domenica 21 settembre 2008

[Spirito di scissione]


Contro uno che non ha capito un tubo nemmeno del Vangelo e, credendo che amore e consociativismo siano la stessa cosa, bestemmia il primo e il secondo mentre continua a fornicare col terzo, v.:

- [Spirito di scissione];
- Io vorrei ...

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venerdì 19 settembre 2008

Heaven

Simply Red



Everybody is trying to get to the bar
The name of the bar
The bar is called heaven
(Now) the band in heaven
They play my fav’rite song
They play it once again
They play it all night long

Heaven
Is the place
A place where nothing
Nothing ever happens

There is a party, everybody is there
Everyone will leave at exactly the same time
It’s hard to imagine that nothing at all
Could be so exciting, could be so much fun

Heaven
Is a place
A place where nothing
Nothing ever happens
Nothing ever happens

(Now) when this kiss is over it will start again
It will not be any different, it will be exactly the same
It’s hard to imagine that nothing at all
Could be so exciting, could be so much fun

Heaven
Is a place
A place where nothing
Nothing ever happens
Heaven
Is a place
A place where nothing
Nothing ever happens


Words and music Byrne/Harrison

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mercoledì 17 settembre 2008

Cialtronerie "Quattro Stagioni" di un cementificatore fallito e connivente

Salvatore Ricciardi

Millantato credito politico

È falso che il PD abbia collaborato “senza chiedere nessuna visibilità” al lavoro e alle spese per presentare ricorsi ed esposti sui famigerati “Programmi Integrati d’Intervento” di via Monte Sabotino e via Belluno. Per l’ennesima volta la Guida e Grande Timoniere di questo gruppetto, che si attribuisce il nome di Partito con la stessa disinvoltura con la quale Giacomo Casanova si attribuiva il titolo di “Cavaliere di Seingalt” (le parole non hanno padrone e per il loro uso non si pagano gabelle) - per l’ennesima volta tale Campisi millanta un credito politico che non può rivendicare [v. Idiozie di fine estate sul suo blog].

La visibilità il suo partito finto se l’è presa già alcuni mesi fa, prima delle elezioni politiche, quando ha stampato su un suo foglietto elettorale che il PD aveva presentato un esposto alla Corte dei conti. Era falso. Pura propaganda elettorale. Era esattamente ciò da cui aborrivano ed aborrono.

A quell’epoca, come sempre, questo stratega e la sua squadretta di guerrieri della via Pál, all’occorrenza estraevano dal loro kit di “oppositori” alcune frasette contro la “cementificazione”, ma si disinteressavano totalmente sia del lavoro per approfondire la conoscenza specifica dei PP.II.II. (fondamentale, per chi non si accontenta di frasi fatte, per individuare i punti deboli da attaccare), sia del lavoro per trovare i modi (e le sedi, che non si trovano nella sala consiliare) con i quali è realmente possibile farli saltare, nonché del lavoro per mantenere vivi l’attenzione e il sostegno dei cittadini, e per trovare i finanziamenti necessari - poiché per le spese non sarebbero certo bastati i loro “gettoni”.

I giovanotti erano invece interessati a inventarsi una tribunetta dalla quale chiedere qualche voto in più. A tal punto che la loro Guida e Grande Timoniere, convinto sostenitore anche delle peggiori forme di realpolitik, a chi gli rimproverava la frottola ignobile, rispose con un sorrisetto di compatimento che… suvvia, si sa che in campagna elettorale per raccogliere voti si raccontano balle!

Ho già ricordato [v. il post Chi si batte contro lo scempio del territorio e il malaffare dei Piani Integrati d’Intervento di Via Monte Sabotino e di Via Belluno] di aver scritto queste cose QUASI TRE MESI FA, nel post Gavroche nella Villa Mella]. Senza alcuna smentita.


Notabili paesani

Quindi, se costoro hanno speso migliaia di euro, li hanno spesi solo per coltivare il loro orticello, per tentare di mettere in piedi un partito che come tale è inesistente e funziona solo come comitato elettorale che alcuni notabili paesani, per mantenere la loro visibilità, usano tra un’elezione e l’altra come veicolo di polemiche verbali fittizie. Non è il caso, in questo momento, di dilungarsi sulla natura e la funzione di simili “formazioni politiche”, e quindi rinvio all’estratto di un classico della sociologia politica che ho messo in questo blog qualche tempo fa: [Formazione della volontà politica].

Nel Consiglio Comunale gli appartenenti alla cosa che attualmente si chiama PD si sono distinti solo per sconfortante pressapochismo. Le poche critiche puntuali certo non sono venute da loro. Fuori dal Consiglio in questi mesi si sono dedicati esclusivamente a mettere in moto il loro giocattolino, come del resto lo stesso Grande Timoniere dichiara. Altro che “fare opinione”! Hanno bisogno di un paio d’anni per crescere; dopo ci diranno infine di cosa si interesseranno… in vista delle elezioni. Ad ogni seduta del consiglio comunale naturalmente blaterano all’impronta su tutto lo scibile umano; intanto, chi gli ha affidato un mandato di rappresentanza popolare veda di sbrigarsela da solo.


