a favore degli utenti più deboli, ecc. (Codice della Strada, art. 208 c. 4) e solo il restante 50%, quindi, può essere destinato al finanziamento di altre spese. Ne deriva che per avere a disposizione 15.000 € da destinare a spese diverse da quelle che ho sommariamente richiamate, il maggiore incasso dalle sanzioni dovrebbe essere di 30.000 €.
Dico che l’IDV è stata uccellata dal ragioniere comunale perché costui sa bene che esiste questo vincolo, dal momento che il Bilancio previsionale contiene, per un obbligo di legge (e si trova a p. 47), un “Elenco delle spese finanziate con i proventi delle sanzioni amministrative per violazioni del Codice della Strada”. Ovviamente, uccellato Califano e l’IDV, Cogliati doveva rilasciare anche un parere “favorevole”, perché il compito di esprimerne uno sfavorevole, del quale servirsi per giustificare il rifiuto della Giunta di portare in discussione l’emendamento, era stato assegnato ai revisori dei conti. L’autorevolezza assiomatica attribuita a questo organo era quanto di meglio si potesse disporre per annichilire le velleità dell’IDV di attribuirsi il merito politico di una modifica al bilancio come frutto della sua pressione (interna) sul centrosinistra.
 Trattandosi di un emendamento che creava un disequilibrio di bilancio, un “parere sfavorevole” dei revisori era addirittura scontato, ma l’obiettivo non era tanto di rifiutare una riduzione della tariffa del trasporto scolastico, quanto di non mostrare che il PD può essere condizionato da parte dei suoi alleati (inessenziali per la maggioranza numerica nel Consiglio comunale). L'escamotage che può tacitare le velleità di dialettica interna al centrosinistra, in modo che l'esclusività del comando effettivo nel centrosinistra resti nelle mani del PD, è il seguente: una riduzione dell'aumento previsto, ma solo pro-forma; infatti, nel Consiglio comunale del 20 giugno il sindaco ha annunciato che la sua Giunta deciderà di scaglionare l’aumento in questione sulla base delle fasce di reddito ISEE. (Dirò in un prossimo articolo quali effetti negativi questo provvedimento potrebbe avere).
Poiché, quindi, l’obiettivo vero era quello di non far discutere in Consiglio comunale una modifica al Bilancio previsionale su proposta di una parte della maggioranza, i revisori dei conti si sono ben guardati dal rispettare l’art. 239, comma 1, lettera b), che dice che “nei pareri sono suggerite all’organo consiliare tutte le misure atte ad assicurare l’attendibilità delle impostazioni”; vale a dire che i revisori si sono ben guardati dal suggerire, per esempio, di diminuire le spese a favore della lobby dei commercianti di 20.000 € e di aumentare l’entrata dalle multe per le violazioni al Codice della strada di 10.000 €. È chiaro che con un certo tipo di interlocutore una formulazione sballata e nient’affatto argomentativa come la seguente funziona benissimo: “Si tratta di minori entrate correnti di carattere continuativo a fronte di minori spese e maggiori entrate correnti non di carattere continuativo”. In realtà, le tariffe scolastiche non sono un’entrata continuativa, la spesa per il servizio non è una spesa continuativa (l’anno prossimo il servizio potrebbe addirittura essere abolito!), il servizio non è obbligatorio, visto che secondo la giunta è un servizio a domanda individuale; ma chi non dispone di cultura, ma solo di “culturismo”, di fronte a quel “parere” non può che restare paralizzato a bocca aperta (l’artefice dell’iniziativa dell’IDV è stato, infatti, il palestrato Califano e non il giovane ragioniere Arcerito).
Incredibilmente, questa manovra che ha svuotato totalmente l’iniziativa dell’IDV ha riempito di gioia il consigliere dell’IDV Arcerito e il mandatario Califano, che la sera del 19 giugno, durante il Consiglio comunale, di fronte a me non solo hanno difeso chi manifestamente li aveva uccellati, ma hanno anche sostenuto che la loro iniziativa aveva creato scompiglio nella maggioranza, tanto che la sera successiva questa avrebbe presentato un suo provvedimento di sostanziale accoglimento delle loro proposte. Il contenuto di questo provvedimento, tuttavia, secondo i due doveva restare segreto fino al giorno successivo. Una capacità di ragionamento politico che definire spettacolare è davvero poco!
Era chiaro che l’Italia dei Valori bollati e dei Sali e tabacchi il giorno dopo non avrebbe minimamente difeso il suo emendamento; anzi, Arcerito era uno dei tre consiglieri assenti che, uscita dall’aula la minoranza di centro-destra, hanno impedito al centrosinistra di raggiungere il numero legale per poter proseguire la seduta del Consiglio.

