giovedì 21 giugno 2012

Romeo è già tornato. Ora si chiama De Luca





Nell’articolo Un sindaco che ci è e ci fa: eletto dal centrosinistra rivendica l’eredità del suo predecessore di centro-destra, pubblicato quasi tre mesi fa, ho fatto un elenco sintetico dei principali atti che avevano caratterizzato fino a quella data la terza giunta Romeo:

1) l’omissione voluta ed organizzata della costituzione di parte civile del Comune di Limbiate nei processi contro la ‘Ndrangheta, cominciati nell’estate del 2011;

2) l’omissione delle denunce delle truffe ai danni della cassa pubblica, contenute nei vari P.I.I. varati dalla giunta di centro-destra;

3) la conferma dei funzionari che a Romeo avevano tenuto bordone nelle altre due consiliature;

4) l’adesione alla manovra messa in atto da Hi-tech/Euronics per coprire la tentata truffa degli OO.UU, pur di salvare il suo P.L. impugnato avanti il T.A.R. da alcuni privati e dalla Provincia di Monza;

5) la vicenda allucinante della decisione di cedere due scuole a Solaro con la conseguenza di essere obbligati a fare due mega Istituti Comprensivi (decisione che ha ribaltato quella presa da Romeo alla fine di giugno del 2010);

6) l’adesione, apparentemente alle farneticazioni del Comitato delle Pacciade, ma in realtà ai desideri di alcuni titolari e/o intermediari di rendite fondiarie, che manovrano il sedicente Comitato, con l’emissione di un provvedimento per impedire il montaggio di un impianto pirolitico (che, almeno per il momento, nessun falso ambientalista alla Mauro Varisco può classificare come inceneritore) - un provvedimento giudicato totalmente illegittimo e del tutto ingiustificato dal T.A.R. e quindi annullato, ma che è costato alla cassa pubblica 7.500 €;

7) le osservazioni semi-clandestine al P.T.C.P. della Provincia di Monza, ancora una volta per soddisfare le esigenze della speculazione edilizia e della rendita fondiaria urbana - osservazioni che preludono ad un P.G.T. orientato verso l’ulteriore incremento del consumo del suolo.

Dalla fine di marzo, si sono aggiunti altri numeri:

8) la vicenda, che mi ha riguardato personalmente, di un verbale di Consiglio Comunale prima negatomi e poi concessomi, ma quando ormai era imminente l’udienza avanti il TAR, al quale avevo fatto ricorso. Il TAR ha comunque condannato il Comune a rifondermi le spese che avevo sostenuto, e quindi la vicenda è costata al Comune, considerando anche le spese per il suo legale, circa 4.500 €;

9) il raddoppio, totalmente illegittimo, della tariffa per il trasporto scolastico: da 158 a 319 €!;

10) la maggiorazione particolarmente odiosa (+ 60% = + 420 €/anno per ogni famiglia!)  della tariffa per la refezione nel Centro Diurno Disabili;

11) l’aumento di tutte le altre tariffe per i cosiddetti “servizi a domanda individuale";

12) la dismissione, per ragioni di sicurezza, della linea tranviaria da e per Milano, annullata solo dopo che un mio articolo [La bufala dei finanziamenti per la “metrotramvia” Milano-Limbiate] aveva rivelato l'inesistenza dei finanziamenti fino al 60% della metrotranvia, l'inesistenza del progetto fra quelli da approvare da parte del C.I.P.E. e l'inesistenza dei finanziamenti del Comune di Milano per la manutenzione straordinaria della linea esistente. Tutto il gran parlare di una nuova linea di metrotranvia già finanziata al 60% era solo un'enorme, squallida bufala. E mentre per mesi anche il Comune di Limbiate aveva alimentato la bufala della metrotranvia, la linea esistente, già dichiarata inagibile, era marcita ancora di più! Ricollocata  la questione in un ambito un po' più veritiero e razionale,  nelle settimane successive ci si è rassegnati, anche per recuperare un po' di credito, a fare l'unica cosa sensata e possibile,  e sono stati avviati i lavori per un restauro, seppure molto limitato, con finanziamenti della Regione Lombardia;

13) la bufala cinicamente oltraggiosa per i cittadini meno abbienti e per tutto il Consiglio Comunale (al quale la presa per i fondelli è stata fatta approvare come misura concreta per sostenere le fasce di reddito più basse”!) dell’esenzione dall’addizionale comunale all’IRPEF per i redditi fino a 8.000 €, che è già stabilita da una legge dello Stato, poiché fino a quella cifra non si paga l’IRPEF!;

14) la presentazione delle linee-guida per la redazione del PGT, secondo le quali il consumo del suolo dovrebbe diminuire, nonostante siano previsti insediamenti produttivi e almeno un mega P.I.I. (in Via Ravenna, su un’area di circa 50.000 mq)!;

15) la vicenda grottesca e squallida del documento del Bilancio previsionale 2012, trasmesso, come ho fatto rilevare io, in forma incompleta ai consiglieri comunali – fatto la cui gravità è stata negata con argomentazioni tanto altezzose quanto puerili;

16) il rifiuto, esposto con protervia bovina, di discutere degli emendamenti della minoranza al Bilancio previsionale perché, “secondo la prassi” (e non secondo una legge!), sarebbero risultati inammissibili sulla base dei pareri del ragioniere comunale e dei revisori dei conti;

17) l’incapacità della maggioranza di garantire il numero legale per la validità della seduta del Consiglio Comunale che avrebbe dovuto approvare il Bilancio previsionale, dimostrata dall’uscita dall’aula della minoranza, mentre con grande spocchia si ostentavano i comportamenti descritti sinteticamente nei punti 15 e 16!;

18) la chiusura della seduta consiliare del 21 giugno, perché non c’era più il numero legale, ma senza che questo motivo fosse dichiarato e verbalizzato, e la riconvocazione per il 27 giugno.