Come venir meno alla parola data

È falso che i consiglieri del PD abbiano aderito con convinzione all’iniziativa di presentare ricorsi in tutte le sedi possibili contro i PP.II.II.. Campisi mandò tre consiglieri del PD su cinque ad una riunione nella quale, comunque, anche se malvolentieri e dopo tentativi d’insabbiamento, assunsero impegni a nome del loro gruppo. Presentati i ricorsi, Campisi commentò per iscritto: ”Molto bene”. Poi hanno cercato di non rispettare fino in fondo gli impegni, pretendendo che gli altri si mettessero ad aspettare che il loro “partito” raggiunga almeno l’età puberale. Proprio per questa pretesa, oltre che per la malafede e la cafoneria ostentata da uno stagionato giovanotto deprivato di qualsiasi creanza (oltre che di qualsiasi preparazione politica), alla fine sono stati congedati [v. il post Gavroche nella Villa Mella]. Su questa deprimente vicenda potrebbero essere esibite, naturalmente, testimonianze orali e scritte.

Che alcuni di loro abbiano versato in totale poche centinaia di euro è già stato dichiarato, senza alcuna sollecitazione preventiva, dal sottoscritto [v. il post Chi si batte contro lo scempio del territorio e il malaffare dei Piani Integrati d’Intervento di Via Monte Sabotino e di Via Belluno]. Ma, vista l’esperienza passata, era anche necessario mettere subito in chiaro, ancora una volta, per evitare appropriazioni indebite, come realmente si sono svolte le cose (con l’apporto di singoli cittadini ma senza l’intervento di comitati divenuti inconsistenti ormai da molto tempo, checché ne dicano certi giornalacci al servizio di Romeo e, previa consultazione, in sintonia con Campisi).

A questo ragazzotto malcresciuto, che parla sempre con le gorge turgide, va ricordato però che i gettoni di presenza dei consiglieri sono soldi pubblici, usciti dalle tasche dei cittadini (tutti) che gli hanno affidato un mandato di rappresentanza popolare ma non partitica, e non spetterebbero affatto al suo partito finto. Egli, con la mediocre storiella che ha rinunciato ai gettoni di presenza, esibisce solo stolida demagogia, sconfortante ignoranza della storia della democrazia rappresentativa ed estraneità antropologica alla sinistra e ai suoi valori.

(Qualche tempo fa ‘stu muccusedhu, che fa parte di un “partito” che ha cancellato la parola ”sinistra” anche dal suo nome, pretendeva di venire a spiegare a me, che almeno ho accumulato qualche esperienza in più e diversa da quelle accumulate (?) da lui esclusivamente nella sala consiliare, e che non mi sono mai pentito di essere di sinistra, che io farei parte di una generazione (della quale in realtà egli nulla sa) che ha “ridotto la sinistra” ecc. ecc …!).


Estraneità alla democrazia popolare

Più di un secolo fa il movimento operaio, dopo aver determinato in gran parte, in tutta l’Europa, le forme moderne della politica attraverso l’invenzione del partito di massa, a prezzo di lotte durissime riuscì a strappare l’indennità per gli eletti nelle assemblee legislative. Era la condizione per consentire anche ai lavoratori e ai loro partiti di agire nelle istituzioni, nelle quali altrimenti avrebbero potuto agire solo i ricchi, che avevano tempo e denaro a disposizione. (Che questa indennità in alcuni casi sia irrisoria e in altri, invece, abbia raggiunto livelli di rivoltante degenerazione, è altro discorso). Il nostro sprovveduto giovanottello, lasciando nella cassa del Comune la sua indennità, in realtà priva i cittadini di una seppur modestissima possibilità di affrontare, all’occorrenza, le spese per azioni concrete, per esempio, contro questa giunta. Poi, assunto il suo solito tono sapienziale, rilascia ricette come la seguente: “L’Italia ha bisogno di uomini nuovi con una visione “francescana” ed eroica della politica, fatta di povertà, amore per il prossimo e sacrificio” [già da me satireggiata in Farmacia dell’avvenire].

Non posso rimandare alla fonte originaria della “massima” citata perché il galantuomo, qualche tempo fa, per cancellare le porcherie che gli rimproveravo di aver scritto e/o pubblicato su questo e su quella, ha cancellato tutto il suo vecchio blog Limbiate politik [v. Stupidera, Il politico del K, Come Wojtyła, Prodromi di conversione?]. Questa è la vera ragione della chiusura di quel blog. In quello nuovo, a quanto pare, nonostante i dissimulati propositi di ravvedimento, è tornato rapidamente a scrivere scemenze e porcherie.


Sceneggiata napoletana

Campisi crede di essere in una sceneggiata alla Mario Merola, e gorgheggia singhiozzi sulla ristrettezza del suo bilancio familiare, sul pane da togliere dalla bocca della figlia… Che squallore! Quale improntitudine! Questo cialtrone omette che, se dovessimo esprimerci con i suoi stessi termini, allora dovremmo dire che qualcun altro, che ha un bilancio familiare ben più ristretto, ha dovuto “togliersi il pane dalla bocca”, pur di mantenere la parola data fidandosi, tra l’altro, degli impegni preventivamente presi di fronte a molte persone dal gruppo consiliare del PD!


Cementificatore fallito

CAMPISI NON PUÒ (E NEMMENO VUOLE) CONTRASTARE DAVVERO LA POLITICA DELLA GIUNTA ROMEO. Egli, infatti, è solo… un cementificatore fallito. Infatti, dopo aver accettato come dio il mercato, e la conseguente funzione ancillare della politica, egli e i suoi amici, a cominciare dal minuscolo conducator dal quale sono andati a scuola, si sono rivelati impreparati per servire il mercato con almeno qualche (vera) capacità, e sono stati fatti fuori da concorrenti che nel ramo della politica affaristica sono ben più capaci e attrezzati. Fossero stati capaci di mantenere il potere, Fortunati e Campisi avrebbero continuato a fare quello che già avevano cominciato in grande stile.

