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Prometeo [Προμηθεύς] è «cugino» di Zeus. E figlio d’un Titano, Giapeto, come Zeus è figlio d’un altro Titano, Crono. Le tradizioni differiscono sul nome della madre. Viene citata Asia, figlia di Oceano, o Climene, anch’ella un’oceanina. Prometeo ha vari fratelli: Epimeteo, che è, in contrasto con lui, il «maldestro» per eccellenza, Atlante, Menezio.
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Prometeo passa per aver creato i primi uomini, modellandoli con creta. Ma questa leggenda non appare nella Teogonia, in cui Prometeo è semplicemente il benefattore dell’umanità, e non il suo creatore. Proprio per gli uomini Prometeo aveva ingannato Zeus. Una prima volta, a Mecone, durante un solenne sacrificio, aveva diviso un bue in due parti: da una parte, aveva messo sotto la pelle la carne e le viscere, che aveva ricoperto col ventre dell’animale; dall’altra parte, aveva disposto le ossa spolpate della carne e le aveva ricoperte di grasso bianco. Poi, aveva detto a Zeus di scegliere la sua parte; il resto doveva andare agli uomini. Zeus scelse il grasso bianco, e, quando scoprì che non nascondeva che ossa, fu invaso da un grande rancore contro Prometeo e contro i Mortali che quell’inganno aveva favorito. Così, per punirli, decise di non inviare più loro il fuoco. Allora, Prometeo li soccorse di nuovo; sottrasse semi di fuoco «alla ruota del Sole» e li portò sulla terra nascosti in un gambo di ferola.
[Pierre Grimal, Dizionario di mitologia greca e romana, Paideia Editrice, Brescia 1987]
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