[Il riso conferma i costumi]
Gli imbecilli dissacrino, è il loro mestiere. Capire che il riso comporta un grado elevato di complicità con il potere e l’ideologia dominanti, non è facile da concedere, ne convengo. Che il riso non castighi i costumi ma li confermi, è duro da ammettere. Ma è così. Il riso vale come critica solo se si aggiunge a una critica che non ride. Non può sostituirla. Debbo sapere che la tirannide è tragica. Solo quando ciò è ben chiaro, come in Shakespeare o in Beckett, allora posso permettermi di fare entrare i clowns.
[Da L’ospite ingrato primo e secondo, Casa Editrice Marietti, Casale Monferrato 1985, parte II, p. 215; (L’ospite ingrato "primo" era già stato pubblicato da De Donato editore-Leonardo da Vinci, Bari 1966)]
[V. la rubrica CRITICA DELLA CRITICA ACRITICA]
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