CAMPISI, INFATTI, È UNO DEI RESPONSABILI DELLA CEMENTIFICAZIONE DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA. Un caso unico, a livello mondiale, di dissennatezza politica. Mi è capitato di raccontare la cosa in un seminario del Forum Urbano dell’ONU di Barcellona (settembre 2004). Un'urbanista tedesca fece una battuta scherzosa chiedendomi se in Italia non esistono gli ospedali psichiatrici. Per restare sullo stesso tono risposi accennando, tra l’altro, alla legge Basaglia, all’apertura dei manicomi, due dei quali erano proprio a Limbiate… Mi interruppe un amico, funzionario del Ministério das Cidades brasiliano, che commentò: Então é por isso! [allora la ragione è quella]. (Naturalmente io difendo la cosiddetta legge Basaglia).

CAMPISI È RESPONSABILE ANCHE DI MOLTO ALTRO. Ne riparlerò in un prossimo post. Per il momento mi basta ricordare che alla fine del primo mandato del centrodestra, con i suoi amici egli pretendeva di fare il verginello accusando Romeo e la sua ciurma di aver cementificato Limbiate. Costoro ebbero buon gioco nel ricordargli, con un volantino pieno di cifre, che due terzi almeno degli interventi edilizi da loro realizzati erano stati decisi dalla giunta Fortunati, nella quale Campisi aveva il ruolo di capogruppo finto, ma votante realmente. Campisi dovette (ma solo per un po’, ahimé!) cucirsi la bocca.


Danneggiatore della cassa pubblica

L’obbrobrio di piazza della Repubblica non è tale solo per il cemento. Sicuramente, anche in quel caso l’area è stata ceduta alla cooperativa di area PDS e ora PD a prezzi stracciati, esattamente come è avvenuto con il P.I.I. di Via Monte Sabotino. Campisi ha mai fatto una denuncia, in una forma qualsiasi, di questo sicuramente ingente danno erariale (che si è aggiunto al danno ambientale)? No.

Tempo fa egli ha preteso di raccontare - proprio a me, pensate! – di aver fatto autocritica con due- frasette-due pronunciate con tono salottiero. (Esilarante, se non fosse indecoroso).

CAMPISI VUOLE DIMOSTRARE CHE, INVECE, SI È PENTITO DAVVERO? Bene, abbia allora il coraggio di un atto di “eroismo” francescano (mi si scusi l’ossimoro, ma è la prosopopea del nostro): si cosparga il capo di cenere, si procuri i documenti e, anche se probabilmente ormai è troppo tardi, ne denunci pubblicamente tutte le porcherie che sicuramente vi sono contenute e i loro autori, ANCHE SE FANNO PARTE DELLA SUA PARROCCHIA. E non si preoccupi se, dopo tre lustri come consigliere comunale, ancora non capisce niente di certi documenti (che in realtà, con minimo sforzo, sono alla portata di tutti). Glieli spiego io. Gratis.


Il partito trasversale del cemento

Al centro della speculazione edilizia chiamata P.I.I. di via Monte Sabotino ci sono alcune perizie fatte apposta per dimostrare che i terreni che il comune voleva vendere ai palazzinari (o monetizzare in cambio della mancata cessione per gli standard urbanistici, valevano solo un poco più di niente [v. il post Chi è stato beneficiato da chi con il P.I.I. di Via Monte Sabotino]. Almeno uno dei progettisti del P.I.I. è (o è stato) dirigente e candidato” dei DS/PD. C’è più di un dubbio che il piano finanziario che ha presentato non abbia nessuna veridicità e sia stato steso con l’obbiettivo di favorire gli speculatori. Io ho già portato tutti i documenti alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica. Campisi, sedicente fustigatore dell’immoralità pubblica che i documenti del P.I.I. li ha avuti a disposizione già nell’ottobre del 2007, e che avrebbe potuto leggerli ben prima di me, non lo ha fatto (guarda che caso!), e sicuramente non li ha letti davvero.

Poco più di due anni fa, la cooperativa degli amici di partito di Campisi è stata beneficiata ancora una volta con la cessione per quattro soldi di un terreno comunale valutato da una perizia preparata ad hoc (deliberazione G.C. n. 102 del 25-5-2006). Indovina chi ha fatto la perizia? Gli stessi “consulenti” che hanno "periziato" i terreni di via Monte Sabotino. AVETE CAPITO QUALI SONO LE VERE RAGIONI DEL DISINTERESSE DI CAMPISI PER GLI ESPOSTI ALLA MAGISTRATURA CONTABILE E A QUELLA ORDINARIA?


Opportunità di ravvedimento operoso

Ma non sbarriamo le vie della Divina Provvidenza, che, come si sa, sono infinite. Su quest’altro malaffare io ho già pronto un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. CAMPISI SAREBBE DISPOSTO A DIMOSTRARE IL SUO SINCERO E OPEROSO RAVVEDIMENTO FIRMANDOLO CON ME O ANCHE DA SOLO? Se lo facesse potrei astenermi dal satireggiare: a) lui fino a Natale; b) lo statista postelegrafonico fino a San Martino; c) lo strepitante Gavroche fino alla prossima settimana. Giuro.