Per quanto riguarda il punto 1): il Comune ha perso definitivamente, proprio come voleva, la possibilità di rivalersi sui condannati in quei processi per i danni morali e d’immagine subiti. Di certi affari, nei quali erano e sono implicati tutti i soggetti (fra immobiliaristi, ditte edili e progettisti) che si spartiscono il mercato immobiliare (accontentando pro-quota elettorale tutte le parti politiche), nei processi “Crimine-Infinito” non si è parlato. Appunto: come si voleva.
Per quanto riguarda il punto 2): il Comune continua, in ossequio agli speculatori di ogni risma, a non denunciare le molte illegittimità contenute in vari P.I.I. e P.L., e non tenta né di restituire quelle aree alle precedenti destinazioni (quasi tutte a “standard”) né di recuperare i milioni di euro che, mediante convenzioni attuative truffaldine, sono stati sottratti alla cassa pubblica. Ma sono fatti che ho già esposto alle Procure della Repubblica del Tribunale e della Corte dei Conti di Milano. Entrambe le Procure non hanno archiviato gli esposti. 
Per quanto riguarda il punto 3): i funzionari che hanno causato  al Comune  danni materiali o d’immagine con le vicende richiamate nei punti 1), 2), 4), 6), 8), 9), 13), 15) sono stati premiati con lauti compensi (da 12.000 a 17.500 € a testa)!
Per quanto riguarda il punto 4): il Comune non solo continua a prestarsi alle manovre mistificatrici di Hi-tech, ma addirittura vi aderisce invece di denunciarle alla magistratura, mistificando a sua volta che sarebbe la Provincia di Monza a bloccare il piano di lottizzazione e di recupero. Invece, giustamente, la Provincia si rifiuta di approvarlo per quanto di sua competenza e limitatamente agli aspetti palesemente illegittimi, che alla fine di questo mese saranno sanzionati come tali da una sentenza del T.A.R. Su questa questione, la motivazione (aberrante, sotto l’aspetto della legalità che il Comune dovrebbe difendere ad ogni costo) per giustificare una sostanziale adesione ad un tentativo di truffa è che, se il P.L. fosse attuato, il Comune incasserebbe alcune centinaia di migliaia di euro! Invece questi introiti sarebbero garantiti per il Comune anche se dal P.L. fossero eliminati gli aspetti illegittimi; e se Hi-tech, non riuscendo più a farne approvare anche le parti illegittime, volesse invece ritirare il suo P.L., sarebbe alquanto dubbio il suo diritto di ottenere in restituzione le somme versate spontaneamente con un impegno unilaterale.
Per quanto riguarda il punto 5): la delibera folle della Giunta è stata, nei fatti, annullata dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la legge sulla quale, oltretutto con un’enorme distorsione, si basava.
Per quanto riguarda i punti 6) e 8): sto scrivendo un esposto alla Corte dei Conti.
Per quanto riguarda i punti 7) e 14): è molto probabile che la Provincia di Monza non accetti le osservazioni del Comune sull’area di Via Ravenna, e di qualche privato-pubblico redditiero sulle sue aree vicine al Canale Villoresi, poiché deve anche seguire le osservazioni della Regione Lombardia, che per le aree agricole d’interesse strategico e gli ambiti di ricomposizione paesaggistica impongono di destinarvi quantità maggiori di quelle già previste dal P.T.C.P.
Per quanto riguarda il punto 9): l’Asinistra di Limbiate, l’Italia dei Valori bollati e dei sali e tabacchi e l’ormai collaborazionista (o almeno badogliano) Comitato Scuola Città, avrebbero ottenuto una modesta riduzione dell’aumento, ma non è escluso che si riesca a fare una class action contro il Comune con l’obiettivo di ottenere che il TAR imponga l’istituzione di un servizio gratuito di trasporto scolastico.
Per quanto riguarda i punti 10), 11) e 13): tutta la giunta, ma in particolare la Ripamonti, la Basso, De Luca e Cosentino si sono squalificati per tutta la vita.
Per quanto riguarda il punto 12): De Luca, Tatti e Ti-che-te-tarchett-i-ball (di Limbiate) e De Nicola e Maran (di Milano), tutti coinvolti nella figura escrementizia che, anche se non viene ammesso, hanno dovuto subire dopo il mio articolo (ma De Nicola ha dichiarato che d'ora in avanti sulla questione procederà con i piedi di piombo!), di sicuro non potranno più continuare con la bufala dei finanziamenti per la metrotranvia.
 Per quanto riguarda i punti 15), 16), 17) e 18): la questione non è stata affatto chiusa con il Consiglio Comunale del 21 giugno. Il centrosinistra ancora non è riuscito a salvarsi. È solo riuscito ad aggrapparsi all’orlo del precipizio, sul quale sta pericolosamente oscillando.


Ecco, quelli richiamati sopra sono i tratti principali che descrivono il quadro del terzo mandato di Romeo come sindaco di Limbiate. Quale punto sarebbe, se non nella sostanza, almeno nello stile, un cambiamento reale rispetto ai dieci anni precedenti? Sembra proprio nessuno. E quindi, se questa giunta cadesse, come farebbe Romeo a tornare, visto che è già qui? Ha solo un nome nuovo: De Luca.

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