Un
altro capitolo della “sobillazione dall’alto” alla maniera dei “Boia chi molla”
(1970, moti di Reggio Calabria), periodicamente riattivata dall’assessore provinciale
ai trasporti, De Nicola, seguito dal PD, da pseudo-giornalisti di paese disinformati e, purtroppo, anche da
alcuni “comitati”, è quello del presunto “scippo” dei finanziamenti per la Metrotramvia
Milano-Seregno. Anche in questo caso, lo “scippo” sarebbe
decretato dalla Legge di Stabilità 2014 che, trasformata dal governo in maxiemendamento
già approvato al Senato, prevederebbe la revoca dei fondi già assegnati ad
un’opera già appaltata.
Vale
la pena di riportare integralmente il testo del comma scippatore, con i link di
tutte le leggi che vi sono richiamate:
c. 60. All'articolo 46-ter
del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, il comma 5 è sostituito dai
seguenti:
«5. Al fine di garantire la
tempestiva realizzazione delle opere Expo indispensabili per l'Evento e per far
fronte al mancato contributo in conto impianti dovuto dai soci inadempienti,
con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con
il Ministro dell'economia e delle finanze, su richiesta del Commissario Unico
di cui all'articolo 5 del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 giugno 2013, n. 71, sentiti gli enti
territoriali interessati, sono revocati e rifinalizzati i finanziamenti statali
relativi ad opere connesse all'Evento, già incluse in apposito allegato al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22
ottobre 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 277 del 26
novembre 2008, e successive modificazioni, ovvero previsti nell'ambito delle
opere di pertinenza del tavolo istituzionale comprensivo degli interventi
regionali e sovraregionali istituito con il citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22
ottobre 2008 e presieduto dal Presidente pro tempore della regione
Lombardia.
5-bis. Per l'attuazione del comma
5, i finanziamenti statali relativi alle opere di connessione infrastrutturale
del tavolo Lombardia di cui al predetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22
ottobre 2008 individuati con atto del Commissario Unico d'intesa con il
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti confluiscono in un apposito
fondo iscritto nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti – Direzione generale per lo sviluppo del territorio, la
programmazione ed i progetti internazionali denominato ”Fondo unico EXPO:
infrastrutture strategiche di connessione all'Expo 2015” e finalizzato alla
realizzazione delle opere indispensabili per lo svolgimento dell'Evento.
5-ter. Le somme di cui al comma 5-bis
sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate sul
Fondo unico Expo. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio».
Dunque,
i finanziamenti revocati e rifinalizzati
sono quelli per le opere connesse ad EXPO 2015 elencati in “apposito allegato” al DPCM 22 ottobre
2008 “e successive modificazioni”. Chi ha la pazienza di leggere l’allegato e
le successive modificazioni scopre
che né nell’originale né nelle modificazioni è elencata la Metrotramvia
Milano-Seregno, i cui finanziamenti quindi non sono affatto revocati dal comma 60 del
maxiemendamento.
Si
rivela, quindi, per la miserevole disinformazione propagandistica che è quella
diffusa per mezzo di giornali e giornalucoli, secondo la quale la presunta
revoca
«comporterebbe
il risarcimento (anche con i soldi dei milanesi) dell'azienda aggiudicataria
per un danno economico pari al 10% del valore dell'opera, circa 13 milioni di euro, nonché di tutte le attività già svolte,
dagli espropri alle progettazioni» (De Nicola su il
Giornale, 29 novembre 2013).
L’assessore De Nicola che, all’inizio del 2011, quando
ancora le “Metrotramvia” Milano-Limbiate non era nemmeno presa in
considerazione dai programmi di finanziamento del CIPE, si inventava un
finanziamento “già stanziato” che si rischiava di”perdere” per le
“inadempienze” dei Comuni (mentre nemmeno lui nulla faceva per almeno fermare
l’obsolescenza della linea, i cui materiali fissi e rotabili erano ormai
fradici – tanto da provocare di lì a poco il divieto di esercizio da parte
dell’USTIF), adesso si inventa anche la revoca di finanziamenti già stanziati dal CIPE (delibere n.
52/2008 e n. 67/2008 - ben prima quindi del DPCM per EXPO 2015), sulla base
della legge 21 dicembre 2001, n. 443
(cosiddetta “legge obiettivo”), tanto che il primo lotto funzionale della
Metrotramvia Milano-Seregno è stato già appaltato e il suo cantiere già aperto (e
quindi non rientra nemmeno fra le “revoche” previste dal comma 51 del
maxiemendamento, fra le quali rientra invece la Milano-Limbiate –
sulla quale v. Una
“metrotramvia” mai finanziata, quasi revocata, prioritaria per finta).
Purtroppo
molti si sono fatti letteralmente scaldare
non solo da De Nicola (Fratelli d’Italia), ma anche da molti politicanti di
centrosinistra, condannati a subire periodicamente l’iniziativa spregiudicata
di questo vecchio arnese della più squalificata destra fascista dalla loro
insipienza e soprattutto dall’essere sostanzialmente interni od omogenei alle
logiche speculative di chi è favorevole, certo, agli interventi pubblici sui trasporti, ma è interessato soprattutto agli affari edilizi che essi possono promuovere, facilitare, aumentare.
Ma
il presunto “scippo” dei finanziamenti per la Milano-Seregno, che
ancor più di quello che riguarderebbe la Milano-Limbiate è
inventato di sana pianta, dovrebbe suonare, finalmente, come un campanello
d’allarme per chi – vale a dire gli utenti ed i cittadini che non si rassegnano
a farsi manipolare dai partiti – non ha altri interessi se non quelli della
difesa dei trasporti pubblici. Un’attitudine critica nella considerazione della
questione delle metrotramvie consentirebbe,
forse, di riacquistare la propria
autonomia, di pensiero e di azione, per mettere in discussione anche l’operato
degli amministratori e dei politicanti locali.
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