[V. anche Max Weber, [La comunissima vanità, nemica mortale di ogni concreta dedizione e di ogni distanza nei confronti di se stessi]]

martedì 16 settembre 2008

Primo esposto sugli incarichi del Comune di Limbiate a collaboratori esterni e consulenti

7.755 caratteri (spazi esclusi);
1.226 parole;
138 righe;
50 paragrafi;
4 pagine di testo;
12 documenti allegati (48 pagine):

sono i numeri del testo di un primo esposto, presentato oggi 16 settembre alla Procura Regionale e alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti, su alcuni incarichi (più o meno recenti) del Comune di Limbiate a collaboratori esterni e consulenti.
Su altri incarichi indagherà presumibilmente la Procura Regionale della Corte dei conti. Per parte mia provvederò quanto prima a segnalarne altri.

Sui diversi motivi che mi hanno indotto a presentare l'esposto (tutti discendenti esclusivamente dalla considerazione di alcune chiarissime norme di legge) è inutile che adesso mi dilunghi. Tuttavia, cliccando sull'immagine del testo se ne possono leggere alcuni.


domenica 14 settembre 2008

I Know What I Know

Paul Simon

1986, Zimbabwe

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venerdì 12 settembre 2008

Biko, September 12, 1977

"L'arma più potente nelle mani dell'oppressore è la mente dell'oppresso"



Stephen Bantu Biko (1946 – 1977)


* * *


Peter Gabriel, Manu Dibango, Alex Brown, Ladysmith Black Mambazo & Geoffrey Oryema



September '77
Port Elizabeth weather fine
It was business as usual
In police room 619
Oh Biko, Biko, because Biko
Oh Biko, Biko, because Biko
Yihla Moja, Yihla Moja
-The man is dead

When I try to sleep at night
I can only dream in red
The outside world is black and white
With only one colour dead
Oh Biko, Biko, because Biko
Oh Biko, Biko, because Biko
Yihla Moja, Yihla Moja
-The man is dead

You can blow out a candle
But you can't blow out a fire
Once the flames begin to catch
The wind will blow it higher
Oh Biko, Biko, because Biko
Oh Biko, Biko, because Biko
Yihla Moja, Yihla Moja
-The man is dead

And the eyes of the world are
watching now
watching now

Words and music by Peter Gabriel, 1980]

[V. anche Nkosi sikelel’ iAfrika]

venerdì 5 settembre 2008

Chi è stato beneficiato da chi con il P.I.I. di Via Monte Sabotino

Salvatore Ricciardi



Nel corso delle discussioni di alcuni mesi fa sul Programma Integrato d'Intervento di Via Monte Sabotino, una specie di ossimoro (il massimo cementificatore di Limbiate, che è anche assessore all'ambiente!), ispirandosi ai modi pacchiani della pubblicità con la quale, nei primi anni ottanta, un mobiliere biellese riempiva le neonate televisioni private [v. http://it.wikipedia.org/wiki/Aiazzone], ha più volte imbonito consiglieri e cittadini raccontando la panzana sesquipedale dei "benefici" che il Comune avrebbe ricevuto, in cambio dell'approvazione del P.I.I., in forma di cordoli, mattonelle colorate, aiuole con acciottolati finti, piantine rachitiche...

Secondo l'intenzione di questo iestimaturi politico orrendu e miscredenti [v. il post Iestimaturi orrendi e miscredenti], la parola "benefici" doveva ottenere lo stesso effetto persuasivo della promessa adescatrice "gli architetti ti ospiteranno a pranzo e cena..." [v. http://it.youtube.com/watch?v=M8YZmBFqnIU], che il venditore Guido Angeli ripeteva con voce e sorriso accattivanti. Ma il televenditore era dotato di modi, voce e physique du rôle, dei quali invece è totalmente privo il torvo ossimoro che, sempre agghindato come un necroforo, gracchia le sue scempiaggini tenendo il microfono conficcato nella trachea) .

Questo sprovveduto, che tuttavia coltiva l'esilarante pretesa di fare una sorta di controrivoluzione tolemaica contro quelli che lui vorrebbe far credere che siano gli "ambientalisti", ed è convinto di essere un "Politico" con una P più grande dell'Empire State Building, ha anche sparato, parlando o leggendo, alcune cifre, che ogni volta risultavano diverse dalla precedente, ma soprattutto erano diverse da quelle scritte nei documenti che subito dopo avrebbe fatto votare ai pecoroni della sua maggioranza.

Le cifre dei documenti (già portati alla Procura della Repubblica), ci dicono chi realmente è stato beneficiato, e in che modo. *

1) Vendita del terreno comunale:

- prezzo "convenuto": (105 € x 5.759,08 mq) = 604.703,40;
- prezzo secondo la stima a suo tempo approvata dal Comune:
(240 € x 5.759,08 mq) = 1.382.179,20;
- risparmio regalato all'operatore privato: 777.475,80 €.

2) Monetizzazione degli standard di urbanizzazione secondaria:

- monetizzazione "convenuta": (60,25 € x 2.752 mq) = 165.808,00;
- monetizzazione secondo la stima del Comune:
(240 € x 2.752 mq) = 660.480,00
- risparmio regalato all'operatore privato: 494.672,00 €.