Non vale la pena di dilungarsi oltre. I fatti e le considerazioni che ho appena esposto chiariscono molto bene, mi sembra:

- a) il livello della cura con la quale l’apparato comunale prepara documenti importanti come il Bilancio Previsionale;

- b) quale sia il grado di lealtà verso l’istituzione, i consiglieri comunali e i cittadini  di dirigenti ed organi che si riempiono le tasche con i profumatissimi stipendi che paghiamo noi cittadini, e con quanto scrupolo costoro svolgano le loro funzioni;

- c) a quale bassezza sia precipitata la politica locale, se un ragazzino senza preparazione, intelligenza e, ovviamente, spessore politico, per essere riuscito ad infilarsi nella lista giusta ed aver ottenuto un certo numero di “X” sul proprio nome, prende, o piuttosto facilita ad altri il prendere, decisioni per tutti noi, e si fa preparare la pappa da un culturista;

- d) quale sia, almeno qui a Limbiate, la natura dell’IDV e di tutti i suoi iscritti, che consentono a qualcuno che non si eleva, quanto a funzioni politiche, al di sopra di un campiere, di essere il referente politico che a loro nome intrattiene rapporti come quelli descritti sopra con la Giunta, con i dirigenti del Comune, con i revisori dei conti;

- e) quale sia il grado della sottomissione al PD che i suoi alleati accettano di subire, poiché anche l’Asinistra subisce e accetta la stessa sorte dell'IDV (Limbiate Solidale con i benestanti e con i ricchi, invece, è solo una costola del PD). 



Trascrivo le norme sui compiti dell'organo di revisione 


1. L'organo dei revisione svolge le seguenti funzioni:
a) attività di collaborazione con l'organo consiliare secondo le disposizioni dello statuto e del regolamento;
b) pareri sulla proposta di bilancio di previsione e dei documenti allegati e sulle variazioni di bilancio. Nei pareri è espresso un motivato giudizio di congruità, di coerenza e di attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti, anche tenuto conto del parere espresso dal responsabile del servizio finanziario ai sensi dell'articolo 153, delle variazioni rispetto all'anno precedente, dell'applicazione dei parametri di deficitarietà strutturale e di ogni altro elemento utile. Nei pareri sono suggerite all'organo consiliare tutte le misure atte ad assicurare l'attendibilità delle impostazioni. I pareri sono obbligatori. L'organo consiliare è tenuto ad adottare i provvedimenti conseguenti o a motivare adeguatamente la mancata adozione delle misure proposte dall'organo di revisione;
[…]

[…]
7. Gli enti assicurano ai cittadini ed agli organismi di partecipazione, di cui all'articolo 8, la conoscenza dei contenuti significativi e caratteristici del bilancio annuale e dei suoi allegati con le modalità previste dallo statuto e dai regolamenti.



Regolamento comunale di contabilita’ approvato con Deliberazione C.C. n. 68 dell’8 novembre 2007

Art. 12
Conoscenza dei contenuti del bilancio
(Art. 162, comma 7, del T.U. 18 agosto 2000, n. 267)
1. Al fine di assicurare ai cittadini ed agli organismi di partecipazione la conoscenza dei contenuti significativi e caratteristici del bilancio annuale e dei suoi allegati, in aggiunta alle prescrizioni previste dallo statuto e dai regolamenti, il responsabile dei servizi finanziari invia, entro 15 giorni dall’avvenuto deposito di cui al precedente art. 10, un estratto dello schema di bilancio annuale corredato della relazione del collegio dei revisori:
— agli organismi di partecipazione aventi sede nel comune;
2. Il responsabile dei servizi finanziari dà notizia ai cittadini dell’avvenuta deliberazione del bilancio con apposito avviso da affiggere all’albo pretorio e negli altri luoghi pubblici entro i 5 giorni successivi all’approvazione.
3. In presenza di emendamenti significativi allo schema di bilancio, la comunicazione di cui al comma 1 viene integrata entro tre giorni dalla loro presentazione.

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