venerdì 15 giugno 2012

Il fiscalismo moderno è il miglior sistema per rendere l’operaio sottomesso, frugale, laborioso e… sovraccarico di lavoro


Karl Marx (1818-1883)



Poiché il debito pubblico ha il suo sostegno nelle entrate dello Stato che debbono coprire i pagamenti annui d’interessi, ecc., il sistema tributario moderno è diventato l’integramento necessario del sistema dei prestiti nazionali. I prestiti mettono i governi in grado di affrontare spese straordinarie senza che il contribuente ne risenta immediatamente, ma richiedono tuttavia un aumento delle imposte in seguito. D’altra parte, l’aumento delle imposte causate dall’accumularsi di debiti contratti l’uno dopo l’altro costringe il governo a contrarre sempre nuovi prestiti quando si presentano spese straordinarie. Il fiscalismo moderno, il cui perno è costituito dalle imposte sui mezzi di sussistenza di prima necessità (quindi dal rincaro di questi), porta perciò in se stesso il germe della progressione automatica. Dunque il sovraccarico d’imposte non è un incidente, ma anzi è il principio. Questo sistema è stato inaugurato la prima volta in Olanda, e il gran patriota De Witt[1] l’ha quindi celebrato nelle sue Massime come il miglior sistema per rendere l’operaio sottomesso, frugale, laborioso e… sovraccarico di lavoro.

Karl Marx, Il Capitale, Libro I, cap. 24; trad. italiana a cura di Delio Cantimori, Editori Riuniti, Roma 1970, I3, pp. 215-16.



[1] Jan De Witt (1625-1672), statista olandese. Capo della borghesia dei Paesi Bassi,  guidò la lotta contro l’Inghilterra e la Francia,  nonché l’opposizione alla casa d’Orange. 


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