3) Monetizzazione degli standard qualitativi:

- monetizzazione "convenuta": (60,25 € x 7.767 mq) = 467.961,75
- monetizzazione secondo la stima del Comune:
(240 € x 7.767 mq) = 1.864.080,00
- risparmio regalato all'operatore privato: 1.396.118,25 €.

4) Costo dell'esproprio per opere di urbanizzazione secondaria
(ma in realtà solo primaria) accollato al Comune (= risparmio
regalato all'operatore privato): 219.864,30 €.

5) Oneri di urbanizzazione primaria non versati: 141.910,00 €.

6) Oneri di urbanizzazione secondaria non versati: 493.580,00 €.

Totale dei regali all'operatore privato (e danno per
la cassa pubblica): 3.303.756,05 €.

Anche ammettendo una compensazione (abusiva) con le opere
di urbanizzazione secondaria "in eccesso” (in realtà tutte
di urbanizzazione primaria) per 1.481.964,62 €, il danno
resterbbe consistente:
- 3.303.756,05 + 1.481.964,62 = - 1.821.791,43 €.

Danno per la cassa pubblica: 1.821.791,43 €.

Fonti delle cifre:

- 105 € x 5.759,08 mq = 604.703,40 €: l’ormai famigerata perizia della ditta Bensi;
- 240 €: è la stima del valore delle aree edificabili approvata dal Comune per il 2007 e 2008 (delibera C.C. n. 2 del 27/02/2007; delibera C.C. n. 17 del 02/04/2008);
- 60,25 € x 2.752 mq = 165.808,00: atto notarile “Convenzione…P.I.I.… Via Monte Sabotino" del 10/06/2008, art. 9;
- 60,25 € x 7.767 mq = 467.961,75 €: ibidem;
- 219.864,30 €: ibidem, art. 4;
- 141.910,00 €: ibidem, art. 11 e tabella comunale OO.UU. primaria;
- 493.580,00 €: ibidem, art. 11 e tabella comunale OO.UU. secondaria;
- 1.481.964,62 €: ibidem, art. 11.


* Ometto, per il momento, di rendere pubblico il prezzo/mq al quale la Soc. Marzaiola S.r.l., che aveva "proposto" il P.I.I., ha ceduto il suo terreno, attiguo a quello del Comune (senza del quale varrebbe molto poco), alla Soc. SAN INVEST S.r.l., che alla fine ha firmato la convenzione. Questa cifra, se confrontata con i miseri 105 €/mq ricevuti dal Comune per vendere alla SAN INVEST il suo terreno, da sola dimostrerebbe la reale natura dell'operazione architettata (ed è l'unica architettura alla quale sono realmente interessati) da certi... procacciatori d'affari. Tale cifra sarà resa pubblica nei prossimi giorni.



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giovedì 4 settembre 2008

Chi si batte contro lo scempio del territorio e il malaffare dei Piani Integrati d’Intervento di Via Monte Sabotino e di Via Belluno

Salvatore Ricciardi



L’intenso, assorbente lavoro di studio, analisi, discussione, coordinamento di iniziative sui Piani Integrati d’Intervento di Via Monte Sabotino e di Via Belluno, che ormai dura da circa dieci mesi, è stato sostenuto soprattutto da alcuni consiglieri d’opposizione, esclusi l’Italia dei valori e il PD.

Quest’ultimo “grande partito” (è così che in ogni plaga d'Italia loro stessi se la cantano e se la suonano) ha fornito, ma obtorto collo, solo un modestissimo sostegno iniziale: le firme per la convocazione di un paio di consigli comunali e un irrisorio finanziamento (e solo di alcuni dei suoi consiglieri). Tutto qui.

La loro guida e grande timoniere, sedicente cattivissimo fustigatore di… pulci, dopo aver fatto un paio dei suoi abituali shows verbali, si è disinteressato dei PP.II.II. e non ha tirato fuori nemmeno un baiocco. Un loro statista postelegrafonico pare che abbia ammonito gravemente che non è così [cioè informando la magistratura di certe malefatte] che si fa politica. Il Gavroche del loro gruppo consiliare, perennemente strepitante ed esilarato, prima ha sbraitato che mai si abbasserà a spulciare le carte, e poi ha scritto che lui fa le barricate nella sala consiliare, dove tuttavia i banchi e le sedie sono rimasti sempre al loro posto senza subire nemmeno un graffio. (Altri particolari su certi costumi politici del PD limbiatese nel post Gavroche nella Villa Mella del 21 giugno 2008).

Il fatto è che gli scheletri, come si sa, fanno paura, soprattutto se rischiano di saltar fuori all’improvviso dagli armadi che qualcuno si è messo ad aprire sistematicamente. (Chi non ha relazioni di parentela con quelle reliquie, tuttavia, non ha paura e presto consentirà a quegli scheletri di prendere un po’ d’aria e di asciugare le ossa al sole).

