venerdì 13 giugno 2008
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Se il mondo sociale mi riesce sopportabile, è perché posso indignarmi (Pierre Bourdieu,1990)
Lo “stato dell’ordine e della pubblica quiete” dà agli uomini quasi tutto: l’unica cosa che non dà è l’agire autonomo, che è un presupposto essenziale della vita umana. Una volta ottenuto questo, gli uomini cominciano a determinare da soli la propria vita, e così l’intera struttura è posta in contestazione. Ma finché l’attuale società esiste, ogni forma di attività autonoma completa sarà impossibile: ma già ora elementi di attività autonoma fra noi pongono in contestazione l’”ordine e la quiete pubblica" vigente. (…) Marx leggeva quasi ogni giorno una pagina di Shakespeare: e c’è una frase di Shakespeare che non dovremmo dimenticare: “Essere pronti è tutto”. Rudi Dutschke, 1968
- Bartleby!
- So chi siete, - mi rispose, senza neppur voltarsi, - e non ho nulla da dirvi.
- Non sono stato io che vi ho mandato qui, Bartleby, - risposi, amaramente addolorato dall’implicito sospetto. - E inoltre, per voi, questo non dovrebbe essere un posto infamante. Il fatto che vi troviate qui non vi disonora. E guardate, non è così triste come si potrebbe pensare. Guardatevi in giro: c’è il cielo, c’è dell’erba.
- So dove mi trovo - rispose, ma non volle dir altro.
Herman Melville, 1853
Mentre la vita politica nazionale, esposta al giudizio puntuale e penetrante di tutto il mondo politico nazionale ed internazionale, non consente di sottrarsi alla propria responsabilità politica e di eludere un chiaro ed esplicito giudizio negativo, la vita politica locale, invece, con i suoi compromessi nascosti, i suoi sotterfugi, il suo ambito ristretto, presenta molteplici esempi di scarso senso di responsabilità e di assenza o di ritardo o addirittura inefficacia delle manifestazioni di responsabilità politica, sia istituzionale che diffusa. Giuseppe Ugo Rescigno, 1967
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