Ben diverso il comportamento di molti cittadini di diversi orientamenti politici che, del tutto tetragoni agli insegnamenti dei consumati strateghi del PD locale, si sono impegnati di persona. In molti casi, non potendo rivolgersi a nessuna magistratura, perché non interessati direttamente dai PP.II.II., hanno contribuito (alcuni con cifre minime, ma comunque politicamente significative, altri con cifre anche consistenti) a sostenere gli ingenti costi economici delle seguenti azioni:


- un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per l’annullamento della delibera di Consiglio Comunale 20 dicembre 2007 n. 86 (approvazione del “P.I.I. in Via Monte Sabotino ecc.”);

- un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per l’annullamento della delibera di Giunta Comunale 21 maggio 2008 n. 111 (“rettifica degli artt. 7 e 8 dello schema di convenzione allegato” al P.I.I. di Via Monte Sabotino);

- un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ex art. 8 del D.P.R. 1199 del 24 novembre 1971, per l’annullamento della delibera di Consiglio Comunale 20 dicembre 2007 n. 86 (approvazione del “P.I.I. in Via Monte Sabotino ecc.”);

- un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ex art. 8 del D.P.R. 1199 del 24 novembre 1971, per l’annullamento della delibera di Giunta Comunale 21 maggio 2008 n. 111 (“rettifica degli artt. 7 e 8 dello schema di convenzione allegato” al P.I.I. di Via Monte Sabotino);

- un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ex art. 8 del D.P.R. 1199 del 24 novembre 1971, per l’annullamento della delibera di Consiglio Comunale 20 dicembre 2007 n. 85 (approvazione del “P.I.I. in Via Belluno ecc.”);

- un esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino alla Procura Regionale della Corte dei Conti (su diverse ipotesi di danno erariale);

- un esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti (su alcune ipotesi di illiceità);

- un esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano (su alcune ipotesi di reato penale).

Sono già in fase di elaborazione o di studio azioni su molte altre questioni, che potrebbero finire per colpire non solo i politici (politici ?!), ma anche alcuni funzionari (in carriera e non) che non hanno alcun senso della realtà, delle leggi e delle reali dimensioni delle figure che incarnano (veri casi di falsa coscienza), nonché alcuni "operatori economici". Saranno indirizzate a diverse magistrature, con l’esclusione della Sacra Rota, del Tribunale Militare in tempo di pace e del Magistrato delle acque, ma solo perché, purtroppo, su certe questioni non hanno giurisdizione.


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mercoledì 3 settembre 2008

Le parti dell'esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino


Il testo dell’esposto sul Programma Integrato d'Intervento di Via Monte Sabotino è suddiviso nelle seguenti parti:

1. a) vendita di un terreno di proprietà del Comune di Limbiate a un prezzo notevolmente inferiore ai valori correnti di mercato;

b) perizia di stima formulata in modo da ridurre il reale valore di mercato del terreno;

c) calcolo della stima con risultato errato;

d) perizie “corrette” e giurate alcuni mesi dopo la loro adozione e approvazione nel P.I.I.

2. a) monetizzazione degli “standard” di urbanizzazione secondaria in misura notevolmente inferiore alla reale utilità economica che l’operatore privato ha conseguito per effetto della mancata cessione;

b) monetizzazione degli “standard” qualitativi in misura notevolmente inferiore alla reale utilità economica che l’operatore privato ha conseguito per effetto della mancata cessione.

3. Calcolo di indennità di esproprio con una procedura dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.

4. Scomputo abusivo degli oneri di urbanizzazione secondaria.

5. “Piano finanziario” dalla dubbia veridicità.

6. Elusione dell'obbligo della procedura di gara per i lavori di urbanizzazione secondaria.

7. Alcune fideiussioni non prestate al momento della sottoscrizione della Convenzione.

* * *

Gli allegati costituiscono la documentazione di ciò che è esposto nel testo, nel quale, a sostegno di ciò che viene riferito, ogni volta viene indicato un punto preciso di un documento .

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martedì 2 settembre 2008

Iestimaturi orrendi e miscredenti

Abate Antonio Martino da Gàlatro




Iestimaturi orrendi e miscredenti
e facci tosti e latri cedulati,
superbi, disprezzanti, impertinenti,
sèdinu all'umbra e fannu tavulati
cu li suduri chi jettamu ardenti.
E di li fundi nostri cilonari
nui diventammu, ed idhi propetari.

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[iestimaturi: bestemmiatori; cedulati: schedati, riconosciuti; cilonari: coloni]


[Da La preghiera del calabrese al Padre Eterno (1874), in Poesie politiche, Edizioni di Officina Meridionale, Roma 1975]

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Abate Antonio Martino da Gàlatro




1818
8 giugno: nasce a Gàlatro (Reggio Cal.) da Domenico e da Francesca Sorrentino, terzogenito di una famiglia in buone condizioni economiche.

1842
settembre: viene ordinato sacerdote nella cattedrale di Mileto.

1849
giugno: viene condannato in contumacia a quattro anni di reclusione per aver ‘cospirato’ contro il regime borbonico. Latitanza.

1850
febbraio: viene arrestato;
marzo: evade dal carcere;
luglio: è riportato in carcere, ma rievade.

1851
Scrive la Pasquinata per il canonicato di Cinquefrondi. Viene ricondotto in carcere. Gli viene inflitta una seconda condanna per le evasioni.

1856
22 gennaio: gode dell’amnistia concessa per la nascita di Maria di Borbone e lascia il carcere.

1860
Compone La Calabria a sua madre Italia.

1866
dicembre: compone Il Paternoster dei liberali. È amministratore presso la casa del marchese Nunziante, a S. Ferdinando, donde in seguito viene licenziato per aver satireggiato con La gonnella contro la marchesa.

1867
novembre: compone L’agonia d’Italia e Il testamento di nostra madre.

1873
Viene nominato arciprete di Caridà e sovrintendente scolastico.

1874
Scrive La preghiera del calabrese al Padre eterno.

1879
Compone le Poesie sacre.

1884
17 marzo: muore a Gàlatro.


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lunedì 1 settembre 2008

Esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino

55.934 caratteri (spazi esclusi);
10.321 parole;
1.166 righe;
332 paragrafi;
24 pagine di testo;
33 documenti allegati (287 pagine);
peso: 1.650 g.


Sono i numeri del testo dell'esposto sul P.I.I. di Via Monte Sabotino presentato il 25 agosto alla Procura Regionale e alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti, e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano.

I numeri esposti nel testo, molti dei quali... inediti (ma reperibili in documenti ufficiali), saranno resi pubblici, a puntate, a decorrere dai prossimi giorni.





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domenica 31 agosto 2008

Berlusconi ci porta allo stallo. Prodi apripista *

Galapagos

[«il manifesto » del 10 Agosto 2008]



Dice il proverbio: «la fortuna aiuta gli audaci». Berlusconi in economia non sembra particolarmente fortunato: come nel '94 e nel 2001, anche oggi si trova di fronte a una situazione difficile. Due giorni fa l'Istat ci ha detto che il Pil italiano sta rinculando (-0,3% nel secondo trimestre). Non è grave, discese congiunturali del prodotto non sono infrequenti. E' invece preoccupante che rispetto a un anno fa la crescita sia pari a zero. Quel che è peggio è che all'orizzonte (il secondo trimestre) si intravedono nuvoloni sempre più neri che potrebbero portare a una crescita negativa del Pil nell'anno. Insomma, il cavaliere non è fortunato. E, per disgrazia degli italiani, è tuttaltro che audace. Ma più che «pavido» è un incapace: sotto la sua guida (con Tremonti a dare la rotta) l'economia italiana rischia uno «stallo». E quando gli aerei «stallano» per colpa dei piloti a pagarne le conseguenza sono gli incolpevoli passeggeri.

Che l'economia internazionale stesse virando era evidente già da oltre un anno. Rileggendo i dati sull'andamento trimestrale del Pil italiano, si vede come nel 2007 l'incremento massimo sia stato dello 0,3%, mentre nel quarto trimestre c'era stata una retromarcia dello 0,4%. Di fronte a questa situazione, Berlusconi non ha trovato di meglio che varare una manovra finanziaria che nel prossimo triennio sfilerà dalle tasche degli italiani quasi 37 miliardi di euro. Con l'economia in recessione è la peggiore scelta che si potesse fare: il risultato sarà di deprimere ulteriormente la domanda.

Perché questa scelta? Prima di rispondere, occorre precisare che le colpe di Berlusconi non sono minori di quelle del governo Prodi e, soprattutto, del suo ministro dell'economia, Tommaso Padoa Schioppa. Il declino nella crescita, lo ripeto, non è iniziato con Berlusconi, era visibile già all'inizio dello scorso anno. L'unica attenuante è che i conti pubblici ereditati dal precedente governo Berlusconi erano disastrosi. Ma non più di tanto. Ma è stato inaccettabile che con l'alibi dei conti pubblici, le manovre varate da Prodi abbiano puntato esclusivamente alla riduzione del deficit e del debito. Grazie alla lotta all'evasione, i risultati sono stati straordinari, ma il risultato per l'economia è stato disastroso, tanto che in anticipo rispetto a tutti gli altri paesi industrializzati, ha incominciato a ripiegare.

Si racconta di liti avvenute in consiglio dei ministri a fine 2007, tra chi avrebbe voluto una politica più espansiva (spendendo un tesoretto che allora c'era e non era da poco) e Padoa Schioppa che invece teneva duro, sostenendo che senza il risanamento dei conti pubblici, l'economia italiana non sarebbe ripartita. L'ha spuntata lui, ma l'economia italiana, anche se risanata sul fronte del deficit, è stata affossata e oggi ne paga le conseguenze. Di più: la Bce ci ha messo il «carico da 11»: con l'aumento dei tassi ha provocato un gigantesco trasferimento di risorse da tutti i contribuenti italiani ai possessori - in maggioranza esteri - di titoli del debito pubblico.

La politica keynesiana non è la soluzione a tutti i mali. Come diceva il mitico Lord, oltretutto serve a tenere in vita il sistema capitalista. Però è una approssimazione a un sistema migliore: di piena occupazione, con la presenza determinante dello stato. Perché, scriveva l'economista inglese, non si possono lasciare nella mani dei privati molte decisioni di investimento. In un lungo dibattito a sinistra che ospitammo sul manifesto, questa tesi era sostenuta dai migliori economisti. Ma le parole rimasero sulla carta, anche se la politica di Prodi aveva una impronta (non molto evidente) di riformismo e gambe gracili per farla camminare.

La politica economica di Berlusconi ha tutt'altra impronta: il risanamento dei conti pubblici è finalizzato unicamente a realizzare una nuova forma sociale, nella quale i diritti tendono a sparire e tutto torna merce e profitto. Salvo la socializzazione delle perdite. Potrà anche accadere di veder realizzata una piccola riduzione della pressione fiscale, ma con l'unico obiettivo (come negli Usa) di rilanciare i consumi privati. Cioè le importazioni. Un obiettivo che può essere realizzato anche subendo la pesante batosta della recessione. Soprattutto se c'è l'alibi che la crisi viene dall'esterno. E magari puntando il dito contro l'imperialismo economico cinese.


* [Si rammenti il rapporto Mediobanca sugli utili aziendali nel 2007: mentre i redditi dei lavoratori e delle famiglie declinano inesorabilmente, gli utili aziendali sono cresciuti in media del 10,5%, con picchi del 30% per le imprese più grandi. Potenza degli aiuti di stato, del sostegno all'export, della delegificazione del mercato del lavoro... Ndr]

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sabato 30 agosto 2008

«Basta occupazioni, i Sem terra brasiliani entrano in Cielle». Ma è una patacca

Maurizio Matteuzzi

[«il manifesto», 29 agosto 2008]



«Un annuncio spiazzante». Tanto più spiazzante in quanto è falso. Una «patacca» che un paio di ciellini brasiliani, che si appoggiano ad alcuni progetti della ong Avsi a Salvador de Bahia e in altri luoghi del Brasile, hanno rifilato ai ciellini riuniti a Rimini. Tirando in ballo anche, involontario garante, il povero Fausto Bertinotti, che nel 2007 come presidente della Camera in un suo viaggio in America Latina andò a visitare anche un progetto Avsi alle porte di Salvador. E una «patacca» che i media (Corriere della sera, Tg2 e altri) si sono bevuti ben felici dell'«annuncio spiazzante» dato dai due ciellini brasiliani - Cleuza Ramos, presentata dal Corsera come «fondatrice dei Trabalhadores sem Terra» e suo marito Marcos Zerbini -: l'Mst, il Movimento dei Senza Terra noto per le sue posizioni molto radicali nel politico e nel sociale, si è «consegnato nelle mani» del movimento clericale di destra fondato da don Giussani «perché incontrando Cl abbiamo incontrato tutto quello che avevamo bisogno di incontrare». E alla fine di un lungo percorso di avvicinamento: «dalla Teologia della Liberazione» (vade retro) «al pensiero "che Gesù non si riduce a discussioni di problemi politici e sociali"». Amen. Al Corsera del 24 agosto non è parso vero di poter annunciare che l'Mst dei rudi senza terra brasiliani «è confluito in Comunione e Liberazione».

Forse qualche pio ciellino della Compagnia delle opere e qualche giornalista del Corsera potrebbero andare negli accampamenti dell'Mst sulle terre che occupano (in attesa della sempre più mitica riforma agraria) in 23 stati del Brasile, o a parlare con il cattolico João Pedro Stédile, il leader più noto dei Senza Terra, per andargli a spiegare che il pensiero di Gesù «non si riduce a discussioni di problemi politici e sociali». E che devono smobilitare in nome di don Giussani.

Ma in questo clima fetido tutto fa brodo. Anche «patacche» talmente grossolane che non ci sarebbe neanche bisogno di smentita. In ogni caso la smentita è arrivata. L'Mst, attraverso il suo comitato italiano, ha diffuso un comunicato in cui esprime «sconcerto», ricorda che «non c'è alcun legame» fra l'Mst e la coppia Cleuza-Marcos, che «il vero Mst è un movimento laico vicino alla Teologia della liberazione e non a Comunione e Liberazione», che «occupa terre richiedendone l'espropriazione e lotta per la riforma agraria».

lunedì 25 agosto 2008

Vicino alla Teologia della Liberazione, non a Comunione e Liberazione


Comunicato stampa su presunti rapporti tra MST brasiliano e CL.



Da alcuni mesi e in particolare nell'ultima settimana, alcuni organi di stampa e canali TV (Nazione, Corriere della Sera, Vita, Tg2 ecc.) hanno ripetutamente fatto cenno a Marco Zerbini e Cleusa Ramos, brasiliani, come dirigenti del Movimento dos trabalhadores Sem Terra. Questi dirigenti, che hanno partecipato ieri al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, avrebbero qualche mese fa, a São Paulo, ricondotto il suddetto Movimento a Comunione e Liberazione.

Questa notizia ha suscitato sconcerto in alcuni lettori e ascoltatori che conoscono la realtà brasiliana, anche perché alcuni dei media citati hanno parlato di "miracolo", di una icona della sinistra mondiale che "si convertiva".

Il Comitato Amig@s Mst-Italia vuole allora specificare - a nome del Movimento dos trabalhadores Rurais Sem Terra (Movimento dei lavoratori rurali senza terra, MST), e chiedendo ai mezzi di comunicazione interessati di darne notizia, che non c'è alcun legame tra i suddetti Zerbini e Ramos e il MST conosciuto a livello internazionale, di cui si possono trovare notizie ai seguenti indirizzi internet:

http://www.mst.org.br/mst/home.php (sito brasiliano):
http://www.comitatomst.it/ (sito italiano).


Il vero MST, conosciuto a livello internazionale, è un movimento laico, vicino alla Teologia della Liberazione e non a Comunione e Liberazione, e non ha dirigenti che possano ricondurlo ad una organizzazione religiosa. Ha una direzione collegiale di 60 persone, ha sede in 23 stati del Brasile, coinvolge un milione e mezzo di persone, occupa terre richiedendone l'espropriazione, lotta per la riforma agraria e non è un movimento locale, che si occupa di senza tetto, come sembra essere il Movimento diretto da Zerbini e Ramos.


Claudia Fanti, presidente di Amig@s MST-Italia.
Movimento dos trabalhadores rurais Sem Terra – Brasil.

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